Gatto anziano magro: come farlo ingrassare un po’ e cosa può significare
Un gatto anziano magro può nascondere qualche patologia o ancora un malessere psicofisico. Ecco come curarlo e farlo stare meglio
Con il passare del tempo, il tuo micio può iniziare a presentare diverse patologie e problematiche. Questo è il caso del gatto anziano magro, che pur mangiando continua a perdere peso.
Analizziamo insieme le cause e i motivi per cui ciò accade, cosa può significare e capire come aiutarlo e farlo ingrassare un po’.
Perché il gatto anziano dimagrisce
Cosa accade al gatto anziano magro? Per saperlo con esattezza la migliore soluzione è chiedere al tuo veterinario. Se infatti vedi dimagrire il tuo micio, nonostante questo mangi con regolarità e secondo le quantità consigliate, la causa potrebbe essere una patologia di cui sta soffrendo.
Ipertiroidismo
Prima fra tutte l’ipertiroidismo. Si tratta di una delle malattie più frequenti nei gatti anziani. Tra i sintomi più comuni c’è l’iperattività ma anche, appunto, la perdita di peso nel tuo felino.
L’ipertiroidismo nel gatto è la condizione per cui la ghiandola tiroidea produce in quantità eccessiva gli ormoni tiroidei e si può presentare sia nelle femmine che nei maschi di qualsiasi razza. In media si manifesta dopo i sette anni e molto raramente nei gatti più giovani.
La perdita di peso e la magrezza, possono essere accompagnate da vomito e diarrea, aumento della sete, urina più frequente, irrequietezza e iperattività, disidratazione, pelo sfibrato e in cattivo stato.
Per una diagnosi accurata, il veterinario ti consiglierà un esame del sangue e una misurazione dei livelli ormonali. Un alto numero di ormoni indica la presenza di ipertiroidismo. Ma anche un livello normale non potrebbe escludere del tutto la diagnosi ed ecco perché il tuo veterinario potrebbe consigliarti esami più approfonditi.
Tenere sotto controllo l’ipertiroidismo è possibile con una terapia farmacologica o con iodio radioattivo. Nei casi più gravi potrebbe essere proposta anche un intervento chirurgico per procedere ad una asportazione totale o parziale della tiroide.
Diabete mellito
A rendere il gatto anziano magro può essere anche il diabete mellito. I sintomi comuni sono infatti la perdita di peso, l’aumento della sete e quindi anche dell’urina (minzione), e anche l’aumento della fame, definita polifagia. Può anche accadere che il gatto assuma un’andatura plantigrada, cioè appoggiando tutta la pianta della zampa compreso il garretto.
Nel caso in cui il gatto manifestasse uno di questi sintomi, è consigliabile una visita veterinaria. Attraverso l’esame del sangue o con l’uso di striscette reattive possono essere evidenziate un’elevata presenza di zuccheri, detta iperglicemia, o di fruttosamine connesse all’aumento di glucosio. Inoltre si può rilevare anche la presenza di glucosio nelle urine detta glicosuria.
Il diabete nel gatto può provocare un peggioramento dello stato del pelo, che si presenta arruffato e sfibrato. Anche in caso di tracce di sangue nelle urine e di un insolito ingrossamento del fegato si può trattare di diabete mellito.
I gatti con diabete possono iniziare ad accusare sintomi anche dopo molto tempo con le relative complicazioni. La più comune è la chetoacidosi per cui il gatto inizia a soffrire di vomito, diarrea, disidratazione, inappetenza, fiacchezza e persino depressione.
Per prendersi cura del gatto del diabete bisogna sicuramente curare l’alimentazione scegliendo i cibi adatti. Uno stile di vita corretto incide fortemente sulla salute del tuo micio. A questo però devi aggiungere cure e attenzioni specifiche. Per prima cosa ogni giorno devi controllare i livelli di glucosio nel sangue per fare in modo che rimanga sempre ad uno stato ottimale.
Almeno due volte a settimana, inoltre, dovrai controllare le urine per verificare la quantità di chetoni ossia di tossine che indicano se il gatto ha avuto alti livelli di zucchero nel sangue per molto tempo. Se riscontri la presenza di chetoni nell’urina del gatto consulta al più presto il veterinario.
Per tenere sotto controllo il diabete nel gatto dovrai somministrargli, attraverso le iniezioni, le dosi indicate di insulina.
Il gatto perde peso per stress
Il gatto anziano magro può essere anche un gatto stressato. Anche gli animali possono infatti accusare sintomi da stress e possono essere diverse le cause che possono causarlo.
