Gatto insoddisfatto: come capire se Micio non è del tutto felice con noi
Come si riconosce un gatto infelice e insoddisfatto e come possiamo aiutarlo a tornare di buonumore? Ecco qualche dritta
Gli diamo la pappa, puliamo la lettiera e non gli facciamo mancare nulla eppure il gatto sembra insoddisfatto e molto triste. Che cosa stiamo sbagliando con lui?
I gatti non possono comunicare con le parole (miagolii e versetti a parte) ma lanciano dei segnali inequivocabili con cui ci dicono se stanno bene o se c’è qualcosa che non va.
Per questo motivo prendersi cura del micio non si limita di certo a riempirlo di oggetti e attenzioni, ma vuol dire prima di tutto imparare a comprendere il suo linguaggio e soddisfare nel modo giusto le sue esigenze.
Capire quando il nostro gatto è triste e insoddisfatto è importante anche in vista di un possibile peggioramento.
Proprio come noi esseri umani quella che inizialmente è una semplice tristezza può trasformarsi in una preoccupante condizione di depressione, per la quale occorre l’intervento del veterinario.
Come capire se il gatto è insoddisfatto
Un gatto che sta bene ed è felice si riconosce immediatamente: riempie la nostra vita di coccole e allegria, talvolta con comportamenti e marachelle davvero buffissime che ci fanno ridere a crepapelle!
Ma quando il gatto è triste e insoddisfatto tutto cambia. Il micio non è più lo stesso di un tempo e comincia ad assumere atteggiamenti davvero preoccupanti.
Quando siamo tristi e di cattivo umore spesso la prima cosa che ci capita è non aver fame e iniziamo a mangiare sempre di meno senza neanche renderci conto a volte di saltare i pasti.
Ebbene anche al gatto succede la stessa cosa e quando è insoddisfatto e c’è qualcosa che influenza negativamente il suo umore smette di mangiare.
Allo stesso modo in queste condizioni inizia anche a essere apatico, non ha voglia di giocare e non ce lo ritroviamo più tra i piedi mentre siamo impegnati nelle nostre faccende, quando prima invece curiosava continuamente.
Anche questo è segno che qualcosa non va. I gatti, per quanto possano essere tranquilli o pigri, stanno sempre attenti a ciò che facciamo e sono naturalmente curiosi e ben disposti verso le nuove scoperte.
Così questa apatia sostituisce la sua grande voglia di vivere, resta sempre rannicchiato a dormire in un angolo e non riusciamo a convincerlo a giocare, neanche con i suoi giocattoli preferiti.
I gatti, come ben sappiamo, dormono moltissime ore durante la giornata ma se sforano le 15 ore è davvero troppo!
Altri segnali che il gatto è triste e insoddisfatto
I segnali che rivelano la tristezza del nostro micio non si limitano a quelli appena elencati. Ce ne sono altri altrettanto preoccupanti che ci devono mettere in guardia.
In genere i gatti si nascondono sotto i mobili oppure sotto al letto e negli angolini più stretti della casa perché amano sonnecchiare in posti molto angusti oppure quando si spaventano per un rumore troppo forte che gli dà fastidio.
Parliamo di animali molto sensibili ai suoni, specialmente quelli molto acuti, ed è naturale che cerchino un rifugio sicuro per farsi passare la paura.
Il discorso cambia però quando il gatto si nasconde continuamente e senza un evidente motivo, al punto che fatichiamo persino a ritrovarlo in casa!
Un gatto triste e insoddisfatto potrebbe anche avere un comportamento opposto: inizia a vagare per casa facendo avanti e indietro da una stanza all’altra senza una meta.
Quando il suo disagio aumenta potrebbe capitare di ritrovarlo seduto davanti alla ciotola mentre fissa la pappa (ma senza mangiarla). Un comportamento davvero strano.
E poi un gatto insoddisfatto si lamenta, miagola al punto che i suoni che emette ricordano un vero e proprio pianto. Sembra che non trovi pace!
Ultimo, ma non per importanza né gravità, è un segnale davvero inconfondibile: il gatto insoddisfatto e infelice non vuole mai giocare e, anzi, rifiuta qualsiasi forma di contatto fisico con noi.
Perché il gatto è insoddisfatto: le possibili cause
Non esiste una verità assoluta in merito alla tristezza del nostro gatto, potrebbe essere insoddisfatto per tanti motivi diversi che dipendono dal contesto in cui vive.
Innanzi tutto un gatto con un umore tanto triste al punto di sfiorare la depressione potrebbe essere influenzato dall’ambiente domestico.
Quando adottiamo un micio ripetiamo come un mantra alcune cose: mettergli a disposizione ciotole, lettiera e tiragraffi, acquistare dei giochi, dargli la possibilità di sfogare i suoi istinti.
Se il micio vive in uno spazio troppo ristretto e privo di stimoli rischiamo dapprima di caricarlo di inutile stress e poi, con il tempo, renderlo profondamente infelice al punto da non voler più interagire con noi.
È fondamentale che i gatti domestici abbiano stimoli, che possano correre e arrampicarsi (dove è consentito) e mettere a frutto la propria natura felina.
Il gatto potrebbe diventare triste e apparire insoddisfatto anche quando vive un cambiamento radicale, e sappiamo bene come i gatti siano animali abitudinari che hanno bisogno di una routine ben definita.
Poi abbiamo anche dei casi più specifici che possono indurre questo malumore in un gatto, come quando subisce maltrattamenti oppure è vittima di un incidente.
Talvolta anche una cura medica molto pesante, l’andirivieni dal veterinario e un intervento chirurgico possono mettere a dura prova il nostro micio.
Come rendere felice il gatto
Come sempre per tutto c’è un rimedio, anche quando il gatto è insoddisfatto e sembra impossibile risollevare il suo umore.
Accudire un micio è una nostra responsabilità e dobbiamo prendercene cura al meglio non soltanto con le visite dal veterinario o scegliendo la pappa migliore.
È importante anche renderlo felice e per farlo oltre a badare alla salute fisica dobbiamo pensare a quella della sua mente.
Per aiutarlo possiamo innanzi tutto rendere l’ambiente domestico più stimolante, evitare che si annoi sia quando siamo in casa che quando ci assentiamo per via dei nostri impegni.
Molti gatti soffrono per la lontananza del padroncino e se non hanno tiragraffi, giocattoli e posti in cui saltare e arrampicarsi diventano tristi e depressi.
Diamo la priorità al tiragraffi scegliendo quello più adatto alle sue esigenze. Deve essere alto abbastanza per permettergli di fare “stretching”, resistente ai graffi delle unghie e magari arricchito con qualche accessorio divertente come un pupazzo da acchiappare o una piccola cuccia in cui rannicchiarsi.
Se il micio è inappetente, invece, è meglio chiedere consiglio al veterinario perché mangiare troppo poco o non mangiare affatto a lungo andare può comportare carenze nutritive e problemi di salute anche gravi.