Gattino, quanto spesso fa la cacca? Frequenza normale e quando preoccuparsi
Conoscere la frequenza con cui il gattino fa la cacca ci aiuta a capire quando qualcosa non va. Ecco tutte le indicazioni utili a riguardo.
Quello di controllare in modo regolare quanto spesso fa la cacca il nostro gattino è un compito che potrebbe sembrarci ingrato ma che spetta a noi compiere, in quanto persone responsabili del loro benessere; e non si tratta soltanto di un controllo importante dal punto di vista dell’alimentazione. Tenere d’occhio la loro lettiera e farsi un’idea di quante volte venga utilizzata ogni giorno ci fornisce infatti parecchie informazioni sulla sua salute e soprattutto delle indicazioni utili su quando sia il caso di preoccuparsi, ed eventualmente rivolgersi a un medico.
Ne siamo abbastanza sicuri: la maggior parte delle persone che si prendono cura di un gattino preferirebbe non dover pensare a questo particolare aspetto della sua quotidianità. Eppure un regolare controllo delle sue feci è importante quanto occuparsi della sua igiene o garantirgli una alimentazione corretta, quindi è bene evitare di fare gli schizzinosi e metterci al servizio del nostro piccolo amico.
Da un controllo di questo tipo, infatti, possiamo accorgerci se siamo in presenza di qualche problema di salute che, se non individuato e trattato in tempo, potrebbe arrecare seri danni all’organismo del nostro cucciolo. Di certo nessuno di noi vuole che accada una cosa del genere, ma nessun gatto è in grado di comunicarci apertamente quando qualcosa non va: spetta a noi essere sempre vigili a riguardo e captare qualsiasi indizio utile.
Vediamo allora a cosa dobbiamo stare attenti quando si tratta delle feci del nostro micino, nonché quali possono essere i segnali che ci informeranno indirettamente di una possibile alterazione del suo stato di salute.
Fattori che agiscono sulla motilità intestinale
Esistono svariati aspetti che sono parte integrante della vita di ogni gatto e che influenzano notevolmente la frequenza con cui defecherà ogni giorno. È necessario tenere conto di ognuno di essi, perché trascurarne o sottovalutarne anche solo uno potrebbe portare a eccessivi allarmismi o, molto peggio, a valutazioni scorrette da parte nostra.
Il primo fattore da tenere a mente è ovviamente l’età del vostro animale: un gattino tende a defecare più volte al giorno rispetto ad un gatto adulto. Ciò è legato non solo al fatto che il loro sistema digerente non si è ancora sviluppato del tutto, ma anche al fatto che, proprio per la sua tenera età, viene nutrito più spesso nell’arco di una giornata anche se in quantità decisamente ridotte.
Ed è proprio l’alimentazione il secondo fattore: com’è logico pensare, più i pasti sono abbondanti e più le relative defecazioni saranno frequenti e consistenti. E se la quantità di cibo assunto è importante, non va dimenticato che anche la qualità del cibo che diamo da mangiare al nostro gattino gioca un ruolo non da poco su quanto spesso defecherà. I gattini che si nutrono di cibo di scarsa qualità, infatti, tenderanno a defecare più spesso, poiché maggiore è la quantità di sostanze che l’organismo non può utilizzare o persino assimilare, e che quindi elimina direttamente con le feci.
A braccetto con una giusta alimentazione va senza dubbio una adeguata idratazione del micino. Assicuratevi che assuma ogni giorno una quantità giusta di acqua, poiché i cuccioli di gatto tendono a disidratarsi molto facilmente; è uno dei motivi per i quali solitamente si tende a consigliare per loro una dieta a base di cibi umidi.
Attenzione anche ai cambi di dieta, poiché spesso causano diarrea. Essi dovrebbero essere apportati gradualmente unendo piccole quantità di cibo nuovo a quello solito e invertire man mano le percentuali nel corso di diversi giorni. Anche alcune allergie alimentari possono provocare diarrea, o almeno un aumento nella frequenza delle defecazioni.
Anche se i gattini tendono generalmente a godere di una salute migliore rispetto ai gatti adulti, essi sono anche più fragili; esistono poi delle condizioni particolari da cui può essere affetto e che influenzano la sua motilità intestinale. Tra queste vanno ricordate senz’altro le infestazioni da parassiti (giardia, coccidi, trichomonas): essi infatti tendono a scegliere proprio i rivestimenti interni delle pareti dell’intestino per moltiplicarsi e arrecare danni anche gravi all’organismo; tali danni si rendono evidenti ai nostri occhi principalmente in delle alterazioni della frequenza delle defecazioni giornaliere e nella consistenza delle feci.
Un fattore meno determinante nei gatti in tenera età ma comunque da conoscere è il livello di attività fisica che svolgono: l’esercizio infatti favorisce la motilità intestinale. Al contrario, un gattino troppo grasso o che si muove molto poco tenderà più verso la stitichezza.
