Gatto anziano dimagrisce a vista d’occhio: cosa significa e come aiutarlo
Gatto anziano dimagrisce: cosa può significare e cosa fare per aiutarlo correttamente con una dieta e cure adeguate per il suo benessere
Il vostro gatto anziano dimagrisce lentamente ma inesorabilmente? Perdere peso durante la terza età è abbastanza comune ma è anche un segnale da non sottovalutare.
Una condizione che potrebbe presentarsi legata alla poca voglia di movimento a fronte di un minor dispendio energetico, quindi di un fabbisogno calorico inferiore. Ma le cause potrebbero essere tante, scopriamole.
Il gatto anziano dimagrisce, le cause scatenanti
La perdita di peso è un campanello d’allarme che è bene non ignorare, anche a prescindere dall’età dell’amico felino.
Specialmente se avviene all’improvviso senza una motivazione reale e a fronte di un’alimentazione normale e adeguata. Per questo è importante intercettare subito le cause scatenanti.
Se mangia ma perde perso è necessario comprendere perché l’amorevole gatto anziano dimagrisce, mettendo così a repentaglio la propria salute.
Come anticipato la perdita di peso è una condizione molto comune durante l’ultima fase della vita del gatto perché potrebbe segnalare la presenza di malattie o patologie.
Una situazione che è importante non sottovalutare per il bene del felino, così da agire prontamente e con il supporto del veterinario di fiducia.
Per intercettare le cause è fondamentale fotografare la situazione del felino, e se sono state apportare modifiche importanti alla dieta quotidiana.
Oppure se sono subentrate intolleranze e allergie di tipo alimentare o se l’amico ha iniziato a rifiutare il cibo perché molto anziano e poco bisognoso di riserve energetiche.
Ma la perdita di peso in un gatto già esile e fragile perché anziano potrebbe rivelare problematiche fisiche anche gravi; nonostante un forte e vorace appetito.
La situazione potrebbe riportare a una serie di condizioni fisiche debilitanti quali cardiopatie o difficoltà respiratorie.
Anche il diabete potrebbe agevolare una situazione negativa in un gatto anziano che dimagrisce, oltre alle disfunzioni di tipo endocrino.
Seguite dalle malattie gastrointestinali, da una condizione di forte stress, dalle problematiche renali e infine dalle tanto temute intolleranze alimentari.
Scopriamo nel dettaglio le cause singole così da agire in modo tempestivo, gestendo positivamente la situazione fino a porvi rimedio.
Dimagrimento del gatto, scopriamo le cause e problematiche più diffuse
Il vostro gatto anziano dimagrisce lentamente e costantemente? Non è una condizione da sottovalutare ma potrebbe indicare una problematica in atto.
Come abbiamo visto possono essere tante le situazioni di disagio, non solo l’età che avanza e che spinge Fufi a muoversi meno e a mangiare con più parsimonia.
Ma anche vere e proprie problematiche fisiche e patologie mediche, scopriamole nel dettaglio:
- Cardiopatie: le problematiche più comuni sono quelle che colpiscono il muscolo più importante ovvero il cuore, agendo sul suo funzionamento e sulla sua resistenza. La più diffusa è la cardiomiopatia ovvero una vera anomalia strutturale del muscolo che riveste una o entrambe le camere del cuore. Questa condizione agisce negativamente sulla salute del ventricolo che si presenta dilatato o cicatrizzato. Il cuore fatica a pompare il sangue e per questo è presente una sofferenza cardiaca. La situazione potrebbe evolvere negativamente fino a una morte repentina.
- Problematiche respiratorie: le problematiche di tipo respiratorio possono corrompere le funzioni olfattive del micio rendendo più complesso annusare il cibo. Questo può agire sull’interesse del gatto nei confronti dei prodotti proposti impedendogli di alimentarsi. Anche l’asma può interferire come gli stessi tumori che possono limitare le potenzialità polmonari e le capacità respiratorie.
- Stress: se il micio mostra un appetito forte e insaziabile ma continua dimagrire è importante valutare la presenza di un eventuale stress emotivo o psicologico. Ad esempio l’amico ha subito negativamente un trasloco con relativo cambio di casa, ma anche l’ingresso di un nuovo membro della famiglia e per questo fonte di disagio, fino a un lutto personale.
- Diabete: è una patologia molto ricorrente che può avere una natura di tipo genetico, il micio può risultare predisposto oppure la malattia palesarsi a causa di uno stile alimentare sbagliato. Il diabete si presenta con un malfunzionamento legato al rilascio dell’insulina, l’aumento di zucchero nel sangue spinge il corpo a scomporre le riserve di grasso e le proteine così da ricavare l’energia che serve; ma questa condizione favorisce un dimagrimento continuo.
