Sviluppare una buona relazione con il gatto: come fare per piacere a Micio
Per sviluppare una buona relazione con il gatto lo si deve conoscere al meglio. Più tempo passiamo con lui e lo studiamo, più informazioni utili avremo
Sviluppare una buona relazione con il gatto significa creare un collegamento, una connessione che sia la più efficace possibile. La qualità del tempo che passeremo in sua compagnia sarà determinante nel legame che riusciremo a instaurare con la nostra piccola palla di pelo.
In tal senso, indispensabile è la fase di socializzazione, che deve iniziare sin dalle prime settimane di vita e che permette a Miao di interagire con il mondo circostante nel rispetto di tutte le parti in causa. Seppur l’addestramento dei felini non possa essere come quello dei cani delle regole di base devono essere stabilite.
Primo approccio con un gatto
Le sessioni di addestramento devono essere pensate all’insegna del relax e del divertimento, se vogliamo ottenere dei risultati e sviluppare una buona relazione con il gatto. La comunicazione deve avere due obiettivi:
- Dire a Miao cosa vogliamo che faccia;
- Far sì che capisca perché lo desideriamo.
Cibo, giocattoli e rinforzi positivi sono tutti strumenti per dare una ragione valida e rafforzare il comportamento voluto. Non dimentichiamo che la sessione di allenamento non deve durare più di venti minuti ciascuna e ha il fine di automatizzare un comando.
Come iniziare con un gatto
Se il nostro fine è che il nostro amico a quattro zampe abbia fiducia in noi, e con noi instauri un rapporto profondo, ora che sempre più frequentemente non viene visto come un mero strumento ma come una parte integrante della famiglia, dobbiamo avere un piano preciso.
Prima di tutto dobbiamo dirgli: “Fidati di me”. Indispensabile, in quest’ottica, è garantirgli un ottimo stile di vita. Una alimentazione sana ed equilibrata, una dimora a misura di felino, le visite periodiche dal veterinario per prevenire eventuali disturbi, sicurezza fuori e dentro casa. A tal proposito, perché abbia un luogo dove si senta protetto, potremmo scoprire come abituare il gatto al trasportino: non solo un mezzo per spostarsi, ma anche un rifugio da avere sempre a disposizione se ne dovesse aver bisogno.
Importantissima, inoltre, è la stimolazione fisica e quella psicologica, così che il nostro amico a quattro zampe possa incanalare nella maniera più corretta le proprie energie. E quale maniera migliore, se non attraverso l’interazione con il prossimo, bipede o quadrupede poco importa?
Come far affezionare un gatto
Per sviluppare una buona relazione con il gatto e ottenere dei risultati è indispensabile che abbia consapevolezza di ciò che facciamo per lui. Ecco allora che bisogna sapere come parlare al gatto, per farlo sentire protetto e perché sappia di tutti gli sforzi che stiamo facendo per lui e ne possa godere appieno.
In quest’ottica, sapere come comprendere il linguaggio dei gatti è fondamentale. Quello che conta è soprattutto la parte non verbale. Anche quando siamo noi a parlare, con il tono di voce adeguato al contesto, accompagnare i suoni ai gesti aiuta Miao a comprendere al meglio ciò che gli vogliamo dire.
Ciò vuol dire abbinare una parola al segnale della mano. Dobbiamo aiutare il nostro quadrupede ad associare il suono ai gesti. Se avremo pazienza e saremo coerenti, non soltanto funzionerà, ma verrà automatizzato. Qualora dovessimo ottenere obbedienza, il rinforzo positivo, a mo’ di premio è indispensabile per far capire al micio che siamo fieri di lui.
Cosa fare con il proprio gatto
Sviluppare una buona relazione con il gatto vuol dire fargli capire chi è il ‘capobranco’, anche se questo è un concetto poco assimilabile al gatto. Il punto è creare un rapporto fondato nel rispetto reciproco. Non deve essere un’imposizione, ma una presa di coscienza, una conseguenza naturale, una scelta del nostro amico a quattro zampe che nota e apprezza quanto siamo disposti a fare per garantirgli una buona qualità della vita.
Perché tutto questo avvenga dobbiamo pianificare. Per poterlo fare, però, dobbiamo conoscere gli obiettivi che vogliamo raggiungere e lavorare su questi. La parola d’ordine, quindi, è consapevolezza. Perché funzioni sono necessari coerenza, metodo e pazienza. Se noi per primi non abbiamo le idee chiare, come possiamo pretendere di poter avere una comunicazione efficace con la nostra piccola palla di pelo?
Gatto improvvisamente irrequieto
Il rapporto con Miao, anche se non lo è, deve essere vissuto il più possibile come fosse un gioco, un’occasione di divertimento e scambio reciproco. In quest’ottica, non sottovalutiamo l’importanza del rinforzo positivo. Un premio tanto ambito che il felino riceve ogni volta che si comporta come da noi richiesto. In caso contrario avremo in cambio nervosismo. A tal proposito, potrebbe tornare utile sapere come curare l’ansia del gatto. Dobbiamo sempre tenere a mente che il benessere passa dall’alimentazione, che rappresenta una sorta di termometro.
Inoltre, ricordiamo che i rimproveri e le urla non hanno nessun effetto sul nostro amico a quattro zampe, tutt’al più aumentano il grado di nervosismo e non insegnano molto. Meglio, invece, rafforzare le associazioni positive, premiare i comportamenti virtuosi e ignorare quelli errati. Se una scelta sbagliata mette in pericolo l’incolumità di qualcuno, cambiamo il tono della voce, facciamo sì che diventi perentorio e sempre riconoscibile, diverso da quello rassicurante dei contesti positivi. A tal proposito, ecco come funziona la memoria del gatto.
Miao impara quello che vede e noi dobbiamo essere capaci di dare il buon esempio in qualsiasi situazione, anche quando non è chiamato in causa il rapporto con lui. Solo così potremo fare dei passi in avanti e sviluppare una buona relazione con il gatto. Non è molto diverso dall’avere un figlio, anche se tra due specie uguali la comunicazione è molto più semplice che tra due così diverse da avere un gap inevitabile.
La convivenza sempre più simbiotica e secoli di interazione costante, però, hanno ridotto questo divario e non è un caso che si dica: “Gli manca solo la parola!”. In determinate situazioni è proprio così e basta anche solo uno sguardo perché la connessione tra bipede e quadrupede sia a 360 gradi.
Come instaurare un rapporto con il gatto
Sviluppare una buona relazione con il gatto vuol dire anche fare in modo che sia duratura nel tempo e profonda. Ricordiamoci, infatti, che adottare un felino (o qualsiasi altro animale) non è un passatempo da stabilire sull’onda dell’entusiasmo, ma un impegno e una responsabilità precisa che dura “finché morte non ci separi”. Micio non è un peluche da poter lasciare in un angolo quando ci stanchiamo: è un essere vivente che dipende da noi in tutto e per tutto e che ha delle esigenze che non possono essere accantonate.
Un legame stabile, un po’ come accade tra gli esseri umani, non si può basare sulla paura e l’intimidazione, ma piuttosto sulla fiducia e il rispetto reciproci. Se dimostriamo alla nostra piccola palla di pelo coerenza, possiamo avere buone possibilità che tra noi ci sia cooperazione e non un rapporto di subordinazione.