Perché i gatti dormono su di noi? I dolci motivi e ciò che vogliono dirci
Perché i gatti dormono su di noi, cosa li spinge a trasformare l'amico umano in un comodo e caldo giaciglio dove riposare e ricevere coccole
Perché i gatti dormono su di noi? Perché amano riposare sul corpo dell’amico umano? Una serie di domande tra le più ricorrenti tra chi ama i felini e adora la loro presenza casalinga.
Il gatto è infatti un animale dalle abitudini e dai comportamenti singolari, sempre orientati a soddisfare le sue esigenze e necessità e siamo abituati a vederlo come indipendente. Come mai, dunque, questi attacchi di tenerezza?
Il gatto e l’uomo: la scelta di dormire insieme
Ma il dormire sulle gambe o sul busto del proprietario rientra tra le urgenze di contatto fisico, che il micio mette in atto per interagire per l’amico umano.
Nonostante l’indole distaccata e l’atteggiamento indipendente, il felino occasionalmente parte alla ricerca di coccole e di contatto fisico.
Una scelta messa in atto in modo autonomo e quasi sempre quando il proprietario è distratto, magari durante le ore notturne o mentre guarda la televisione.
Ma scopriamo insieme nel dettaglio perché i gatti dormono su di noi, quali sono le motivazioni e cosa dicono gli esperti.
Perché i gatti dormono su di noi: il contatto fisico
Molti studiosi hanno cercato di rispondere a uno dei quesiti più gettonati, ovvero perché i gatti dormono su di noi. Analizzando nel dettaglio le motivazioni che spingono i felini a ricercare il contatto fisico.
Lo stesso che spesso eludono preferendo osservare da distanza di sicurezza il mondo che li circonda, concedendosi solo per qualche affettuosità sporadica.
Molto dipende dall’indole e dal carattere personale del micio stesso, alcuni esemplari risultano particolarmente indipendenti e autonomi, restii al contatto e alle attenzioni.
Altri, al contrario, adorano passare tutto il tempo al fianco del proprietario del cuore, per ricevere cure, coccole e grattate amorevoli.
Sono tante le motivazioni di questo comportamento affettuoso che il gatto mette in atto con tenerezza, alcune riconducibili alla sua necessità di protezione e sicurezza.
Ma la lista è molto lunga, Fufi esterna questa predisposizione al contatto come segno tangibile della sua fiducia nei confronti dell’umano del cuore.
Per dichiarare la sua appartenenza alla famiglia come branco umano personale, come parte integrante di un personalissimo gruppo da amare e proteggere.
E da cui ricevere protezione, amore, affetto e sicuramente calore, nel senso termico del termine. Il gatto ama quella sensazione di piacevole tepore che dona la presenza del corpo umano.
Che ricava acciambellandosi sulle sue gambe o dormendo sul suo petto. Non solo il gesto rimanda alla voglia di dormire comodi e rilassati.
Oltre che dichiarare il possesso di uno spazio, a partire dal divano passando per il letto fino all’intera casa. A fronte di una forte territorialità: ecco perché perché i gatti dormono su di noi.
Una questione di affetto
Perché i gatti dormono su di noi? Anche per una questione di affetto, dimostrando in questo modo il loro amore e tutta la loro dolcezza.
Potrebbe sembrare incredibile ma è così, chi vive con un gatto è consapevole del linguaggio non verbale del felino di affezione. Esternazioni amorose comprese.
Come anticipato non tutti i gatti amano lasciarsi andare a slanci di affetto, per questo dormire sul proprietario rientra nelle ristretta cerchia delle dichiarazioni d’amore.
Un sentimento sincero che il micio esterna acciambellandosi accanto o sul corpo dell’amico umano, alla ricerca di un contatto diretto e tangibile.
Spesso accompagnato da strizzate affettuose di occhi, annusate delicate, fusa, strofinamenti e qualche piccola leccatina magari sul viso. Gestualità che rimandano al bacio.
Il gatto e la fiducia
L’indole diffidente del felino lo spinge spesso a creare una certa distanza da contatti, dalle toccatine e dalle coccole. In particolare se il felino ha un passato difficile alla spalle.
Adagiarsi accanto al proprietario è una vera dichiarazione di fiducia, il gatto è rassicurato dalla sua presenza e vi si affida senza nessun dubbio.
Il comportamento rimanda all’infanzia, alla condivisione con i fratelli della cesta e della presenza materna. Una spartizione affettuosa degli spazi da parte del gruppo che li spinge a dormire vicini.
Una condizione che ben conoscono anche i felini delle colonie e che vivono in branchi per strada, una situazione che li spinge a ricercare protezione e affetto in un abbraccio condiviso.
Dormire insieme uno accanto all’altro è una forte dichiarazione di fiducia che impone protezione reciproca, uno schermo contro i predatori e dalle intemperie.
Bisogno di protezione e calore
Quale posto più comodo dell’abbraccio del proprietario dove rifugiarsi cercando protezione e sicurezza, ma anche quel caldo tepore che tanto piace e rassicura.
Il gatto cerca nella presenza dell’uomo un senso di protezione e difesa dai pericoli del mondo, come anticipato lui è la sua famiglia e il nuovo branco.
