Perché i gatti ciucciano il collo? Ecco i motivi di questo comportamento (VIDEO)
Perché i gatti ciucciano il collo è una delle domande più frequenti di chi decide di adottare un felino per la prima volta. Scopriamolo insieme
Al di là del fatto che sia una pratica ampiamente diffusa e davvero dolce da vedere (nella maggior parte dei casi), perché i gatti ciucciano il collo nasconde dei motivi precisi. Il nostro intento è sempre quello di capire se Miao esprima un malessere o meno.
Soprattutto se adottiamo un amico a quattro zampe ancora cucciolo che ha subito uno svezzamento precoce, capita che veda il proprietario o la proprietaria come i suoi nuovi genitori, ai quali quindi chiedere e dare amore attraverso queste pratiche molto tenere.
Lo svezzamento precoce di Miao
Non è raro salvare un gattino visibilmente troppo piccolo per rimanere orfano di madre, magari rimasto all’interno del motore di un’auto o in un luogo sconosciuto e lontano da casa. Prenderlo con sé significa provare a dargli una seconda possibilità, senza la quale morirebbe, ma il trauma di subire l’allontanamento da mamma gatta non è indifferente.
In questo caso capita che il collo o le orecchie vengano viste come dei surrogati delle mammelle della mamma, a maggior ragione se abbiamo dei nevi che in qualche modo le riproducono (quantomeno agli occhi ingenui del micetto che si affaccia alla vita da pochissimi giorni o settimane).
Perché i gatti ciucciano il collo? In questo caso non è difficile immaginarlo: sentono la mancanza della loro mamma e, a livello inconscio, anche di tutta la fase legata allo svezzamento. Un periodo fondamentale per la crescita del micio. È infatti tramite l’interazione con chi lo ha messo al mondo, e con il resto della cucciolata, che impara i fondamentali della socializzazione. Insomma, è un’abitudine che Freud avrebbe analizzato volentieri.
Proprio in considerazione di quanto appena detto, se adottiamo un amico a quattro zampe ancora cucciolo e prima dello svezzamento, non dimentichiamo che ha bisogno più di altri suoi simili della nostra presenza. Cerchiamo, nei limiti del possibile, di passare quanto più tempo possibile in sua compagnia. Ha necessità di sentirsi amato e, oltretutto, questo contribuirà alla costruzione di un legame bipede-quadrupede molto intenso, quasi simbiotico.
Una questione di razza
I felini di razza siamese, e in generale quelli di origine orientale, per indole hanno una maggiore predisposizione all’attaccamento nei confronti di chi considerano famiglia. Ecco allora che, invece di essere distanti e indipendenti, cercheranno il contatto con il proprio amico bipede che ha dato loro una casa e tanto affetto.
Quello che fanno con il collo, potrebbero farlo anche con le coperte, associando a questo momento anche delle rumorose fusa: un segno inconfondibile di benessere. Perché succede questo proprio con loro?
Per capirlo bisogna ricollegarsi al discorso appena fatto: hanno bisogno che il periodo di svezzamento sia più lungo rispetto alla media. Insomma, è un po’ quello che accade alle volte con i neonati che mettono il dito in bocca a mo’ di ciuccio. Dipende dalla ricerca di un momento di comfort e di sicurezza: ricreano la condizione che li faceva stare bene tra le zampe di mamma gatta. Un comportamento tenerissimo che nasconde un bisogno spasmodico di affetto.
Una dimostrazione di fiducia
Perché i gatti ciucciano il collo? Si fidano di noi. Il fatto che ci vedano alla stregua della loro mamma significa che si sentono protetti e al sicuro come se fossero con lei. Si tratta quindi di una grande dimostrazione di amore. È uno modo per dirci che ci vogliono bene e sperano di non essere mai delusi dal nostro comportamento.
Un messaggio che riempie il cuore di gioia, ma allo stesso tempo ci carica di responsabilità per il resto della vita. Miao, infatti, non è un peluche e – quando lo adottiamo, meglio se al gattile – ci impegniamo a occuparci di lui finché morte non ci separi. Non sono consentiti abbandoni o restituzioni: provocheremmo uno dei traumi peggiori che un amico a quattro zampe possa vivere.
Se il nostro gatto ci dimostra un grado di fedeltà tale da sedersi in grembo a noi per cercare il nostro collo e riprodurre il momento dell’allattamento, vuol dire che siamo il suo nuovo papà e/o la sua nuova mamma. L’essere vivente più importante in assoluto nella gerarchia soggettiva degli affetti.
Inoltre, è necessario un notevole grado di concentrazione per cucciare il latte materno, non lo potrebbe fare se non si sentisse completamente al sicuro. Insomma, c’è da andarne fieri!
Un sintomo di forte stress e ansia
Non si tratta solo di un momento positivo, questo vuol dire che bisogna sempre indagare sulle cause che stanno alla base del perché i gatti ciucciano il collo. Capita, infatti, che possa dipendere da un forte stress o da un trauma subito.
In questo senso, l’aiuto del veterinario di fiducia o di un etologo esperto può fare la differenza nel tentativo di giungere alla comprensione piena del disturbo (ammesso che sia tale).
Sì, può sembrare un apparente controsenso rispetto a quanto detto sinora, ma può capitare anche che la ragione di tale comportamento non sia positiva, e allora intervenire tempestivamente è importante per garantire a Miao una crescita sana e senza intoppi (almeno si spera).
Se la riproduzione dell’allattamento assume connotati ossessivo-compulsivi e nasconde un forte disagio, dobbiamo trovare una soluzione il prima possibile e alleviare lo stress che disturba il nostro amico a quattro zampe. Non deve cercare di calmarsi costantemente, ma piuttosto eliminare il motivo per cui cerca conforto. Il modo migliore, quindi, è giungere alla fonte del problema e risolverlo una volta per tutte.
Come intervenire
Se lo specialista conferma che alla base di questo comportamento c’è un malessere, e anche di una certa entità, dobbiamo trovare una soluzione (anche e soprattutto con il suo aiuto da esperto in materia).
Una volta stabilita la natura del disagio, tra i possibili rimedi c’è quello di ricreare un ambiente confortevole, che gli consenta di distrarsi e di sentirsi al sicuro. In commercio esistono tanti giochi, ognuno con uno scopo ben preciso. Facciamo in modo di formare un percorso verticale e orizzontale che gli dia modo di avere stimoli mentali ogni volta che ne sente la necessità.
Ultimo consiglio: non ricorriamo al fai da te, non sappiamo se rischiamo di danneggiarlo ancora di più invece che aiutarlo. Qualsiasi decisione prendiamo, facciamolo sotto la supervisione del veterinario.