Pulire gli occhi di un gattino: cosa usare e come fare, con attenzione
Saper pulire gli occhi di un gattino è molto importante per prevenire malattie e infezioni. Ecco come si fa.
Come si fa a pulire gli occhi di un gattino? Siamo sicuri che saranno stati in molti a farsi una domanda come questa, perché magari si apprestano ad accogliere un micio nella loro famiglia e vogliono documentarsi su come sia meglio procedere per salvaguardare la vista e la salute del loro piccolino. Vediamo allora insieme cosa c’è da sapere su questo delicato argomento.
Se c’è una cosa che tutti – ma proprio tutti – sembrano sapere quando si parla di gatti è che, pur provando molto spesso una istintiva diffidenza nei confronti dell’acqua, essi sono estremamente attenti a curare la loro igiene personale: la pulizia che effettuano quotidianamente su se stessi permette loro infatti di mantenere il loro pelo pulito e in salute praticamente su tutte le aree del loro corpo; nel caso di un gatto domestico dobbiamo comunque intervenire noi umani, a seconda della situazione e della razza a cui appartiene, con lavaggi e spazzolate più o meno regolari e intense per assicurare loro un ulteriore livello di benessere.
Se c’è una zona che purtroppo i gatti non sono sempre in grado di pulire in modo autonomo ed efficace, con tutti i problemi che ne possono derivare, si tratta degli occhi. In questo caso diventa ancora più importante il nostro intervento, per prevenire o anche individuare possibili infezioni e malattie che possono rivelarsi anche gravi e mettere a repentaglio la vista del nostro amico peloso. E come succede spesso quando si tratta della salute dei nostri animali domestici, nel caso dei cuccioli questa operazione ha una importanza ancora più grande.
Perché è importante
Ogni gattino, ancor prima di aprire gli occhi e almeno fino alla fine dello svezzamento, è affidato alle cure della madre che non solo lo accudisce e lo protegge ma gli insegna, anche indirettamente, tutta una serie di operazioni che gli serviranno anche da adulto: ad esempio mangiare cibi solidi, usare la lettiera e interagire con altri animali domestici e non.
Compresa tra le cure premurose di mamma gatta è di solito anche la pulizia degli occhi. Tuttavia capita a volte che madre e figlio vengano separati, o che malgrado i suoi sforzi lei non sia capace di pulirglieli a dovere: in questi casi sarà fondamentale supplire alle sue involontarie mancanze e subentrare, ovviamente dopo essersi informati bene su cosa fare e come farlo.
Ma perché tutta questa cautela? Il motivo è presto detto: i gattini stanno imparando per la prima volta ad aprire e utilizzare gli occhi per esplorare e conoscere il mondo che li circonda, e questo provoca per forza di cose delle secrezioni oculari superiori rispetto alla norma e rispetto a quelle che presenterà in età adulta. Di conseguenza il rischio che si formino delle incrostazioni agli angoli degli occhi che a lungo andare intaserebbero i dotti lacrimali e causerebbero infezioni, è estremamente alto.
A prescindere dalla presenza materna nelle prime fasi della sua vita, comunque, sappiate che si tratta di un’abitudine che dovrete seguire insieme per tutto il corso della loro vita e che riveste una importanza estremamente particolare per esemplari di razze brachicefale come l’Exotic Shorthair. È dunque una buona idea abituarlo fin da piccolo a questo trattamento, che se iniziato troppo tardi può provocare in lui nervosismo e aggressività.
Cosa c’è da sapere sulla pulizia degli occhi
La pulizia degli occhi di un gattino dovrebbe essere effettuata quasi quotidianamente poiché, come già detto, essi tendono a lacrimare più del solito. A seconda dell’abbondanza di queste secrezioni potete diminuire la frequenza di queste sessioni di pulizia, ma evitate di scendere oltre le due pulizie a settimana.
Al contrario di quanto si potrebbe pensare, gli accessori che dovete avere a portata di mano e utilizzare per una pulizia degli occhi efficace e sicura sono relativamente pochi e decisamente facili da reperire (probabilmente li avete già in casa con voi):
- Un asciugamano: vi servirà per avvolgervi delicatamente il gattino e tenerlo fermo, in modo che non faccia movimenti bruschi mentre gli state maneggiando gli occhi.
- Soluzione salina o simili alternative, per la pulizia vera e propria; potete anche utilizzare acqua distillata e aggiungervi qualche cucchiaio di sale.
- Camomilla (fredda): unita alla soluzione salina, contribuirà ad alleviare eventuali rossori o bruciori; in caso di incrostazioni ostinate un piccolo impacco di camomilla lasciato agire per qualche minuto aiuterà a sciogliere o rimuovere l’ostruzione.
- Garza sterile, o anche dei dischetti di ovatta simili a quelli struccanti (che però tendono a perdere pelucchi, come anche il cotone idrofilo).
