Cibi per riscaldare il gatto: gli alimenti che possono aiutare Micio con il freddo
Se Micio ha freddo, dobbiamo fare tutto quello che è in nostro potere. I cibi per riscaldare il gatto sono degli ottimi rimedi in tal senso
Quando Miao ha freddo non bisogna sottovalutare il problema. Anche perché non si tratta di un semplice capriccio, ma di un vero e proprio disagio che merita risposte adeguate. I cibi per riscaldare il gatto è un ottimo rimedio, soprattutto quando il nostro amico a quattro zampe non è più un ‘ragazzino’.
Si tratta di un aspetto che va tenuto in debita considerazione specialmente durante la stagione invernale, quando le temperature rigide rischiano di mettere in difficoltà quei gattini che non possono contare su una salute di ferro. Agire tempestivamente può essere fondamentale.
Miao e l’arrivo dell’inverno
Comprendere se ha freddo e quali sono i cibi ideali per riscaldare il gatto fa parte di tutte quelle attenzioni da mettere in conto per avere un quadro chiaro del generale stato di salute del quadrupede. Soprattutto nelle prossime settimane, con l’autunno che entra nel vivo e si prepara a fare da apripista all’inverno, l’abbassamento delle temperature potrebbe essere un aspetto da non sottovalutare.
Adottare contromisure funzionali e giocare d’anticipo può rivelarsi necessario specialmente se si vive in zone in cui il clima è particolarmente rigido o comunque esposto a repentini cali del termometro, magari anche al di sotto dello zero.
Capire se il gatto ha freddo
Così come ci sono persone che soffrono maggiormente il freddo e altre che, invece, riescono a sopportare le temperature rigide senza batter ciglio, anche per Micio funziona più o meno allo stesso modo.
Nel caso di gatti anziani, ovviamente, si tratta di una situazione ulteriormente accentuata dal peso dell’età. Un aspetto che influisce in maniera determinante è quello della razza: ci sono, infatti, anche alcune razze di gatti che fanno particolare fatica a sopportare le basse temperature e il rischio di ammalarsi per l’animale è sempre concreto.
Segnali tipici
Ecco perché è fondamentale capire se il nostro amico a quattro zampe soffre o meno le temperature più rigide. Uno dei segnali più comuni è la ricerca insistente del proprio compagno di avventure bipede. Quest’ultimo è un atteggiamento che spesso, comprensibilmente, è accompagnato dalla volontà di sostare nelle aree maggiormente riscaldate della casa o comunque quelle che al loro interno presentano un termosifone o, specialmente nel caso di edifici di campagna, un camino.
Oltre ai cibi per riscaldare il gatto, un altro input da cogliere è la condizione della cute. Se è particolarmente secca, molto probabilmente Miao sta facendo fatica a sopportare il freddo. Anche la rigidità muscolare e il tremore sono segnali da cogliere e monitorare con particolare attenzione.
Questi potenziali sintomi, possono anche essere accompagnati da un respiro affannoso e un’andatura affaticata. Cogliere queste sfumature può aiutare ad avere un quadro chiaro sulle condizioni del nostro amico a quattro zampe.
Come evitare il freddo
È possibile prevenire situazioni di questo tipo? La risposta è affermativa, è sufficiente prendere alcune precauzioni, magari poco prima dell’arrivo dell’inverno così da non farsi trovare impreparati.
Una di queste accortezze riguarda la toelettatura di Miao e l’alimentazione. Un rimedio, infatti, può essere quello di evitare il taglio del manto. I felini tanto pensano alla propria igiene autonomamente e possiamo sempre utilizzare una spazzola in alternativa, chiamata a eliminare anche un’eventuale forfora.
Se il gattino è abituato a uscire o stare in giardino, limitiamo le gite fuori porta o facciamo in modo che siano più brevi. Un altro passaggio chiave riguarda la posizione della cuccia.
Soprattutto se in estate questa è stata posta in una zona all’aperto, anche per consentire al nostro amico a quattro zampe di soffrire il meno possibile le torride temperature della bella stagione, adesso può essere il momento giusto per spostare la ‘zona notte’ in un posto della casa dove il tepore non faccia fatica a farsi largo e a dare sollievo al nostro amico peloso.
Se la cuccia risulta troppo ingombrante da spostare in un ambiente domestico, il consiglio è quello di invitare il nostro fedele amico a trascorrere l’inverno insieme a noi all’interno dell’abitazione.
Le potenziali malattie
I cibi per riscaldare il gatto possono aiutare i felini che portano i segni del freddo sul loro corpo e possono sviluppare alcune patologie. Tra queste ci sono l’artrite e l’artrosi. Anche la tosse è uno di quei disturbi che possono mettere in seria difficoltà un micio, soprattutto se anziano e deve affrontare disturbi di natura respiratoria. Vomito e febbre complicano il quadro dei malesseri con cui è opportuno che il nostro amico a quattro zampe non entri in contatto.
Il modo migliore per mettere a riparo Miao da queste patologie è puntare sulla prevenzione, cercando di creare le condizioni per rendere confortevole per il nostro micetto il superamento della stagione invernale. Un vantaggio per lui, ma anche per chi gli sta accanto e lo accudisce con amore. In caso di difficoltà di salute persistenti il consiglio è sempre quello di rivolgersi al veterinario di fiducia che conosce eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza.
I cibi ideali
L’alimentazione è uno strumento utilissimo per combattere il freddo. Come prima possibilità possiamo cimentarci in un brodo di manzo fatto in casa. È economico e non è difficile da preparare. È sufficiente tagliare circa due etti di carne di manzo a tocchetti e infornarli insieme ai chiodi di garofano e un pizzico di sale, per almeno un quarto d’ora o fino a completamento della cottura.
La carne deve perdere i suoi liquidi, quindi è consigliabile aggiungere mezzo litro d’acqua e cuocere a fuoco lento per venti minuti circa. A cottura ultimata, filtriamo il tutto con il supporta di un colino per togliere i grassi in eccesso.
La pappa di avena si prepara amalgamando un cucchiaio di fiocchi di avena in mezzo litro d’acqua e raggiungendo l’ebollizione. Infine basta schiumare e aggiungere un po’ di yogurt magro.
La gelatina di tapioca invece si ottiene facendo macerare l’ingrediente principale nell’acqua per circa quattro ore. Successivamente stendiamola su un piatto e versiamo un po’ d’acqua fino a copertura (circa tre centimetri). Facciamo cuocere fuoco lento fino al raggiungimento di un composto gelatinoso, possiamo aggiungere anche il latte e il miele.
L’acqua d’orzo si prepara facendo bollire 60 grammi di orzo perlato per pochi minuti in due bicchieri di acqua bollente. L’obiettivo e ridurre la quantità della metà e anche in questo caso possiamo aggiungere il miele.