- Malattie gastrointestinali: agiscono negativamente sulla salute del tratto intestinale, spesso soggetto a stati infiammatori di varia gravità. Spesso causati dalla presenza di batteri o dall’ingestione di cibi non consoni al benessere del gatto, questo favorisce vomito e diarrea. Il felino rifiuta il cibo, appare svogliato e letargico. In alcuni casi queste patologie sono il campanello d’allarme di malattie impattanti quali linfomi e tumori intestinali.
- Disfunzioni endocrine: le più comuni sono il diabete e l’ipertiroidismo, quest’ultima è una condizione molto ricorrente tra i gatti che superano i 10 anni. La tiroide funziona in modo scorretto aumentando la sensazione di fame insaziabile a fronte di un marcato dimagrimento. Questo può favorire altri sintomi quali vomito, ipertensione, aumento della temperatura corporea, aumento della frequenza cardiaca, respiratoria e anche l’iperattività.
- Intolleranze alimentari: il gatto potrebbe mal tollerare alcuni cibi e prodotti sviluppando una forte sensibilità intestinale, ma anche allergie e intolleranze. Il prodotto in questione non viene assorbito correttamente dal corpo favorendo sintomi quali vomito, diarrea, ma anche un evidente dimagrimento.
- Malattie renali: una patologia molto comune tra i gatti anziani che superano i 10 anni di età, favorita da una condizione alimentare errata con una scarsa presenza di acqua. Ma le malattie renali e l’insufficienza renale cronica possono sopraggiungere anche per una predisposizione genetica, oltre che come campanello d’allarme di patologie tumorali. I sintomi più comuni sono il vomito con la diarrea, l’aumento della sete e della minzione, uno stato di debolezza generale con relativa anemia, perdita dell’appetito e dimagrimento.
Soluzioni, cure e rimedi efficaci
Se il gatto mangia con appetito ma continua dimagrire è importante che venga subito visitato dal veterinario di fiducia che dovrà effettuare tutti gli esami di routine.
A partire da quelli del sangue e delle urine, così da intercettare l’eventuale presenza di patologie gravi o per scartare l’ipotesi della loro esistenza.
Il medico dovrà valutare il quadro generale, lo stile quotidiano, il tipo di alimentazione, la consistenza delle feci e la tipologia di attività fisica e movimento giornaliero.
Ma anche la quantità di cibo consumato dal felino oltre a tutta una serie di dati necessari per effettuare una diagnosi precisa.
Il medico potrà così suggerire la cura più appropriata e l’alimentazione più adatta per recuperare peso ed energia.
Come sempre è importante scegliere prodotti di qualità elevata e molto sani, anche per quanto riguarda i cibi cucinati in casa e da affiancare al mangime di produzione industriale.
Un percorso alimentare utile a permetterli un adeguato recupero fisico ed energetico, così da affrontare con forza eventuali cure mediche o l’ultimo tratto della sua vita.
Evitando soluzioni improvvisate e rimedi fai da te che potrebbero rivelarsi dannosi per la salute del felino; come sempre l’ultima parola spetta al medico di fiducia.
Che potrà impostare il percorso di recupero più consono oppure suggerire l’intervento medico necessario a contrastare la presenza di forme tumorali o patologie invalidanti.
Così da prolungare il più possibile l’aspettativa di vita del gatto di casa, sempre tenendo a mente il quadro generale e la situazione clinica.
Gatto anziano, come prendersene cura durante l’ultima fase
La cura e la salute del gatto di casa sono priorità importanti, seguirne correttamente il percorso clinico o esistenziale è una scelta necessaria.
Non solo durante l’ultima fase della sua esistenza, quella più delicata, ma anche durante tutto l’arco della sua vita, sin dai primissimi giorni.
Una vita sana, piena di cure e attenzioni può agevolare una crescita adeguata e in forze, specialmente se supportata dal cibo migliore.
Meglio puntare alla qualità, a prodotti di livello adeguato e sicuri perché certificati, con una corretta combinazione di ingredienti.
In grado di offrire una ricarica energetica, una protezione adeguata per muscoli, ossa e denti, sollecitando una corretta attività cognitiva.
I pasti dovranno risultare conformi alle rispettive fasce di età del micio, evitandogli un accumulo malsano di peso o la possibilità di sviluppare allergie, intolleranze o anche patologie gravi.
Se il proprietario seguirà adeguatamente il percorso esistenziale del gatto, prendendosi correttamente cura di lui, potrà accompagnarlo serenamente verso l’ultima fase della sua vita.
