Il gatto sta per attaccare sul serio: tutti i segnali che ce lo dicono e cosa fare
Il gatto che sta per attaccare non ha niente che non vada, è un istinto atavico da predatore. Il problema sorge quando diventa un pericolo. I dettagli
Il gatto che sta per attaccare ha un problema di aggressività. La tematica è notevolmente complessa da affrontare e, visto il rapporto sempre più simbiotico tra bipede e quadrupede, è strettamente correlato alla convivenza con l’essere umano.
Spesso la ragione non va cercata nel felino, ma in qualche mutamento all’interno della casa. Miao, infatti, è un animale molto abitudinario, che viene scombussolato da eventuali sorprese o cambi di programma improvvisi. Il problema è l’effetto destabilizzante tra i componenti della famiglia, due zampe o quattro zampe che siano.
I motivi dell’aggressività
Il gatto che sta per attaccare ha una motivazione, anche se a noi è ancora sconosciuta e dovesse rimanere tale. Tra le cause più comuni dell’aggressività nel felino ci sono:
- Varie patologie;
- Spazi di convivenza troppo stretti e da dividere con altri animali;
- Insicurezza dovuta a mutamenti frequenti nella routine;
- Arrivo di un bebè in casa;
- Assenza di stimoli e noia negli esemplari domestici;
- Traumi più o meno recenti.
Il dolore e la malattia sono di solito le ragioni più comuni. Un attacco improvviso, infatti, è tipico di chi prova sofferenza e vuole difendersi. La prima cosa da fare è individuare la motivazione: solo così il veterinario di fiducia, che conosce eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza, potrà suggerirci la modalità di intervento più adeguata. Nei casi più complessi potrebbe essere proprio lui a indirizzarci verso un etologo esperto in comportamento felino.
Questione di frustrazione
Il gatto che sta per attaccare potrebbe essere infastidito da un motivo specifico, ecco perché attacca il padrone o qualsiasi altro soggetto gli capiti a portata di zampa. Il nostro compito è cercare di migliorare questa condizione.
Giusto per fare un esempio pratico, Miao potrebbe decidere di sfoderare la sua aggressività quando vede un gatto libero fuori dalla finestra. Scatta in lui l’istinto di difendere il territorio, e coloro che lo abitano, ma si rende conto di non poterlo fare.
Assenza di stimoli e/o paura
Il gatto è un cacciatore per natura. Non è raro quindi che decida di aggredire qualsiasi cosa o essere vivente gli capiti sotto tiro. Capita soprattutto quando non può incanalare positivamente le proprie energie. L’ideale per lui sarebbe poter cacciare senza limitazioni spazio-temporali.
Anche la paura può giocare brutti scherzi, a tal punto da spingere Miao ad aggredire anche chi in realtà vorrebbe aiutarlo. Non sempre, infatti, è in grado di distinguere una minaccia presunta da una reale e viceversa.
Svezzamento precoce
Il gatto che sta per attaccare potrebbe aver subito un allontanamento dalla propria mamma prima del tempo. Le prime settimane di vita, infatti, sono molto delicate e decisive in termini di socializzazione. Mamma gatta e i fratellini sono fondamentali per imparare a interagire correttamente e conoscere il mondo. Se questo processo viene interrotto repentinamente e prima del tempo, le conseguenze sul comportamento del felino potrebbero essere notevoli.
Inoltre, può sovraeccitarsi durante una sessione di gioco, manifestando eccessiva aggressività. Perché? Non riesce a comprendere quale sia la sottile linea di demarcazione fra attacco e divertimento.
Convivenza con altri felini
Se dovessero arrivare in casa nuovi amici a quattro zampe o bambini, che turbano la tranquilla quotidianità casalinga, in Miao ha la meglio l’istinto di competizione, il desiderio di essere il capo all’interno della famiglia.
Può però succedere che il proprietario di un gatto aggressivo non si ritrovi in nessuna delle situazioni appena analizzate, ecco allora che entra in gioco uno psicologo esperto nel comportamento felino. Potrebbe infatti trattarsi di un disagio difficile da risolvere senza il supporto di un professionista.