Da non trascurare sono infine determinati fattori ambientali: stress causato da traumi, traslochi, cambiamenti bruschi o da un ambiente domestico malsano provocheranno molto probabilmente delle alterazioni nelle abitudini quotidiane del gattino, e tra queste rientra anche la frequenza con cui lui fa la cacca.
Le condizioni stesse della lettiera, un accessorio importantissimo sia per lui che per voi, possono provocare stress nell’animale: se non pulite la lettiera in modo regolare e puntiglioso, il piccolo Miao potrebbe cercare di trattenere i suoi movimenti intestinali pur di evitare di entrare a contatto con una zona troppo sporca!
Oppure potrebbe fare semplicemente a meno di utilizzarla, lasciandovi dei “ricordini” in giro per casa. Ciò può accadere anche per via del cosiddetto stress sociale, che solitamente si verifica quando il micio viene sorpreso da un rumore improvviso o dall’arrivo di qualcuno mentre sta utilizzando la lettiera, che smette quindi di essere un “posto sicuro” in cui fare i suoi bisogni: cercate di lasciarlo in pace in momenti delicati come questi!
Alcuni aspetti a cui prestare attenzione
Dopo questa premessa dovrebbe essere chiaro che le caratteristiche delle feci di un gattino possono variare enormemente da esemplare a esemplare. Andiamo ora a illustrare tutte le caratteristiche che in generale è necessario osservare nelle feci del micio, e quali anomalie possono e debbono destare preoccupazione.
Colore: può variare a seconda del tipo di dieta, ma in linea di massima possiamo però affermare che le feci dovrebbero essere di colore marrone più o meno scuro. Se assumono un colore giallastro, verde, grigio o biancastro, non esitate a portare subito il micino dal veterinario.
Consistenza: anche in questo caso l’alimentazione e l’idratazione influiscono molto, ma in un gattino completamente svezzato le feci dovrebbero essere non troppo molli né troppo dure, assumendo la forma di piccoli tronchetti. Se esse sono troppo liquide siamo ovviamente in presenza di diarrea nel gattino.
Molte persone concordano sul fatto che tutti i gatti, prima o poi, tendono a sviluppare diarrea e questo fenomeno non è necessariamente legato a qualche problema di salute. Ma se nel caso di un gatto adulto si può osare un’attesa di un paio di giorni prima di correre ai ripari, sperando che passi da sola, per un gattino questa strategia è molto più pericolosa.
È bene ricordare ancora una volta che i gattini si disidratano molto velocemente e questo rappresenta un rischio per la loro vita, per non parlare del fatto che essa può comunque rappresentare il sintomo principale di moltissime patologie, a cui un cucciolo di gatto è automaticamente più esposto.
Evitate quindi di attendere troppo tempo, e cercate di mantenere il gattino più idratato possibile. Se il vostro micetto non riesce ad assumere una sufficiente quantità di liquidi sarà necessario portarlo dal veterinario, affinché gli vengano somministrati per via endovenosa e sia possibile, in generale, determinare le cause di questo problema.
Odore: le feci emanano sempre un odore piuttosto pungente e sgradevole, ma a tutto c’è un limite. Se risultano particolarmente maleodoranti e il cattivo odore rimane persistente nel tempo potrebbe trattarsi di un disturbo intestinale, soprattutto se esse sono anche di consistenza molle.
Frequenza: come già detto, essa è maggiore rispetto al gatto adulto e in media può comprendere fino a 6 defecazioni al giorno. I casi opposti possono comunque verificarsi, e a volte un gattino può anche ritrovarsi a non defecare affatto nel giro di un giorno intero senza che ciò sia necessariamente indice di un problema di salute. Ma attenzione: evitate accuratamente di far passare più di un giorno, e se il vostro gattino stitico non risponde agli eventuali tentativi di stimolare l’evacuazione una visita dal veterinario è altamente consigliata.
Sangue nelle feci: in questo caso parliamo di un vero e proprio campanello di allarme. Se vedete tracce di sangue nella lettiera del vostro micio, anche una sola volta, dovreste fare esaminare sia lui che un campione delle sue feci da un veterinario.
Sforzo: se vedete che il micino si sforza molto per defecare e a volte non riesce proprio ad ottenere alcun risultato, potrebbe trattarsi anche in questo caso di stitichezza o persino di un’ostruzione. Attenzione anche a verificare che non si stia sforzando di urinare, poiché ciò potrebbe indicare la presenza di un’infezione alle vie urinarie, disturbo che non dovete assolutamente sottovalutare.
Cambiamenti: i gatti sono degli abitudinari anche in questo aspetto della loro vita, quindi qualunque cambiamento in colore, forma, consistenza delle feci o frequenza delle evacuazioni rispetto al solito dovrebbe come minimo insospettirvi. La cosa più logica da fare in questa situazione è andare alla ricerca delle sue possibili cause, magari tra quelle che abbiamo elencato in questo articolo. Se non riuscite a determinarne alcuna, rivolgersi ad un esperto prima che la situazione si aggravi è la cosa migliore da fare per il bene del vostro piccolo amico a quattro zampe.