Dalì e Remy, due gattini con lo stesso passato divenuti inseparabili amici (VIDEO)
Lo trovò solo, a pochi passi dal cortile di casa, il gattino di pochi giorni in cerca di un luogo sicuro, o della mamma. Ashley Kelley, volontaria del Wrenn Rescues, in California, prese con sé il piccoletto, senza pensarci troppo.
L’arrivo della mamma fu solamente un miraggio, forse il gattino si era perso o forse la madre lo aveva lasciato indietro. Qualunque fosse stato il motivo, il gatto sarebbe rimasto con Ashley, in una casa accogliente, luogo perfetto in cui passare i primi tempi.
La donna chiamò il gattino con il nome di Dalì, come il noto pittore surrealista; questo perché il piccolo sembrò avere un enorme fantasia, una grandissima energia da sprigionare durante i momenti di gioco.
Dalì impressionò letteralmente per la sua voglia di conoscere il mondo, quella curiosità innata che fa brillare gli occhi. Il gatto crebbe, imparando a conoscere sempre più l’ambiente circostante e a fare nuove esperienze.
Parallelamente a questa storia, un altro gattino di nome Remy stava crescendo dopo il suo salvataggio con le stesse modalità di Dalì. La proprietaria temporanea di Remy, Jen Marder, si mise in contatto con Ashley.
L’idea fu quella di far incontrare i due micetti, così da osservare la loro reazione. L’incontro fra i due fu uno spettacolo della natura che difficilmente si può osservare altrove.
Remy di natura è un gattino molto vivace e attivo, che adora avere tutte le attenzioni possibili, perciò un amico come Dalì avrebbe fatto al caso suo. Andarono d’accordo fin dalle prime battute, mettendo in scena dei veri spettacoli teatrali.
Dalì e Remy emanavano un’allegria contagiosa, che non li avrebbe mai fatti separare per alcuna ragione al mondo. Si decise di accettare richieste d’adozione solamente se interessate ad entrambi, nulla avrebbe potuto dividerli.
Alla fine una famiglia si fece avanti per entrambi e i due furono adottati nel giro di qualche giorno dopo il loro incontro. Oggi Dalì e Remy vivono in una casa non troppo lontana dal rifugio, si godono quella che è la loro vita, perché non potrebbero fare altrimenti.