Il gatto fugge quando mi vede: perché e come posso rassicurarlo
Perchè il gatto fugge quando mi vede? È una domanda che tutti i 'gattari' si sono fatti almeno una volta. Finalmente, possiamo avere la risposta. I dettagli
Il gatto fugge quando mi vede per molteplici ragioni, più siamo in grado di interpretare il linguaggio del nostro amico a quattro zampe più il nostro rapporto ne acquisterà in fiducia e solidità. Inoltre, sapere perché il nostro amato felino adotta determinati comportamenti, in generale, ci aiuta a prevenire e a prendere in tempo eventuali problemi di salute.
Per qualsiasi dubbio o incertezza, soprattutto se siamo alla nostra prima esperienza, chiediamo sempre il parere del nostro veterinario di fiducia, che conosce anche eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza. Sarà lui, una volta escluse motivazioni di natura organica, a consigliarci di avvalerci dell’esperienza di un etologo certificato in comportamento felino. Una precisazione è d’obbligo però: scoprire giorno dopo giorno il carattere del nostro nuovo compagno di avventure è un’esperienza unica e irripetibile, capace di regalarci emozioni autentiche.
Micio e Fido sono diversi
Il gatto fugge quando mi vede? Può succedere per diverse ragioni. Prima di analizzarle insieme, vale la pena ricordare che cani e felini sono estremamente diversi fra loro, quindi non facciamo dei parallelismi con esperienze pregresse, se il protagonista non è stato Miao.
Nonostante ci siano dei falsi miti sui gatti che li fanno apparire meno empatici di quanto in realtà non siano, delle verità di fondo ci sono. Micio ha tanto bisogno di coccole e attenzioni, ma deve essere ben disposto e – il più delle volte – è lui a richiederle. Questo perché siamo di fronte a un animale estremamente indipendente e che instaura un legame con il padrone differente rispetto a quello di Fido.
I cani vivono in branco, ci sono delle gerarchie prestabilite che servono a proteggerlo dalle invasioni esterne, mentre le colonie di gatti sono meno organizzate in tal senso e ognuno è una sorta di battitore libero. Questo però non vuol dire che i felini non si vogliano bene e non si aiutino a vicenda, ma lo fanno secondo meccanismi differenti. In sostanza, il gatto è un animale che bada a se stesso in ogni occasione, quindi non si sente il bisogno né la responsabilità di obbedire, né tantomeno di stare alle regole.
La curiosità, motore di tutto (o quasi)
Tra le prime cause di quella che noi interpretiamo come fuga, ma che in realtà non lo è, è la curiosità. Una caratteristica che accomuna tutte le palle di pelo e che incide non poco sulla loro quotidianità. Nonostante, infatti, siano capaci anche di dormire 16 ore al giorno e amino l’ozio e il relax come poche altre creature al mondo, siamo di fronte ad animali molto istintivi e selvatici.
Per quanto possano essere addomesticati, determinate loro caratteristiche ormai sono impresse per sempre nel loro dna e, se vogliamo che non soffrano dobbiamo tenerne conto. A tal proposito potrebbe tornare utile saperne di più sul rapporto che Miao ha con la caccia. E, se non abbiamo un giardino messo in sicurezza a disposizione, cerchiamo di ricreare un ambiente a misura di gatto e stimolante in casa.
In commercio ci sono tiragraffi molto articolati, percorsi da fissare al muro, giochi che stimolano la mente: tutti pensati per ricreare i meccanismi naturali del nostro amico a quattro zampe, un po’ come se vivesse ancora allo stato brado.
Insieme alle visite di routine dal veterinario, i richiami delle vaccinazioni, l’applicazione periodica dell’antiparassitario e una corretta alimentazione dobbiamo pensare anche all’equilibrio psicofisico di Miao e fare in modo che incanali correttamente le proprie energie.
Il calore del gatto
Il gatto fugge quando mi vede perché potrebbe essere in calore. Fermo restando che la maggior parte dei felini domestici – soprattutto se conducono una vita esclusivamente casalinga o al contrario se c’è il rischio di una gravidanza dietro l’altra – vengono sterilizzati, quelli che non li sono, periodicamente, rispondono a uno degli istinti più comuni tra le varie specie viventi.
Un gatto intero, che non ha quindi subito nessun tipo di operazione all’apparato riproduttivo, sente il bisogno di allontanarsi per accoppiarsi e contribuire alla prosecuzione della specie. Non è raro, infatti, che chi ne ha la possibilità, rimanga fuori casa anche per giorni. Niente paura, poi ritorna: la fame è più potente di qualsiasi altra motivazione. In questo caso specifico, non è una reazione a un nostro comportamento più o meno errato, lasciamo che Miao faccia quello che sente di dover fare: in questo modo non si sentirà triste, frustrato e non dovremo fare i conti con episodi di ansia o stress.
Come gestire lo stress
Lo abbiamo appena accennato, un altro motivo di fuga è lo stress. Dobbiamo tenere presente che, per quanto avventuroso, il nostro amico a quattro zampe è anche estremamente abitudinario. Siamo di fronte a un animale che viene destabilizzato da qualsiasi novità. L’arrivo di un nuovo componente della famiglia, bipede o quadrupede che sia, un trasloco: tutto può metterlo in crisi e preoccuparlo.
Ecco un’altra ragione per cui la casa deve tenere conto della presenza di un felino. In quest’ottica, se riusciamo a farlo abituare al trasportino, un possibile rifugio può essere proprio il kennel, che non viene più visto come un nemico responsabile delle visite dal veterinario, ma come un posto sicuro dove scappare quando si ha paura.
Gelosia, confusione o territorialità: sono tutte motivazioni di ansia nel gatto. Se il carico di nervosismo è troppo elevato, nel tentativo disperato di stare meglio, Micio potrebbe decidere di evadere letteralmente, un po’ come se si sentisse in prigione. Di solito, però, se abbiamo sempre avuto un bel rapporto con lui, tenderà a rimanere nelle vicinanze per studiare la situazione a distanza di sicurezza e rientrare quando e se si sentirà di nuovo a proprio agio.
Questione di paura
Il gatto fugge quando mi vede? Potrebbe avere paura. Non sono rari i casi in cui un felino provi timore verso un essere umano, oppure verso il proprio padrone. Tutto dipende dal tipo di approccio che adottiamo e dal rapporto che si è instaurato tra i due soggetti in gioco. Per evitare situazioni del genere, la fiducia deve essere al primo posto.
Se il felino mostra ansia e agitazione ogni qualvolta incontra il nostro sguardo, qualcosa non sta andando per il verso giusto e potrebbe essere necessario chiamare un comportamentista che ci aiuti a decifrare e a farci decifrare: un po’ come fosse una seduta dallo psicologo.
Possibili rimedi
Tra i più immediati troviamo sicuramente il cibo. Miao può essere preso facilmente per la gola. Un consiglio è quello di mettersi allo stesso livello, nel vero senso della parola.
Accucciamoci per terra, allarghiamo le braccia e teniamo in mano un pugnetto di croccantini (i preferiti dalla nostra piccola palla di pelo). Dopodiché è solo una questione di attesa e di pazienza: sarà lui a venirci incontro. Succederà non appena interpreterà questo gesto come una forma di rispetto.