Giornata del Gatto Nero: miti, leggende e tutto ciò che devi sapere
I mici tanto amati e coccolati, anche quelli che si dice portino sfortuna. Ecco perché è stata istituita la Giornata del Gatto Nero: una celebrazione!
Se vogliamo essere un po’ più internazionali, possiamo chiamarlo Gatto Nero Day, ma il succo non cambia: si tratta di una vera e propria festa dedicata a quegli amici a quattro zampe un po’ maltrattati e considerati dei porta sfortuna.
Per fortuna da qualche anno il vento è cambiato, anche se le superstizioni non sono del tutto scomparse. E precisamente è dal 17 novembre del 2013 che, a livello mondiale, si dà una certa importanza a Micio e agli esemplari dal manto nero.
La Giornata del Gatto Nero è stata fortemente voluta dall’AIDAA – Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente – che ha indetto una festa veramente bella e significativa, proprio per questi mici affascinanti ma visti male da chi è troppo legato ad antiche simbologie.
Indice
Gatto nero day
Perché si festeggia la Giornata internazionale del Gatto Nero
Perché il gatto nero è oggetto di superstizioni
Il gatto nero non porta sfortuna
Gatto nero, il carattere e le caratteristiche reali
Un vero amante delle coccole
Le razze più diffuse
Gatto nero day
Il 17 novembre è la Giornata del Gatto Nero, il che vuol dire che si sta avvicinando e che va festeggiata come si deve, in barba ai falsi miti sui gatti che purtroppo ancora da qualche parte circolano e non sempre rendono giustizia a un amico a quattro zampe affascinante, misterioso e con tante qualità: una fra tutte la capacità i volerci bene.
È il caso di dirlo una volta per tutte: il gatto nero non porta sfortuna, anzi siamo di fronte a una creatura meravigliosa, sinuosa ed elegante: così simile a una pantera da riuscire a lasciare incantati tutti noi gattofili (e non solo).
Perché si festeggia la Giornata internazionale del Gatto Nero
La scelta del giorno e del mese in cui si celebra questa meravigliosa festa non è stata fatta a caso: il 17 infatti è, per tradizione, il numero della sfortuna e novembre il mese dei morti. Questo giorno, quindi, nasce con un duplice scopo: celebrare l’esistenza dei meravigliosi mici dal manto corvino e soprattutto sfatare le tante superstizioni sul loro conto, sensibilizzando la popolazione sul problema delle violenze che vedono troppo spesso vittime i mici di questo colore.
Molte altre organizzazioni che tutelano gli animali hanno deciso di seguire l’esempio dell’AIDAA, iniziando a celebrare questa magnifica festa. Numerosi sono stati anche i giornali che hanno deciso di appoggiare questa lodevole iniziativa, primo fra tutti La Nazione, che ogni 17 di novembre invita i suoi lettori a inviare le foto dei loro gatti neri.
Nel 2019 l’AIDAA, visto il successo della Giornata mondiale del Gatto Nero ha deciso di aprire a Napoli il primo Museo del gatto nero in Italia, dove oltre a opere d’arte che hanno come protagonisti i mici neri, possiamo anche trovare un’intera sezione dedicata alle credenze e alle superstizioni che li riguardano, dai tempi delle streghe ai giorni nostri. I tempi sono tanto cambiati, ma il maltrattamento sugli animali ci dice che ancora tanto va fatto in termini di sensibilizzazione circa il rispetto del prossimo, quadrupedi compresi.
Perché il gatto nero è oggetto di superstizioni
Secondo alcune credenze, il gatto nero porta sfortuna. Diffuso in tutto il mondo il micio di questo colore, infatti, è sempre stato oggetto di tante superstizioni negative: le stesse che lo hanno etichettato come un portatore di sciagure e disastri.
In realtà, molti studi dimostrano che i gatti neri abbiano in realtà un’indole amichevole e simpatica, oltre a essere molto schivi, sensibili e intelligenti. In più sembra che siano anche meno propensi di quelli di altri colori a contrarre malattie. Eppure, tante sono le superstizioni relative al micio dal manto nero, molte delle quali risalenti al medioevo.
Nel 1200 i gatti neri erano associati alle streghe. Si pensava infatti che queste donne di notte si potessero trasformare in felini di questo colore, tanto che il Papa di allora, Gregorio IX, emanò una legge che ordinava di uccidere tutti gli esemplari, perché associati al diavolo.
Sempre nel Medioevo, periodo nel quale si usavano molto le carrozze trainate dai cavalli, spesso accadeva che quando i gatti neri di notte attraversavano la strada al sopraggiungere del veicolo, i cavalli si imbizzarrivano, spaventati dai loro occhi gialli. E proprio da questo fatto che nasce la credenza che siano segno di grande sfortuna. Nelle aree vicino al mare, poi, erano particolarmente odiati perché si diceva che i pirati ne avessero sempre uno a bordo per cacciare i topi.
Il gatto nero non porta sfortuna
La Giornata del Gatto Nero serve a sfatare il mito che questo splendido amico a quattro zampe porti sfortuna. Un dato di fatto, che può confermare chiunque ne abbia un esemplare come compagno di avventure. Al contrario di quanto si possa immaginare, invece, porta addirittura fortuna e lo dimostrano alcuni popoli del passato che li hanno sempre celebrati e venerati.