Garantendogli un’aspettativa di vita migliore e in forze. Cure, cibo, amore possono fare il miracolo accompagnandolo verso la terza età pieno di energie e voglia di correre e giocare.
Questa terza fase ovviamente richiede attenzioni particolari, con un cambio graduale di alimentazione e prodotti. Come è già accaduto più volte durante i momenti di passaggio esistenziale.
L’amico dovrà poter contare sulla presenza di una quantità maggiore di cibo umido e altamente digeribile, così da agevolare sia la masticazione composta da pochi denti che la digestione.
Il consumo dei croccantini andrà limitato ma non abbandonato, in particolare se di alta qualità e ancora graditi al palato dell”animale domestico.
Se il gatto anziano dimagrisce è bene scoprire le cause che possano favorire questa condizione, come abbiamo già evidenziato in precedenza.
Ma per agevolarlo è bene favorire un prodotto altamente proteico, ottimo per ricaricare la riserva energetica personale e per rinforzare i muscoli che risultano molto meno tonici a causa dell’età.
Gatto anziano: toelettatura e igiene personale
Molto importante anche una toelettatura quotidiana, il pelo andrà spazzolato e pettinato con articoli beauty specifici; o l’amico verrà affidato alle cure di un esperto.
È un aiuto fondamentale perché un gatto anziano è meno interessato alla routine igienica personale, forse perché meno agile e più stanco.
Spazzolarlo costantemente ma con delicatezza favorirà un pelo lucido e sano, agevolando anche l’igiene personale impedendo che insorgano infezioni di tipo cutaneo.
Anche i denti andranno monitorati e se possibile puliti con spazzolino e dentifricio dedicato; l’aumento della presenza di cibo umido è un toccasana per la masticazione.
Ma al contempo favorisce una minore pulizia dentale, solitamente garantita dall’attrito dato dalla masticazione delle crocchette.
Una pulizia dentale sotto anestesia potrà riportare i denti allo splendore di un tempo, specialmente se praticata dal veterinario.
Un gatto anziano deve poter contare sulla possibilità di vivere in un ambiente sereno e privo di stress, senza cambiamenti repentini o elementi di disturbo.
Pace e tranquillità dovranno regnare in tandem con la presenza di ceste e cucce di stoffa comode e molto morbide, dove adagiarsi per sonnecchiare.
Durante la terza età il gatto adora stazionare nei pressi di fonti di calore quali caloriferi e camini, per agevolare il tutto si potrà sistemare sopra ai primi una comoda amaca per gatti.
Una sorta di brandina in tessuto da agganciare ai termosifoni dove il gatto possa dormire senza il pericolo di scottarsi.
Invece se si avvicina troppo al camino è meglio allontanare la cuccia di qualche centimetro sistemandola a distanza di sicurezza. Fufi gradirà particolarmente queste attenzioni ricambiando con tante fusa d’amore.
L’importanza del gioco e del movimento
La terza età non è solo sinonimo di riposo e tranquillità ma anche di gioco, attività fisiche calibrate in base alle possibilità del gatto.
Come ad esempio topolini e palline di stoffa da rincorrere così da praticare un po’ di sport anche se blando. Una buona routine quotidiana potrà risultare vincente.
Ad esempio una passeggiata in giardino, una mini arrampicata sugli alberi o sui ripiani più bassi per poi saltare con attenzione per testare la potenza delle articolazioni.
Ovviamente tutto dovrà risultare consono alla condizione fisica, impedendo sforzi eccessivi a fronte di difficoltà motorie, patologie invalidanti e deambulazione traballante.
Vietati i giochi irruenti se il gatto è troppo anziano, per questo è bene educare i bambini di casa a praticare attività meno esuberanti. Specialmente se coinvolgono il felino.
Troppa energia potrebbe favorire un cambio repentino dell’umore e reazioni stizzose e poco gentili.
Con l’avanzare dell’età è necessario modulare la quotidianità e la routine della dimora in funzione delle necessità del gatto di affezione.
Cercando di rispettare le sue tempistiche senza forzarlo verso attività o reazioni non più in linea con la sua forza fisica.
Cure, cibo buono e amore potranno migliorare la sua aspettativa di vita e la sua presenza accanto al proprietario e sulla terra.
Un gatto anziano va rispettato e compreso, anche quando passa ore intere a fissare un punto lontano fuori dalla finestra.
Assumendo una serie di comportamenti nuovi e differenti dal consueto, ma che il proprietario dovrà accogliere con comprensione e amore.