Gattino riconosce i suoi fratelli? Ecco cosa bisogna sapere
Vi siete mai chiesti se un gattino riconosce i suoi fratelli? Proviamo a capire se e quando è possibile che questo succeda davvero.
Quando prendiamo il nostro gattino, ci poniamo tanti interrogativi. Ci informiamo il più possibile su cosa dobbiamo e possiamo fare per farlo vivere al meglio. Alcune domande che ci facciamo, però, escono un po’ fuori tutto questo. Soprattutto nel caso in cui il nostro gattino provenga da una cucciolata, sarà capitato a tutti noi di chiederci se il gattino riconosce i suoi fratelli. Non parliamo ovviamente del momento in cui sono tutti insieme, ma di un eventuale momento futuro in cui potrebbe incontrarli nuovamente. Vediamo se è possibile rispondere a questa domanda analizzando tanti piccoli aspetti della vita dei piccoli felini.
Memoria dei felini
Per capire se il gattino riconosce i suoi fratelli, bisogna capire come funziona la loro memoria. Il senso più sviluppato del gatto è quello dell’olfatto. È proprio attraverso questo che riesce a memorizzare ed identificare persone, animali e persino i suoi simili. Quando riconosce qualcuno o qualcosa, solitamente, non lo fa utilizzando la vista. Non ha una memoria visiva come l’essere umano. Riesce piuttosto a distinguere tutto quello che gli si presenta attraverso l’odore che emana. Odori diversi possono ricordare esperienze diverse o presenze diverse nella vita che il felino ha vissuto.
Sappiamo benissimo che durante le prime settimane di vita, i felini, vivono praticamente in simbiosi. Condividono tutto e passano ogni istante della loro vita insieme. Chiunque abbia vissuto l’esperienza di avere una gatta in casa, avrà visto come i cuccioli, inizialmente, non si staccano da lei e stanno tutti insieme.
Questo tempo trascorso insieme, li aiuta a memorizzare l’odore della loro mamma e dei loro fratellini. Per quanto per l’essere umano non possa essere concepibile, i felini riescono a riconoscere un odore diverso per ogni gatto che incroci nella propria vita.
Non è quindi impossibile che dopo tempo, incontrando un gatto già visto, lo riconosca.
Concetto di famiglia per i gatti
Se ci chiediamo se il gattino riconosce i suoi fratelli, dobbiamo prima considerare il concetto di famiglia. Per noi umani la famiglia ha un valore a sé. La identifichiamo nelle persone che amiamo e nelle persone con cui passiamo le nostre giornate, per tutta la vita.
Siamo empatici ed emotivi e abbiamo un concetto di famiglia basato proprio su questo. Per i gatti, ma anche per tutti gli animali in generale, il concetto di famiglia è ben diverso. Senza dubbio il gattino riconosce la sua mamma, ne ha bisogno per sopravvivere e per poter avere la possibilità di crescere sano. Prima delle quattro settimane di vita, infatti, un gattino raramente viene separato dalla mamma.
Bisogna però capire che il gattino non vede la sua mamma come fa un bambino. Il genere di legame che si crea è diverso. La mamma gatta è una guida, è una protezione, ma è una figura che col tempo, nella maggior parte dei casi viene allontanata.
Nel mondo dei felini, più che di famiglia, si parla di branco. Quando vi è una cucciolata, si verifica la nascita di un piccolo branco. Il capo generalmente è rappresentato dalla figura della mamma. La mamma è infatti una leader, una guida, una figura indispensabile che va seguita e presa come esempio per diventare dei gatti adulti.
Lo stesso concetto, va adattato alla figura dei fratelli. Per i gattini, i fratellini, non sono uguali a quelli che saranno i fratellini di un essere umano. Condividono il tempo insieme, nei casi più fortunati crescono insieme, ma non sappiamo se siano in grado di riconoscerli secondo la nostra concezione umana di fratello.
