Peritonite biliare nel gatto: cause, sintomi e trattamenti
Cos'è la peritonite biliare nel gatto e perché può essere fatale per i piccoli felini domestici? Ecco cosa sapere su questa malattia
La peritonite biliare nel gatto è una malattia che può rivelarsi molto grave, anche fatale, per il nostro Micio. Ha un decorso variabile e richiede cure tempestive. Con il termine peritonite si indica l’infiammazione del peritoneo, cioè la membrana che ricopre la cavità addominale e tutto ciò che risiede al suo interno. Ha una funzione importantissima ed è fondamentale che resti integro perché protegge gli organi e al contempo assorbe i liquidi in eccesso. Ma scopriamo nel dettaglio cos’è la peritonite biliare nel gatto, quali sono i sintomi della malattia e come si cura.
Cos’è la peritonite nel gatto
La peritonite non è altro che l’infiammazione del peritoneo, la membrana che riveste la cavità addominale e che protegge ogni singolo organi presente al suo interno. Spesso sentiamo parlare della peritonite a proposito di noi umani come conseguenza dell’appendicite. Ma i gatti (come i cani) non possiedono l’appendice perciò il peritoneo si infiamma per cause diverse dalle nostre, ma con effetti pressoché identici.
Il peritoneo è una membrana di essenziale importanza e che deve restare integra, pena conseguenze davvero pericolose. Materialmente il peritoneo separa ogni singolo organo della cavità addominale come il fegato, lo stomaco o la vescica, tanto per citarne alcuni. Li protegge in modo che non si muovano e non abbiano contatti né tra di loro né tanto meno con gli organi esterni alla cavità addominale. Se uno di questi organi si infiamma tecnicamente il peritoneo è pronto a proteggere tutti gli altri, evitando che l’infezione si propaghi. Ma talvolta un organo può infettarsi al punto tale che anche la membrana si infetta, con tutte le terribili conseguenze del caso.
Possibili cause di peritonite nel gatto
La peritonite biliare nel gatto è un tipo specifico di peritonite con delle cause ben precise. Può essere primaria o secondaria e i due casi si differenziano per motivi specifici. Nel primo caso è presente un’infezione diretta del peritoneo, un fenomeno piuttosto raro nei piccoli felini. Quando parliamo di peritonite secondaria, invece, ci riferiamo proprio al nostro caso, cioè la peritonite biliare nel gatto. Questa condizione è più frequente nei piccoli felini domestici e dipende dalla contaminazione settica o chimica della cavità addominale. Significa, cioè, che il peritoneo viene pervaso da fluidi gastrici, enzimi pancreatici, urina oppure bile, appunto.
In questo caso, dunque, nella cavità peritoneale si accumula bile, ovvero il liquido di colore giallo-verde secreto dal fegato. Le cause di questo problema possono essere di natura infettiva e non. Nel primo caso la peritonite biliare nel gatto può essere conseguenza di un trauma diretto o indiretto, anche dovuto all’ingestione di un corpo estraneo o di un oggetto. Ma può anche essere provocata dalla presenza di virus o batteri che intaccano gli organi della cavità addominale, in particolare il fegato e la cistifellea.
Le cause di questa malattia possono essere anche di tipo non infettivo, come nel caso in cui Micio abbia un cancro, pancreatite, calcoli biliari o stenosi della cistifellea. Ma sono tutti casi piuttosto rari, nella gran parte delle situazioni a provocare la peritonite biliare nel gatto è un trauma.
Sintomi di peritonite: cosa succede a Micio
I sintomi della peritonite biliare nel gatto sono tanti e diversi tra loro, ma soprattutto spesso non si manifestano tutti insieme. Dipende dallo stadio a cui è giunta l’infezione del peritoneo per cui Micio può mostrare sintomi lievi o molto più gravi. Ecco perché è importantissimo osservare qualsiasi minimo cambiamento nel nostro piccolo felino, in modo tale da poter correre dal veterinario in tempo prima che sia troppo tardi.
Tra i tipi sintomi della peritonite biliare nel gatto troviamo letargia e abbattimento. Micio appare molto debole e si vede che in generale non sta proprio bene. Potrebbe anche salirgli la febbre, quindi perdere appetito e anche vomitare con episodi di diarrea. Ma questi ancora sono sintomi piuttosto comuni, che potrebbero essere associati anche ad altre patologie. La peritonite biliare è una malattia subdola che nella fase iniziale non si fa riconoscere. Quando progredisce Micio inizia ad avere dei fortissimi dolori addominali al punto da non potergli toccare la pancia che, nel frattempo, diventa gonfia e dura.
Quando osserviamo nel nostro gatto anche solo uno di questi sintomi dobbiamo portarlo immediatamente dal veterinario. L’addome gonfio, in particolare, non è affatto un buon segno e a quel punto è probabile che la malattia sia già nel pieno del suo decorso. Il veterinario è l’unico che può individuare le cause esatte di tali sintomi e che può giungere, infine, alla giusta diagnosi.
Diagnosi del veterinario
La peritonite è una malattia che non fa alcuna distinzione di età, sesso o razza. In pratica può colpire qualsiasi gatto a prescindere anche da condizioni pregresse. I segni clinici nel momento in cui portiamo Micio dal veterinario possono essere estremamente vari a seconda della gravità dell’infiammazione e, naturalmente, delle cause scatenanti della malattia. L’unico modo per diagnosticare la peritonite biliare nel gatto è affidarsi al veterinario e a tutte le procedure e gli esami diagnostici che soltanto lui può effettuare.
Prima di tutto il veterinario fa un esame fisico completo, analizzando uno per uno i sintomi manifestati dal gatto. In questo caso l’anamnesi, cioè le informazioni che forniamo al medico su eventuali sintomi di Micio, non è sufficiente e serve a ben poco. Sintomi come vomito, diarrea e letargia possono essere associati a una miriade di malattie e disturbi perciò occorrono esami specifici.
Il veterinario deve effettuare un’ecografia addominale per verificare se il peritoneo sia effettivamente infiammato. A questo esame diagnostico si aggiungono anche un profilo biochimico completo, l’esame emocromocitometrico e l’analisi delle urine. In caso di peritonite biliare nel gatto gli enzimi epatici raggiungono livelli altissimi e, inoltre, nella pipì sono presenti tracce di bile.
Peritonite biliare nel gatto: cura e trattamento
Ottenuta la diagnosi, il veterinario può procedere con il trattamento che ritiene più adeguato. Non esiste una cura univoca che valga per tutti i casi di infiammazione del peritoneo perché questa dipende, di fatto, dalle cause scatenanti. Il veterinario deve individuare ciò che ha provocato la peritonite e agire in modo specifico per risolvere il problema. Se Micio ha l’addome gonfio sicuramente ha accumulato grandi quantità di liquido, perciò occorre un drenaggio per ristabilire i normali livelli. In presenza di un’infezione virale o batterica il veterinario deve prescrivere al gatto un trattamento a base di antibiotici. Quando le condizioni di salute di Micio sono stabili, il veterinario può procedere con l’intervento chirurgico. Purtroppo la peritonite biliare nel gatto si aggrava in presenza di altre malattie come la cirrosi epatica, la diverticolite, la pancreatite o l’infiammazione intestinale cronica. Perciò Micio deve essere sottoposto a periodici controlli per impedire che la malattia si diffonda e si aggravi.