Tra queste sicuramente un cambiamento di ambiente come un trasloco ma anche piccole variazioni come una lettiera diversa o anche lo spostamento di un oggetto, come un mobile, in casa. È consigliabile infatti sempre apportare variazioni gradualmente evitando di intervenire troppo bruscamente e repentinamente.
Il gatto ne può soffrire parecchio, soprattutto se anziano e abituato ad una determinata routine. Anche un lutto improvviso può essere fonte di ansia e dolore psicologico nel tuo micio. Anche tu potresti provocare nervosismo nel gatto spingendolo per esempio a fare troppa attività fisica. Evita infatti di costringerlo ad attività che evidentemente non gli piacciono.
In un gatto stressato potrai osservare una perdita di peso ma anche la tendenza a graffiare, di tutto e di più, mobili, porte, tende. Lo stress potrebbe spiegare anche il perché i gatti graffiano le coperte.
Inoltre il gatto manifesta stati di ansia e stress urinando più spesso soprattutto in casa. Vuole infatti marcare ogni angolo del “suo” spazio temendo l’intrusione di altri animali, soprattutto di altri gatti.
Uno dei segnali che indicano ansia e stress nel gatto possono essere anche l’onicofagia, ossia la tendenza a mangiare le sue stesse unghie. E ancora, ad indicare un malessere nel gatto potrebbe essere anche una pulizia continua e quasi ossessiva. Infine un gatto stressato si individua con il miagolio: se continuo e senza un’apparente motivazione potrebbe indicare che qualcosa non va.
Il gatto dimagrisce per un’alimentazione scorretta
Al pari di una variazione nell’ambiente, un gatto anziano magro può soffrire di una modifica improvvisa della sua alimentazione.
Cambiare troppo bruscamente la dieta del tuo micio può destabilizzarlo spingendolo o a non mangiare più, facendolo quindi dimagrire, o, ancora, potrebbe provocare un’allergia alimentare.
Tra le cause infine, di un dimagrimento improvviso nel gatto anziano ci potrebbe essere anche un tumore. E questo è sicuramente un motivo per cui è sempre necessaria una visita per individuare l’esatta causa.
Come scegliere i cibi
Una volta che il veterinario, dopo un accurato esame del sangue e delle urine, avrà visitato il gatto anziano magro e ne avrà capito la causa ti potrebbe proporre una cura per risolvere quella determinata problematica.
Ma dovrai provvedere anche a fare in modo che il tuo gatto riprenda peso. Intanto, sempre su consulto veterinario, dovrai farti un’idea del peso ideale del tuo micio per avere una misura di riferimento ed evitare di strafare.
È infatti consigliabile applicare una dieta adeguata per aumento graduale e mirato del peso. Per non affaticare gli organi dell’apparato digerente sono da evitare i pasti troppo abbondanti più del dovuto e le razioni e i pasti extra. Il tuo gatto ormai in là con gli anni potrebbe avere così poco appetito da essere spinto a rifiutare tutto ciò che gli proporrai.
Utile invece un’alimentazione con cibi contenenti probiotici che possano aiutare il tuo felino a riequilibrare la flora intestinale. Un’altra caratteristica che non deve mancare nei cibi proposti al gatto che ha bisogno di prendere peso è la densità energetica. Ciò vuol dire che, anche se il gatto sarà spinto a mangiare di meno, continuerà comunque ad assumere tutti i nutrienti necessari.
Infine fai in modo che gli alimenti proposti siano non solo salutari ma anche gustosi e facili da consumare come crocchette più piccole e più morbide.
Come aiutarlo a prendere peso
Per fare in modo che il gatto anziano magro non rifiuti il cibo e, al contrario, prenda peso dovrai applicare la giusta strategia.
Il primo passo è variare la routine alimentare dividendo la porzione di cibo giornaliera dividendola in piccoli pasti regolari. Prima di somministrarli, riscaldali un po’ in modo da rendere più invitante il momento della pappa. Una volta disposta la pappa nella ciotola, magari la sua preferita, allontanati e non fissare il tuo gatto mentre mangia. Lasciagli il suo spazio per evitare di stressarlo.
Puoi anche aggiungere delle sostanze in grado di stimolare l’appetito del tuo gatto. In questo caso chiedi consiglio al veterinario. E infine dividi le zone in cui il gatto è abituato a mangiare da quelle in cui solitamente fa i suoi bisognini e in cui riposa.