Tigna del gatto: trasmissione, sintomi, diagnosi e cura
La tigna del gatto è l'infezione da fungo più comune che può colpire il nostro animale. Vediamo cosa c'è da sapere su di essa.
La tigna del gatto o dermatofitosi è la più comune forma di micosi del gatto e consiste in un’infezione causata da un particolare tipo di fungo che cresce sulla pelle e utilizza i tessuti cutanei superficiali, il pelo e le unghie come fonte di nutrimento. Ci sono circa 40 tipi diversi di funghi dermatofiti, ognuno con la tendenza a infettare un particolare animale ospite; nel caso del gatto il principale responsabile è il Microsporum canis, che può trasmettersi anche al cane e all’uomo. Ecco dunque tutto ciò che bisogna sapere sulla tigna del gatto.
Trasmissione
La tigna è un’infezione contagiosa durante la quale miliardi di spore microscopiche vengono prodotte attorno ai peli del gatto e costituiscono la principale fonte di trasmissione per altri animali. Peli e spore si spargono nell’ambiente che l’animale infetto frequenta, quindi altri gatti possono essere contagiati sia tramite contatto diretto, sia tramite esposizione a un ambiente contaminato o accessori in comune.
Le spore presenti nell’ambiente possono restare contagiose fino a due anni e sono difficili da uccidere. Nel momento in cui aderiscono alla pelle dell’animale comincerà una nuova infezione. Se la pelle intatta risulta relativamente resistente ad essa, qualunque lesione o abrasione le permetterà di svilupparsi più rapidamente. L’infezione da tigna è più comune nei gatti giovani (meno di un anno di età) e dal pelo lungo: i gattini hanno spesso una pelle meno resistente e una risposta immunitaria inferiore, mentre il pelo lungo rende più difficile pulirsi a dovere, facilitando l’aderenza delle spore e creando più difficoltà a eliminarle.
Sintomi
I sintomi della tigna nel gatto possono variare di caso in caso: alcuni gatti presentano lesioni cutanee molto gravi, mentre altri ne riportano solo a livello più lieve e altri ancora hanno un aspetto del tutto normale.
Le lesioni più comuni consistono in zone circolari o irregolari prive di pelo, soprattutto su testa, orecchie o zampe. I peli che circondano l’area interessata potrebbero essere spezzati e la pelle colpita è spesso incrostata e infiammata. Tuttavia la tigna può apparire molto simile ad altri disturbi della pelle nel gatto, come la dermatite allergica da pulce, e può presentarsi come alopecia simmetrica o acne felina. Generalmente è prevista della perdita di pelo ma il livello di infiammazione, incrostazione e prurito della pelle è variabile.
Diagnosi
I segni clinici, come già detto, non bastano a stabilire con certezza se si tratti di dermatofitosi o no. Per giungere a una diagnosi certa di tigna del gatto sono quindi necessari ulteriori test: esami ai raggi ultravioletti, analisi al microscopio di peli infetti o campioni di pelle e colture fungine.
Se un gatto da appartamento ha la tigna bisognerà esaminare tutti gli altri animali in casa, anche se non sembrano malati: nella maggior parte dei casi anch’essi necessiteranno di un trattamento. È importante evidenziare che un risultato negativo all’esame al microscopio non esclude automaticamente la presenza di un’infezione.
Trattamento
Il trattamento dell’infezione è sempre consigliato non solo per il bene del vostro gatto, ma anche perché gli esemplari infetti sono un rischio sia per altri animali che per voi stessi: questo fungo è portatore di un importante disturbo zoonotico e può facilmente essere trasmesso a una persona: usate quindi sempre i guanti per toccare il vostro gatto se avete anche solo il sospetto che abbia la tigna! Oltre a dei farmaci antifungini è il caso di trattare qualunque altro disturbo che possa aver facilitato l’infezione, come delle lesioni cutanee già presenti o una cattiva risposta immunitaria.
Sono disponibili diversi medicinali molto efficaci contro la tigna sia a livello sistemico che topico (locale), ma alcuni sono migliori di altri: consultate il veterinario per ogni tappa della terapia, che comunque non dovrebbe durare meno di 6 settimane. Una tosatura anche parziale dell’animale è consigliata, per una maggiore efficacia di lozioni o pomate sulle singole lesioni.
È molto importante prevenire la trasmissione dell’infezione ad altri soggetti decontaminando l’ambiente, cosa molto più facile se il gatto infetto viene confinato ad una sola stanza facile da pulire. Tutte le aree della casa a cui ha avuto accesso necessiteranno di decontaminazione, dopodiché ci si può concentrare sulla stanza in cui risiede attualmente.
Qualunque accessorio (collari, ceste, coperte, giocattoli e attrezzi da toletta) usato da quel gatto deve essere considerato contaminato e disinfettato o gettato via. Le scatole di cartone possono essere usate come letti temporanei e gettati almeno una volta alla settimana, man mano che il gatto prosegue con la terapia.
Rimuovere accuratamente i peli infetti sparsi nell’ambiente (con un aspirapolvere passato giornalmente) e disinfettare la casa con prodotti appositi (poiché i disinfettanti più comuni tendono ad avere scarsi risultati con le spore da tigna) sono due passi ugualmente importanti per una decontaminazione efficace.