Tratti comportamentali del gatto: tutti i caratteri che potrebbe avere Micio
Uno studio ha individuato cinque tratti comportamentali del gatto, utili per definire la personalità di ciascun micio. Scopriamoli insieme
Ogni micio ha la sua personalità, chi ne ha uno sa perfettamente che non è affatto vero che i gatti sono tutti distaccati e non creano legami con le persone. Gli studi hanno individuato alcuni tratti comportamentali del gatto che ci aiutano a distinguere proprio i vari tipi di carattere che può avere.
Naturalmente non si tratta di generalizzare, anche perché sarebbe del tutto impossibile. Il carattere di un gatto è frutto di una serie di fattori che si mescolano in modo sempre unico e irripetibile. Ma la scienza conferma che oltre all’esperienza personale del micio anche la genetica può influire sulla sua personalità. Così possiamo individuare dei tratti comportamentali tipici, appunto, di alcuni felini e meno probabili in altri.
A influire sul carattere e sulla personalità del micio gioca un ruolo importante anche l’educazione che riceve. Non tutti i gatti vivono le stesse esperienze con le persone e queste hanno un peso nello sviluppo dei loro tratti comportamentali.
Di certo ciò che accomuna la maggior parte dei felini domestici è un linguaggio spesso enigmatico e difficile da decifrare. Ma la comprensione di questi segni dipende principalmente dalla nostra capacità di coglierli e tradurli in sentimenti ed emozioni. Perché sì, i gatti non sono affatto asociali e freddi e ne provano moltissimi!
Tratti comportamentali del gatto: cosa dice la scienza
Studiando il carattere e i tratti comportamentali del gatto gli studiosi non hanno fatto altro che applicare ai felini domestici lo stesso tipo di “catalogazione” che è stata già fatta sull’uomo. In genere nelle persone si distinguono cinque tratti che determinano la personalità: apertura mentale, estroversione, cordialità, nevrosi, coscienziosità. Nel gergo medico sono conosciuti tramite l’acronimo OCEAN, che deriva dalle iniziali inglesi di questi termini.
Ai gatti ci hanno pensato alcuni ricercatori della University of South Australia che hanno pubblicato su una rivista scientifica uno studio sulle personalità feline. Lo studio è stato lungo e molto dettagliato e per ottenere risultati validi i ricercatori hanno proposto un questionario sul carattere dei gatti a diverse migliaia di padroncini. Dalla ricerca è emerso che si possono distinguere cinque tratti comportamentali del gatto, molto simili a quelli umani. Ecco quali!
Dominanza
Tra i tratti comportamentali tipici del gatto c’è la dominanza, ovvero quello che indica la propensione del micio a sovrastare l’altro o a sottomettersi. Si tratta di un aspetto del carattere visibile per lo più nei gatti selvatici e randagi, meno in quelli domestici. Salvo naturalmente le eccezioni, come il caso di più gatti che vivono nella stessa casa.
Il gatto maschio è quello che tendenzialmente è dominante nei confronti degli altri gatti della colonia. Quello dalla personalità più forte e territoriale prende il sopravvento su tutti gli altri ed è vigile e attento a tutto ciò che accade nel proprio territorio. Questo ci fa capire che anche i gatti a modo loro sviluppano una socialità e creano delle gerarchie ben precise da cui dipende la tranquillità del “branco”.
La dominanza in qualche modo è un tratto che può emergere anche nell’ambiente domestico in presenza non solo di altri animali ma anche delle persone. Gli sviluppi, naturalmente, sono diversi e qui entra in gioco anche il tipo di educazione che il micio riceve. In ogni caso molto spesso il gatto tende istintivamente a mantenere il controllo, anche sulla casa. E anzi quando un micio è dominante e non ha la possibilità di esercitare tale controllo può soffrire di una profonda condizione di stress.
Nevrosi
Nevrosi è un termine piuttosto generico che è stato utilizzato nello studio australiano per indicare diversi livelli caratteriali nel micio. Per spiegarlo in parole povere, con nevrosi i ricercatori indicano il livello di interazione del gatto con l’essere umano. Consideriamolo un indice con diversi valori e punteggi, per cui i gatti che hanno partecipato allo studio hanno dimostrato di essere molto differenti da questo punto di vista.