La fiducia che Fufi ripone nell’uomo deve essere necessariamente ricambiata da un senso di cura e difesa, esternato con coccole, carezze e parole dolci.
Inoltre dormire tra le braccia del proprietario concretizza il concetto di protezione a cui aspira il micione di casa, le braccia si trasformano in una barriera naturale.
Ma anche in una cesta virtuale dove acciambellarsi per ricevere calore e tepore, in una sensazione piacevole e confortevole.
Il gatto ama il caldo e lo ricerca sempre, magari esponendosi ai raggi di sole oppure dormendo accanto ai caloriferi.
Il proprietario rientra nei luoghi dove il felino ama sonnecchiare serenamente, grazie al tepore emanato dal corpo e al senso di protezione che sprigiona.
I profumi dell’uomo per il gatto risultano appaganti e rassicuranti, il ritmo del respiro e il battito del cuore lo aiutano a rilassarsi.
Un odore che per lui è sinonimo di casa e sicurezza, oltre che di amore e di protezione.
Il comportamento territoriale del gatto
Non bisogna dimenticare l’indole selvatica del gatto, la sua predisposizione alla territorialità e al possesso dello stesso.
Non a caso il gatto è solito marcare l’ambiente con i suoi odori così da determinare il suo territorio di appartenenza, tenendo a distanza estranei e predatori.
L’uomo non è escluso da questa pratica, come parte integrante del raggio d’azione del felino stesso. Acciambellarsi sula tastiera, per esempio, rientra in questa dinamica di possesso.
Il micio può osservare agevolmente ciò accade intorno a lui e, al contempo, marcare parte del territorio: oggetti e uomo compreso.
Se la casa è tutto il suo regno è inevitabile che l’uomo diventi parte di esso, quindi dormire sul suo corpo è una sorta di riappropriazione degli spazi.
Il gatto si assicura di dichiarare la sua supremazia, concedendo all’uomo la possibilità di vivere all’interno del suo personalissimo regno felino.
Il gatto e la comodità
Non solo affetto, amore, territorialità e calore, ma dormire sul proprietario è una necessità fisica che il gatto mette in campo per pura comodità.
Il micio è ben consapevole del binomio sonno-relax, non a caso sceglie sempre luoghi soffici, accoglienti e riservati come ceste, letti e divani.
Le gambe del proprietario sono un’ottima alternativa da sfruttare dove potersi accoccolare comodamente. In particolare se queste sono protette da una copertina calda e soffice.
Una vera delizia per il gattone di casa che le sceglierà per riposare a lungo, impedendo al proprietario qualsiasi movimento.
Anche in questo caso il micio vuole dimostrare tutto il suo affetto e il suo amore, ma anche la sua gratitudine per la sensazione di protezione che vive personalmente.
Non c’è nulla di più adorabile dell’immagine di un gatto acciambellato accanto al proprietario, o comodamente adagiato sulle sue gambe.
Nulla di più rilassante e terapeutico di un felino di affezione che sonnecchia accanto respirando serenamente, accompagnando il tutto con tenere fusa.
Se il micio cerca la comodità dormendo sul corpo del proprietario, contemporaneamente offre la possibilità di diminuire lo stress accumulato durante la giornata.
Accarezzarlo ripetutamente al ritmo del suo respiro aiuta il rilassamento della mente, scaccia i brutti pensieri e rallenta il battito del cuore.
È il potere terapeutico degli animali di affezione che, con la loro vicinanza e il loro amore curano gli animi più tormentati.
Il gatto diffidente
Non tutti i gatti amano il contatto alcuni, in passato, hanno vissuto esperienze negative e preferiscono mantenere una sorta di distanza fisica.
Altri possono risultare più timidi e timorosi, per questo è bene non insistere ricoprendoli con carezze e abbracci.
Il risultato finale potrebbe rivelarsi molto brusco con tanto di graffi, soffiate e miagolii poco affettuosi.
Meglio concedere al felino i suoi spazi naturali e tutto il tempo che serve per rassicurarlo e garantirgli serenità. Senza forzare o accelerare i tempi, rispettando quelle che sono le sue necessità.
Create uno spazio casalingo dove possa accedere in serenità per riposarsi e rasserenarsi, una cesta oppure una cuccia morbida disposta in un’area protetta e riparata.
Un angolo della casa dove possa sentirsi a suo agio e tranquillo, meglio se riparato senza che nessuno possa accedervi per disturbarlo.
Il felino deve poter contare sul rispetto dei presenti, grandi e piccini, su tempistiche meditate e senza nessun obbligo e coercizione.
Se l’animo del gatto di affezione è di natura diffidente e il comportamento appare distaccato, non è una buona idea quella di sollecitare una sua reazione.
Si rischierebbe di disturbarlo e infastidirlo. L’amico deve poter contare su tempistiche più blande e meno stressanti, senza pressioni e nessuna ansia.
Forse ci vorranno dei mesi o degli anni, ogni gatto agisce in modo indipendente e autonomo.
Quando si sentirà a suo agio si avvicinerà cercando carezze e attenzioni, quando si sentirà sicuro cercherà il contatto e le coccole.
Magari spingendosi fino a dormire sulle gambe o sul corpo del proprietario.