Ittero nel gatto: tutte le cause, i sintomi e i rimedi
L’ittero nel gatto si presenta con una colorazione gialla delle gengive e dei tessuti. A determinarla è una maggiore concentrazione di bilirubina, un pigmento biliare che si crea come conseguenza della normale degradazione dell’emoglobina nei globuli rossi.
L’emoglobina si trova di solito nei globuli rossi e ha una funzione di notevole importanza. Ha il compito di trasportare l’ossigeno ai tessuti. Quando si verifica una maggiore distruzione dei globuli rossi, nei tessuti si accumula una quantità eccessiva di bilirubina che non può essere eliminata velocemente e che si manifesta così.
Ittero nel gatto, l’inappetenza
Uno dei primi segnali della presenza di ittero nel gatto è proprio la mancanza di appetito. A causarlo potrebbero essere alcune malattie che bloccano la normale escrezione di bilirubina che si alza e risulta essere fuori norma. Si tratta di una condizione che può colpire qualsiasi razza.
Anche per condizioni come questa sono importanti le visite periodiche dal veterinario (che conosce anche eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza), i richiami delle vaccinazioni e l’applicazione periodica dell’antiparassitario. Tutto rappresenta una cura completa della nostra piccola palla di pelo. Gli esami frequenti, per esempio, possono dirci per tempo se qualcosa non sta andando per il verso giusto.
Lipidosi epatica nel gatto
Prima di tutto questo tipo di disturbo va individuato dallo specialista, ma noi dobbiamo essere in grado di leggere i campanelli d’allarme. I sintomi sono dei segnali preziosi che dobbiamo saper cogliere, se vogliamo aiutare il nostro amico a quattro zampe prima che sia troppo tardi. Tra i più frequenti ci sono:
- Episodi di vomito e diarrea;
- Sonnolenza;
- Febbre persistente;
- Algie all’addome;
- Anoressia e inappetenza;
- Pallore e colorazione giallastra della cute;
- Feci e urine arancioni;
- Aumento della minzione e della sete;
- Confusione mentale;
- Perdita di peso e di sangue.
A causare certi sintomi sono determinate malattie che interferiscono con la secrezione della bilirubina, la presenza di tossine, l’assunzione di farmaci, trasfusioni del sangue non compatibili, eventuali infezioni, emorragie interne. E ancora: l’epatite nel gatto, determinate forme tumorali, la lipodosi epatica e un danno massiccio al fegato.
Ittero nel gatto, diagnosi e contagio
L’ittero nel gatto può essere diagnosticato attraverso alcuni esami specifici, primi fra tutti quelli del sangue. Come sempre, però, si inizia con una visita puntuale e con il riferimento di una anamnesi il più possibile dettagliata da parte nostra. Tra i test di laboratorio ci sono l’emocromo completo, il profilo biochimico e le analisi delle urine.
In questo modo possono essere rilevati dei cambiamenti nelle strutture dei globuli rossi, causati da eventuali infezioni, anemie gravi, presenza di parassiti e livelli anomali delle piastrine che incidono sulla coagulazione del sangue. Inoltre è importante rilevare eventuali danni a livello epatico.
Esami diagnostici più puntuali sono rappresentati dagli studi radiografici. Anche l’ecografia al gatto darà informazioni importanti sulle condizioni del fegato, l’organo viene intaccato quando si parla di ittero nel gatto.
Lo specialista potrebbe trovare il fegato ingrossato, riscontrare la presenza di una massa che potrebbe rivelarsi un tumore. Anche la milza potrebbe risultare compromessa e non è raro che si trovino dei corpi estranei. A tal proposito, può tornare utile saperne di più su cosa succede quando il gatto ha ingerito un oggetto.
I raggi X al torace possono mostrare eventuali metastasi, se la causa è un cancro. La struttura del fegato verrà analizzata con attenzione attraverso un’eco. In questo modo saremo sicuri se si tratta di una malattia epatica o di una ostruzione delle vie biliari. Inoltre, sapremo anche se si tratta di un tumore o di una ostruzione meccanica.
Infine, il veterinario di fiducia può stabilire se prelevare o meno un campione di tessuto epatico con l’ausilio degli ultrasuoni. In questo modo potrà ottenere una analisi ancora più puntuale. Ecco allora che sarà necessario un intervento chirurgico o un ago. Così si arriva alla diagnosi e alla prescrizione del trattamento più adeguato.
Ittero del gatto, rimedi naturali (e non solo)
Una volta giunti alla diagnosi e certi che si tratti di ittero nel gatto, lo specialista dovrà stabilire la cura migliore per far guarire la nostra piccola palla di pelo. Questa dipende in larga parte dalla causa che ha scatenato il malessere e può essere personalizzata, cambiare da caso a caso.
Se la patologia viene individuata quando è già grave, in stadio avanzato potrebbe essere necessario ricorrere al ricovero in ospedale. In questo modo il nostro adorato Miao potrebbe essere sottoposto a terapie iniziali più intensive.
Indubbiamente, ha un ruolo determinante la dieta. Viene infatti consigliata una alimentazione sana ed equilibrata, commisurata al fabbisogno giornaliero e allo stadio della malattia. Fondamentale è l’integrazione di vitamine.
Se viene trovata una ostruzione delle vie biliari, lo specialista potrebbe optare per una operazione chirurgica e potrebbe essere necessaria una trasfusione di sangue, in presenza di una anemia importante.
Epatite del gatto è contagiosa
La prognosi di questa malattia dipende soprattutto dalla motivazione sottostante e dal trattamento che viene stabilito dal proprio veterinario di fiducia. Tuttavia, una dieta corretta, la somministrazione in tempo dei farmaci indicati, un riposo assoluto e un monitoraggio continuo saranno strategie che possono avvicinare la nostra piccola palla di pelo alla guarigione.
L’importante è non ricorrere in alcun caso al fai da te e affidarsi al sentito dire. Qualsiasi decisione va presa dallo specialista. Anche se si tratta di antidolorifici il principio è valido. Un sovradosaggio può rivelarsi altamente tossico e peggiorare le condizioni del fegato. Visto che questo è l’organo centrale del metabolismo, può verificarsi una tossicità correlata all’insufficienza epatica.
Gli amici a quattro zampe con un quadro clinico di questo tipo hanno bisogno di un livello di cure molto alto. Infatti, sono soggetti a una instabilità che va monitorata con costanza e tenuta a bada. Il sanguinamento, purtroppo, può arrivare in qualsiasi momento. Se lo notiamo, chiamiamo subito il veterinario di fiducia e seguiamo le sue indicazioni. Fondamentale è sapergli dire se le urine e le feci hanno cambiato colore.
Insomma, si tratta certamente di una condizione complessa che necessita di una diagnosi tempestiva e tenuta sotto controllo se vogliamo che il nostro amico a quattro zampe abbia la possibilità di uscirne più forte di prima. Tutto il nostro amore verrà ampiamente ripagato da un animale in grado di dimostrare tanto affetto.