Nell’antico Egitto, per esempio, erano animali considerati sacri. Perfino una Dea, Bastet, simbolo di gioia, fecondità e abbondanza aveva le sembianze di una donna con la testa di un elegante micio nero. Anche nelle antiche leggende anglosassoni e celtiche troviamo gatti neri considerati dei veri e propri portafortuna. Una antica credenza celtica ci rimanda a una nota fata, chiamata Sith, che aveva il dono di potersi trasformare in una gatta nera. Essendo Sith in grado di portare prosperità e soprattutto pretendenti alle ragazze, tutte le giovani desideravano avere in casa un gatto nero.
Infine, anche nell’antica Roma si credeva che avere in casa un gatto nero portasse molta fortuna. Addirittura, quando il micio veniva a mancare, era usanza spargere le sue ceneri nei campi come auspicio di un buon raccolto.
Gatto nero, il carattere e le caratteristiche reali
Questo amico a quattro zampe associato a tante superstizioni ed è stato spesso protagonista di credenze tutt’altro che lusinghiere: lo abbiamo già detto. Tra i falsi miti c’è quello che lo vede quasi immortale e con sette vite da ‘consumare’ prima che la morte sopraggiunga. Ma qual è il vero carattere del gatto nero?
Alcune ricerche hanno dimostrato una correlazione tra colore e personalità. Il micio nero è incline alla lealtà e alla fedeltà. Con le dovute eccezioni, è molto incline alla vita in casa, anche in presenza di bambini di tutte le età. Generalmente infatti ha un temperamento riservato, ma è sensibile e brillante. Può rappresentare un alleato.
La nostra piccola palla di pelo dal passo felpato dimostra lealtà e fiducia, controvertendo tutte le credenze sui felini. Sicuramente più indipendente del cane, il gatto riesce comunque a dimostrare attaccamento e affetto verso l’essere umano.
La sua personalità però – rispetto ai simili dal manto di un altro colore – dimostra una propensione maggiore al vagabondaggio: ha una forte componente selvatica. Miao, in questo caso, è spinto a esplorare: quando finisce con l’ambiente domestico, si spinge verso quelli limitrofi. Se abbiamo un terrazzo, allora attenti ai tetti e agli accessi alle case dei vicini. Il nostro amato felino vorrà scoprire cosa c’è fuori dalla sua comfort zone. Ma non dubitiamo: non per questo significa che è poco affezionato a coloro che considera famiglia.
Inoltre pare ci sia una differenza caratteriale di genere: il maschietto sarebbe più tranquillo e sornione, al contrario della femminuccia più irascibile e tendente a giocare con le unghiette sui tutti i tipi di tessuto. Non generalizziamo troppo però, mi raccomando: ogni felino ha il proprio carattere ed è splendido scoprirlo a poco a poco, instaurando un rapporto profondo, duraturo e leale.
Un vero amante delle coccole
Una volta saputo cosa c’è al di là del muro, il gatto nero torna sempre a casa e cerca più che mai la vicinanza con coloro che reputa il suo papà e/o la sua mamma umani. Il nostro amato Miao cercherà sempre il contatto fisico e il calore delle carezze.
Qualsiasi cuscino, coperta o letto non saranno mai più comodi delle gambe dell’amico bipede seduto sul divano a guardare la televisione; o della pancia (con addominali più o meno scolpiti) della mamma distesa a letto durante la notte. Insomma, la sua indole è di solito pacifica e dolce. Eppure questa razza è spesso al centro di leggende e superstizioni che tendono a farla apparire molto diversa da quello che è, senza una valida ragione.
Le razze più diffuse
La Giornata del Gatto Nero esiste perché siamo di fronte a un esemplare tutt’altro che raro. Anzi: il gatto nero europeo a pelo corto è una razza molto diffusa. Allo stesso modo, lo è anche il Bombay Americano. Un amico a quattro zampe facilmente riconoscibile dalla la testa e dalle orecchie arrotondate. Oltretutto è un esemplare dagli occhi gialli, magnetici e che conquistano al primo sguardo. Per non smentire quanto sinora detto, in genere, questo amico a quattro zampe ama ricevere le coccole e ha un temperamento piuttosto accomodante.
Anche il gatto nero British si apprezza per il suo carattere amabile, inoltre è molto intelligente. Il musetto di questo amico a quattro zampe è tondo e dritto. Lo riconosciamo dalla corporatura robusta e muscolosa e la coda particolarmente grossa. Una razza rara e preziosa di gatto nero è invece il Persiano, anche lui con un’indole affettuosa e fedele.
In conclusione, quindi, indipendentemente dal fatto che porti prosperità, fortuna o pretendenti, noi gattofili amiamo molto i mici neri e li celebriamo ogni giorno. Ma il 17 novembre si festeggia la Giornata del Gatto Nero: un’occasione in più per dargli le coccole e le attenzioni che ricerca e merita. Questo perché, come tutti i mici, è in grado di portare tanta gioia e amore nelle nostre vite. Cosa che, al giorno d’oggi, non è affatto da scontata e da sottovalutare.
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