Anche in questo caso, torna in gioco la figura del branco. I fratelli, sono parte del branco, parte della squadra. Ci si aiuta, ci si sostiene, ma nello stesso tempo si guarda al bene del branco. Il senso del dovere supera quello dell’affetto. Non sono pochi infatti, purtroppo, i piccoli gattini che vengono lasciati indietro perché fisicamente troppo deboli.
Questi esempi servono a far capire che un gatto, se riconosce il proprio fratello, forse lo fa in quanto membro di un branco di cui ha fatto parte, piuttosto che di una famiglia intesa come la intende l’essere umano.
Ma quindi, il gattino riconosce i suoi fratelli?
Nonostante il concetto di fratellanza e di famiglia sia ben diverso nel mondo animale, in via definitiva è possibile affermare che sì, il gattino riconosce i suoi fratelli. Li riconosce in quanto felini con cui ha già vissuto, di cui conosce già l’odore.
È probabile che dopo qualche minuto a scrutarsi, due gattini che non si vedono da anni, inizino a giocare, come se quel tempo non fosse mai passato. Non possiamo sapere con certezza quali siano le connessioni e le associazioni che si sviluppano nella memoria del gatto, ma certamente riconoscerà quella figura come una figura che ha fatto parte del suo passato. Ovviamente noi umani tendiamo ad avere una visione più empatica e romantica.
Se siamo presenti ad una scena del genere, sicuramente ci emozioniamo. Siamo sicuri che il nostro gattino abbia riconosciuto il suo fratellino e che si siano incontrati. E forse, va bene anche pensarla così, nel dubbio.
E se passano troppi anni?
Se passano tanti anni dalla separazione del gattino dai suoi fratellini, il discorso può leggermente variare. Molto dipende anche dall’effettivo tempo che hanno passato insieme. Per un gattino staccato dalla sua mamma in maniera prematura, o per un gattino che è stato abbandonato alla nascita e per fortuna sopravvissuto, difficilmente sarà possibile riconoscere gli odori dei suoi familiari.
Per memorizzare un odore e ricordarlo nel tempo, è necessario che faccia parte della vita del gatto per un certo periodo di tempo. Se il gattino ha passato mesi in compagnia dei suoi fratellini, senza dubbio riconoscerà il loro odore come familiare. Se è stata questione di giorni, non abbiamo una risposta certa.
Il gattino, in questo caso, con basse probabilità riconosce i suoi fratelli. È più probabile che riconosca la mamma, ma anche qui abbiamo qualche piccolo dubbio che non può darci una risposta certa.
Alcuni padroncini hanno provato a combinare questi incontri per vedere cosa succedesse. I risultati sono stati ovviamente contrastanti. Perché? Perché non c’è da trascurare il fatto che ogni felino, in ogni caso, è un caso a sé. Ovviamente il riconoscimento degli odori o l’associazione dell’odore ad un felino in particolare conosciuto in passato, è del tutto soggettivo.
Magari alcuni gattini hanno avuto il tempo di memorizzare determinati odori e altri no. Non è possibile dare una risposta oggettiva e precisa alla domanda che ci siamo posti in questa breve guida. Alcuni padroncini, infatti, affermano che i propri felini abbiano immediatamente riconosciuto membri della propria cucciolata. Altri invece, hanno mostrato delusione nell’affermare l’esatto contrario. Le variabili che entrano in gioco per questo punto interrogativo sono davvero tanti.
L’unica cosa certa che possiamo affermare, tuttavia, è che, se il gattino ha il tempo di memorizzare l’odore dei suoi cari, seppur non riconoscendone il ruolo che ha avuto nella sua vita, può riconoscere comunque nell’altro gatto qualcosa di familiare.
Se questo succede, comunque, è facilmente visibile. I felini solitamente sono abbastanza schivi. Se iniziano a giocare immediatamente, senza quasi studiarsi, allora possiamo essere certi del fatto che in passato, anche solo per una volta, si siano visti.