- Due tazze o piccole ciotole: non potendo sempre essere sicuri che il vostro micino non abbia un’infezione agli occhi, il modo più sicuro di procedere senza eventualmente trasmetterla da uno all’altro è quello di usare garze/dischetti diversi per ogni occhio e intingendoli in ciotole diverse
- Un panno morbido e pulito per asciugare gli occhi del micio una volta terminata la pulizia; utilizzate estremità diverse per ogni occhio, sempre per eliminare il rischio di contaminazioni.
Veniamo adesso alla procedura vera e propria: vi premettiamo fin da subito che vi sarà necessaria una gran dose di delicatezza e di pazienza per questa operazione che in nessun caso dovrete svolgere in modo affrettato o superficiale, nemmeno se vi sentite in colpa perché vi siete accorti che il gattino sta provando un po’ di disagio. Del resto state cercando di prevenire problemi di salute ben più seri, quindi cercate di resistere (e farlo resistere) per il suo bene.
Lavatevi bene le mani e preparate tutto l’occorrente in una stanza pulita, luminosa e accogliente in cui possiate muovervi tranquillamente e avere a portata di mano ogni strumento. Ognuna delle due tazze che avete predisposto dovrebbe essere riempita a metà di soluzione salina e metà di camomilla.
Utilizzate l’asciugamano per tenere il micino in una posizione il più comoda possibile per lui, ma che gli impedisca di muoversi. Anche voi dovreste cercare di stare più fermi possibile: potete magari sedervi da qualche parte tenendo il gattino disteso con un braccio.
Con la mano libera prendete una garza o dischetto e intingetelo nella soluzione salina mista a camomilla; strizzate via il liquido in eccesso e procedete gentilmente con la detersione. Se il gattino è già in grado di vedere, sarà già attivo in lui il riflesso di chiudere gli occhi quando un oggetto gli si avvicina: questo vi facilita il compito, perché il vostro scopo non è entrare nell’occhio ma agire attorno ad esso, pulendone ogni sua parte.
Cercate di tamponare più che di strofinare, senza comunque applicare molta pressione, per evitare di provocare o alimentare eventuali irritazioni. Ricordatevi anche di attingere sempre dalla stessa scodella finché non passerete all’altro occhio. Non trascurate le aree attorno all’occhio, soprattutto se si tratta di un gattino brachicefalo il cui pelo può ossidarsi in questa zona in caso di lacrimazione eccessiva.
Una volta igienizzato un occhio cambiate ciotola e garze e passate all’altro. Quando avrete ultimato la procedura anche per quello, asciugateli delicatamente con il panno morbido a vostra disposizione. Dopo aver liberato il vostro piccolo amico a quattro zampe dalla sua morbida “prigione” non dimenticate di ringraziarlo per la sua pazienza e premiarlo con uno snack e tante carezze: questo lo aiuterà ad associare dei ricordi positivi a un’esperienza che difficilmente sarà gradevole la prima volta, così che in futuro tenda a rilassarsi un po’ di più.
Quando la pulizia non basta
L’operazione che abbiamo illustrato nella sezione precedente è quella che dovete effettuare regolarmente sul vostro micino, in condizioni normali. Essa risulterà del tutto insufficiente nel caso in cui lui abbia effettivamente sviluppato qualche tipo di problema di salute che coinvolge gli occhi.
Quello che dovete fare in tal caso non è documentarvi su internet alla ricerca di tecniche più invasive, o ripetere ossessivamente quella qui presentata, nella speranza che le cose si risolvano da sole: quello che dovete fare è, senza alcun dubbio, rivolgervi al più presto ad un veterinario.
Solo in questo modo, infatti, vi farete un’idea inequivocabile di quale male lo affligga e soprattutto verrete “equipaggiati” da un esperto degli eventuali strumenti aggiuntivi volti a indirizzarlo verso una guarigione sicura e definitiva. Sconsigliamo con veemenza il “fai da te” nonché l’acquisto e l’utilizzo di prodotti aggiuntivi quando non suggeriti da un professionista del settore.
Le malattie che possono colpire gli occhi di un gattino sono diverse e a volte complesse da individuare se non siete esperti, ma esistono anche dei segni clinici piuttosto evidenti che dovrebbero mettervi in guardia e farvi capire che c’è qualcosa che non va.
- Un eccesso di secrezioni oculari sospette potrebbe essere causato da malattie respiratorie molto contagiose come la rinotracheite e la calicivirosi felina (FCV): tra i primi sintomi di queste infezioni c’è appunto la secrezione di liquido appiccicoso simile a pus.
- Se il micino tende a strizzare le palpebre troppo spesso e a lacrimare copiosamente, potrebbe trattarsi di un problema alla cornea, che nel gatto può infiammarsi piuttosto facilmente.
- Se notate gonfiori o arrossamenti attorno all’occhio, possibilmente accompagnati da secrezione di muco denso, potrebbe trattarsi di congiuntivite che spesso provoca anche febbre, diarrea e difficoltà respiratorie.
- La cheratocongiuntivite o “occhio secco” consiste invece nell’impossibilità di secernere lacrime (sostituite, in assenza di acqua, da una secrezione giallastra e appiccicosa); essa può provocare arrossamenti e infiammazioni alla cornea e se non trattata in tempo porterà alla cecità nell’animale.