Gatti: i gigli sono davvero tossici per loro?
I gigli sono fiori bellissimi, ma è proprio vero che sono anche tossici per i gatti? Facciamo luce su questa faccenda.
I gigli sono delle piante ornamentali molto comuni, i cui splendidi fiori vengono anche usati per decorazioni e composizioni. Sono in molti a credere che queste piante contengano delle sostanze che possono risultare dannose per i gatti, mentre altri sono convinti che si tratti di voci senza fondamento. Ma qual è la verità? I gigli sono davvero tossici per i gatti?
Rispondiamo subito: sì, i gigli sono estremamente pericolosi per i gatti. È stato infatti dimostrato che le piante del genere Lilium o Hemerocallis causano loro gravissimi problemi ai reni. Gli esemplari di altri generi come Convallaria, invece, pur risparmiando i reni dei gatti causano comunque delle irritazioni a bocca, lingua, faringe ed esofago.
La confusione nasce dal fatto che con la parola “gigli” si indicano comunemente molte piante diverse, e a peggiorare la situazione contribuisce il fatto che esistono molte piante ibride in circolazione. Inoltre la maggior parte delle persone non sa identificare con certezza le piante che tiene in casa, ma è il caso di farlo prima di prendere con sé dei gatti: questi animali sono infatti estremamente sensibili agli effetti del giglio, che è tossico in ogni sua parte (tronco, foglie, polline, fiore e persino l’acqua del vaso).
Nei gatti i sintomi di intossicazione grave da giglio (genere Lilium o Hemerocallis) includono:
- Salivazione eccessiva;
- Vomito;
- Apatia;
- Inappetenza.
Essi si possono manifestare già nel giro di un paio d’ore dall’ingestione delle tossine. I problemi ai reni portano rapidamente a disidratazione e insufficienza renale, con conseguente morte dell’animale.
I trattamenti più comuni contro questo tipo di intossicazione devono essere tempestivi e consistono nell’induzione al vomito per eliminare subito la causa del problema; successivamente si procederà alla reidratazione, al monitoraggio di urine e pressione sanguigna e a una terapia per recuperare la funzionalità renale. Tutto ciò risulta efficace se si interviene in tempo, prima che i reni cedano. Se si arriva troppo tardi e si è già in presenza di insufficienza renale si può ricorrere solo alla dialisi, che però non è una cura e permette semplicemente all’animale di sopravvivere ancora un po’.
Se avete un gatto con voi assicuratevi di salvaguardare la sua salute controllando tutte le piante di casa vostra; se ne identificate qualcuna che può provocare qualche tipo di avvelenamento al vostro animale sbarazzatevene, o fate in modo che non possa assolutamente raggiungerle.