Segnali tipici
Il gatto che sta per attaccare si manifesta con un modo di fare facilmente riconoscibile. Preoccupiamoci se manda le orecchie indietro, fino ad appiattirle completamente sulla testa, se le pupille sono dilatate e se muove la coda fino al momento subito precedente all’attacco.
Lo vedremo cercare di mordere, facendo leva con le zampe posteriori sulla mano del proprietario. Ecco allora che dobbiamo procedere con i vari tentativi di dissuasione. A tal proposito potrebbe tornare utile saperne di più sul gatto che morde troppo.
Possibili strategie
Se il gatto sta per attaccare abbiamo già un problema da risolvere. Se invece vogliamo evitare che si manifesti, dobbiamo puntare tutto su una corretta socializzazione sin dalle prime settimane di vita. Si possono evitare i morsi improvvisi durante le coccole con sessioni di carezze quando Miao è ancora piccolo e si sta abituando al contatto umano.
L’importante è non punire mai il gatto in maniera prepotente, colpendolo o urlandogli contro: in questo modo non facciamo altro che alimentare il nervosismo e otteniamo il risultato diametralmente opposto.
Possibili rimedi
Una possibile strategia per risolvere il problema è ignorare il nostro amico a quattro zampe. Non è facile far finta di niente nel bel mezzo di un agguato alle caviglie, ma può essere efficace.
Gridare o inseguirlo minacciandolo non fa che aumentare il livello di ansia e stress nella nostra palla di pelo un po’ confusa. Se l’aggressione arriva di colpo durante le coccole, il consiglio è di alzarsi e fare in modo che scenda. Nei casi più gravi e ricorrenti si può optare per degli stivali o dei guanti di gomma come deterrente.
Lo spruzzino per le piante, un valido alleato
Un gatto che sta per aggredire potrebbe essere distratto da qualcosa che lo faccia sobbalzare. Lo spruzzino per le piante, per esempio, fa al caso nostro. Sortisce l’effetto del rimprovero, ma senza trauma.
Se il litigio dovesse avvenire fra due felini, dopo avere provato a ignorarli, se non otteniamo alcun risultato, si potrebbe provare battendo le mani. A tal proposito potrebbe tornare utile saperne di più su come presentare un gattino e un gatto adulto.
Il rinforzo positivo
Il premio può essere un aiuto significativo nei momenti di tranquillità, quando tutto a casa fila liscio e non ci sono ring improvvisati da nessuna parte e fra nessuno. In questo modo incoraggeremo gli atteggiamenti positivi.
Quando il nostro adorato Miao si mostra calmo e sereno, in assenza di comportamenti aggressivi, è bene ricompensarlo con un cosiddetto rinforzo positivo.
La semilibertà
Se abbiamo degli spazi esterni controllati o lontani da possibili pericoli, diamo la possibilità al nostro amico a quattro zampe di uscire e divertirsi.
Gli stimoli esterni, infatti, sono un ottimo tranquillante naturale e privo di effetti collaterali (se la vita del felino non è in pericolo in qualche modo). Questa infatti rappresenta un’ottima strategia contro noia e frustrazione.
Attacco con carezze, possibili soluzioni
La prima cosa da fare è cercare di rimanere fermi e cercare di non mettere in atto una reazione senza via di uscita. Anche se non è scontata la ragione di un’aggressione durante le coccole, succede più frequentemente nei soggetti non abituati al contatto con gli esseri umani fin da piccoli e allontanati troppo presto dalla loro mamma.
Dopo un attacco aggressivo il felino è portato a dedicarsi alla toelettatura, all’igiene personale. Di solito, infatti, viene vista come un momento di estremo relax. Non c’è molto da fare per evitare che Miao si stanchi improvvisamente delle coccole, ma si può imparare a capire quando sta per arrivare il momento.
Osservando il suo linguaggio del corpo, possiamo essere noi a dire basta prima che decida di aggredire. Una piccola dritta: evitiamo di carezzare la pancia di un gatto nervoso o che non si conosce bene. Si tratta, infatti, di un punto sensibile che non va sollecitato se non siamo più che sicuri che la nostra palla di pelo sia innocua.