Il gatto è pronto a farsi castrare, come saperlo e quali sono i pro e i contro
Il gatto per esigenze pratiche, per motivi di salute potrebbe dover essere sottoposto alla sterilizzazione. Ma il gatto quando è pronto a farsi castrare? Si tratta di una risposta non di poco conto, considerando che si sta parlando di una operazione chirurgica a tutti gli effetti e che le conseguenze sul nostro amico a quattro zampe non sono di poco conto.
Parliamone con il veterinario di fiducia, che conosce anche eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza, prima di decidere se procedere con l’intervento o meno. Le valutazioni da fare sono molteplici, l’ultima parola spetta al proprietario, ma un parere qualificato è auspicabile e necessario.
Castrazione gatto maschio, sì o no?
Il gatto è pronto a farsi castrare? Prima di porsi questa domanda è bene capire di cosa si tratta nel dettaglio, le motivazioni che possono portarci a prendere una decisione simile e gli effetti sulla nostra piccola palla di pelo.
Generalmente, se non ci sono controindicazioni, la sterilizzazione o la castrazione (con la seconda ci si riferisce solamente a quella che interessa gli esemplari di sesso maschile) può avvenire dai quattro mesi in avanti.
Lo specialista che contatteremo ci dirà che cambieranno le esigenze alimentari di Miao (che tenderà a ingrassare e dovremo essere noi a tenere sotto controllo il suo peso). In assoluto, dovrà mangiare delle dosi ridotte e del cibo ad hoc, ma a darci delucidazione sulla dieta deve essere solo ed esclusivamente il nutrizionista. Quello che possiamo dire è che in commercio ormai ci sono diverse formule, che tengono conto delle specifiche esigenze di ogni quadrupede. A incidere sul fabbisogno giornaliero sono certamente la razza, l’età, lo stile di vita e lo stato di salute del nostro adorato Miao.
La sterilizzazione può apportare grandi benefici, sia a lui che a noi che abbiamo deciso di adottarlo. In primis contribuiremo a combattere il randagismo e l’abbandono degli animali. Purtroppo, infatti, non tutti hanno la sensibilità e il senso civico per arrivare a pensare che una gravidanza non è un gioco, che i cuccioli che nascono a fine gestazione non sono dei peluche. Soprattutto se il nostro amico a quattro zampe ha la possibilità di vivere in (semi)libertà, non rischiamo che il suo istinto possa mettere in pericolo altre vite. Quella in strada, infatti, non è un’esistenza che possa essere definita tale.
Quando sterilizzare il gatto
Nello specifico sterilizzare vuol dire intervenire chirurgicamente per impedire la riproduzione della specie. Con la castrazione, nello specifico, vengono rimossi entrambi i tesisticoli, la fonte principale della produzione del testosterone.
Con la sterilizzazione, invece, che comunemente si riferisce alle femminucce, si procede alla rimozione delle ovaie e dell’utero per evitare che si possa incorrere in una gravidanza. Questa è una distinzione per grandi linee, la scienza ha fatto notevoli passi avanti e alcuni veterinari possono suggerire metodi alternativi. Questi sono i più diffusi.
Per approfondimenti, possiamo avvalerci dei focus sulla sterilizzazione della gatta e del post-operatorio e sulla sterilizzazione del gatto maschio. Per porre le differenze a confronto, l’articolo: Gatto, castrazione o sterilizzazione?
I postumi della sterilizzazione del gatto maschio
Se il gatto è pronto a farsi castrare deve stabilirlo il veterinario dopo un’attenta analisi. In ogni caso, verrà sottoposto a una anestesia totale. Le tecniche moderne sono certamente all’avanguardia, ma ogni intervento presenta dei rischi che vanno valutati insieme allo specialista. In linea di principio, stiamo parlando di una prassi di routine e ampiamente sperimentata.
Il post-operatorio, comunque, prevede un’attenzione particolare alle esigenze del nostro amico a quattro zampe. Dovrà seguire una terapia, dovrà affrontare un certo disaggio, ma in poco tempo sarà di nuovo in piedi, allegro e pimpante come sempre. Anche se una delle ragioni perché si ricorre alla castrazione è la volontà di tenere sotto controllo l’istinto territoriale e più selvatico del micio. Quindi, aspettiamoci che caratterialmente si presenti più calmo.
Castrazione del gatto: costo
Se il gatto è pronto a farsi castrare, dobbiamo esserlo anche noi a pagare il conto del veterinario. I costi possono variare a seconda della tecnica utilizzata e dello specialista a cui ci rivolgiamo, ma in media si parla di una cifra che si aggira attorno ai 100 euro.
Tuttavia, proprio nell’ottica di combattere il randagismo e il maltrattamento degli animali, diversi rifugi e associazioni benefiche offrono la sterilizzazione a prezzo ridotto o gratis a coloro i quali dimostrano che l’esemplare trovato e/o adottato provenga dalla strada. L’importante, però, è accertarsi che siano centri certificati che si avvalgono dell’ausilio di professionisti validi e preparati.
La sterilizzazione viene consigliata appena prima della maturazione sessuale, che generalmente arriva intorno ai cinque mesi. Ma ciò non prima di aver completato l’intero ciclo delle prime vaccinazioni. Alcuni veterinari, addirittura consigliano di farlo ai sei mesi, soprattutto se il nostro amico a quattro zampe non è a rischio accoppiamento e viene tenuto sempre sotto controllo. Per fortuna, le tecniche utilizzate oggi permettono di procedere con questo tipo di intervento anche su esemplari un po’ in là con gli anni.
Castrare un gatto randagio
Il gatto è pronto a farsi castrare quando i pro superano i contro e la sua salute non viene messa a rischio. Soprattutto se il felino è randagio, i benefici sono molteplici. Infatti, si riduce la possibilità di contrarre il virus dell’immunodeficienza felina (meglio conosciuto con l’acronimo FIV),
I felini non sterilizzati, inoltre, non potendo vivere a pieno la propria natura, potrebbero sentirsi frustrati e manifestare segnali di stress, desiderio di fuga. Insomma, a ridursi sono anche il vagabondaggio, la caduta dalle finestre e i combattimenti con gli altri maschi per accaparrarsi la partner desiderata. Diminuisce anche il pericolo di contrarre forme di cancro.
Inoltre, un numero indecifrabile di gatti randagi rischiano la vita per la strada, perché non ci sono abbastanza case che possano accoglierli o nessun posto nei gattili spesso sovraffollati.
Capita che tra i timori del proprietario ci sia un cambio considerevole dal punto di vista caratteriale. Questo non può succedere, al massimo un’attenuazione di determinati istinti legati più alla sfera selvatica e predatoria del felino. Una cosa è certa, se vogliamo che Miao non spruzzi la sua urina in giro per casa, la castrazione è la soluzione. Se invece ci abbiamo pensato troppo tardi, ecco come trattare l’urina del gatto e togliere gli odori in un batter d’occhio.