I gatti che hanno ottenuto il punteggio più alto sono quelli più paurosi e timorosi, quelli che non sembrano ben disposti ad avere contatti con le persone e che preferiscono starne alla larga. Del resto è un atteggiamento che possiamo vedere anche in casa con il gatto domestico, non necessariamente con i gatti randagi. Alcuni piccoli felini non vedono di buon grado la presenza di persone estranee in casa e ogni volta che accogliamo un ospite si spaventano e vanno subito a nascondersi. Ecco perché per questi mici dobbiamo allestire dei giacigli nascosti e tranquilli in cui possano rifugiarsi quando ne sentano il bisogno.
Al contrario i gatti con il punteggio più basso sono quelli più vivaci, per nulla timidi nei confronti delle persone e, anzi, bisognosi di interagire e avere contatti diretti. Questi sono mici che tendenzialmente soffrono molto la solitudine e che non dovrebbero mai trascorrere troppo tempo da soli in casa.
Estroversione
I gatti estroversi sono quelli che più ci piacciono, non possiamo negarlo. La maggior parte dei piccoli felini domestici sviluppa questo tratto comportamentale ma alcuni lo fanno sicuramente più di altri. Sono gatti curiosi e sempre alla ricerca di nuove avventure che riescono a trovare interessante anche l’oggetto o la situazione più superflui.
L’estroversione, però, ha una faccia nascosta. I gatti che possiedono questo tratto comportamentale in maniera spiccata sono anche quelli che si annoiano più facilmente. Parliamo quindi di mici che non riescono a tollerare l’inattività, che hanno sempre bisogno di stimoli sia in presenza delle persone che semplicemente con oggetti e accessori. Per questi gatti così attivi e inclini alla noia occorre allestire angoli della casa dedicati a tiragraffi, giocattoli e tutto ciò che possa fungere da valvola di sfogo.
Di contro ci sono anche i gatti che non sono per nulla estroversi, anzi sono decisamente il contrario. Per questi mici la solitudine non è affatto un problema e riescono a trascorrere molto tempo per i fatti propri. Anzi, lo preferiscono!
Impulsività
Tra i cinque tratti comportamentali tipici del gatto probabilmente l’impulsività è quello meno piacevole. In generale i gatti tendono a essere animali abitudinari a cui piace avere una routine ben precisa e che, anzi, non amano affatto le novità. È il motivo per cui la gran parte di essi non reagisce bene alla presenza di estranei oppure a un trasloco. La routine dona loro quelle certezze su cui fondano la propria serenità.
Ma alcuni gatti hanno una personalità imprevedibile, istintiva ai livelli più acuti. Questi mici non sono facili da tenere sotto controllo, anche perché non rispettano un “canone” e possono reagire nei modi più disparati. Sono gatti che hanno sbalzi di umore improvvisi e che spesso si comportano in modo aggressivo con lo stesso padroncino. In linea generale quando un gatto è tanto imprevedibile e incostante potrebbe essere segno che qualcosa non va nell’ambiente in cui vive.
Cordialità
In ultimo, ma non per importanza, quello che probabilmente tra i tratti comportamentali più ricercati nel gatto: la cordialità. Con questa parola i ricercatori si riferiscono alla capacità del micio di dimostrare affetto nei confronti delle persone e anche degli altri animali. Insomma, indica quanto il gatto sia amichevole e socievole e quanto sia per lui semplice creare legami.
Qui naturalmente entrano in gioco moltissimi fattori, specialmente se parliamo di un gatto domestico a cui abbiamo impartito un certo tipo di educazione. Un gatto di base può essere più amichevole di altri, ma dipende anche dalla sua esperienza con persone e animali. Tanto per fare un esempio, un gatto randagio che non ha mai avuto contatti con le persone o ha vissuto traumi legati a esse, non sarà molto propenso a socializzare. Al contrario un micio che sin da cucciolo è stato abituato alla presenza umana non avrà problemi a interagire con le persone.