Gattino cieco: come si capisce e come prendersene cura
Un gattino cieco lo è dalla nascita, per una malattia o per un trauma. Non è raro, infatti, vederne di randagi in giro per strada con gli occhi sofferenti
Se, a causa di una malattia genetica o di un’infezione contratta durante le prime settimane di vita, un gattino è cieco dobbiamo sapere come intervenire. La tempestività è fondamentale: la condizione non è detto che sia permanente, e comunque va aiutato il prima possibile (soprattutto se è in balia dei pericoli esterni).
L’intervento è richiesto pure nel caso Miao fosse al sicuro e al caldo della nostra casa, ma ovviamente la condizione è molto più gestibile e i rischi molto ridotti. Andiamo per gradi, quindi, e impariamo a capire quando il nostro amico a quattro zampe non ci vede.
Una vita comunque soddisfacente e ricca di emozioni
Se dovessimo renderci conto che il nostro amato micio ha problemi di vista o se al gattile ci innamoriamo di un randagio cieco, non allarmiamoci. La sua vita, con qualche accorgimento in più, può essere piena e bellissima esattamente come qualsiasi altro suo simile .
Quando si abituerà alla situazione, infatti, tutto sarà pressoché normale. L’importante è farlo visitare subito dal veterinario e seguire le sue prescrizioni. Non è detto che si tratti di una condizione irreversibile, ma se così dovesse essere i suoi consigli per rendere migliore la qualità della vita sono indispensabili.
Un certo criterio nella gestione della casa, che va sempre tenuta in ordine così da non cambiare i punti di riferimento di Miao, e il nostro amore sono i primi ingredienti della ricetta perfetta per aiutare un gattino cieco. Si tratta di prendere le misure, letteralmente, e di fare in modo che lo stesso faccia lui.
Primo step, la visita specialistica
Se abbiamo il dubbio che il nostro adorato quadrupede abbia un deficit visivo, la prima cosa da fare è rivolgersi al veterinario di fiducia. Come già accennato, alcuni disturbi possono essere anche momentanei, ma fondamentale è intervenire prima che la situazione peggiori.
Se la causa è l’ipertensione, infatti, basta andare alla fonte del problema e risolverlo. Ci sono dei farmaci che, se presi con regolarità, sono miracolosi. Qualsiasi sia il motivo del malessere di Miao, nessuno meglio dello specialista può aiutarlo a stare meglio. In extremis comunque può fornirci informazioni utili per una convivenza pacifica e serena per tutti gli attori in gioco.
I segnali a cui prestare attenzione
Un gattino cieco, a volte, può diventarlo nel giro di poco: giorni, settimane o mesi. Saper riconoscere i sintomi di un deficit visivo più o meno grave è fondamentale per capire quale sia il passo successivo: fissare una visita veterinaria. Ci sono dei segnali inequivocabili:
- Appare confuso nell’ambiente che lo circonda;
- Urta i mobili e altri oggetti in giro per casa;
- Non salta né scende dai divani e dai tavoli con la solita agilità;
- Ha paura a fare qualsiasi movimento o a esplorare il mondo esterno;
- Si strofina e strizza gli occhi.
Se notiamo uno o più di questi campanelli d’allarme, non temporeggiamo: Miao potrebbe non essere cieco per sempre, e noi diventeremmo i suoi salvatori.
Ispezioniamo gli occhi
Ci sono delle caratteristiche oculari, oltre che comportamentali, tipiche di una condizione di disagio. Il più delle volte, infatti, si notano delle piccole differenze, dei dettagli mai notati prima.
Indipendentemente dalle avvisaglie, un check periodico può essere fondamentale nella prevenzione della malattia. Gli aspetti a cui prestare attenzione sono:
- Pupille dilatate e occhi che non reagiscono alla stimolazione della luce;
- Una sorta di patina che rende la retina sbiadita o offuscata;
- Segni di infiammazione;
- Occhi che lacrimano o sono lucidi.
Ancor prima degli effetti sulla vita quotidiana, così potremmo notare dei disturbi in fase iniziale e – in quanto tale – maggiormente gestibili. I gattini con gli occhi malati hanno delle caratteristiche precise che vale la pena approfondire.
A prescindere dalla diagnosi del veterinario, comunque, dobbiamo pensare a una casa a misura di gattino cieco. Non serve chissà quale impegno, basta solo imparare a convivere con una condizione che non crea chissà quali problemi, soprattutto tra le quattro mura domestiche.
Banditi gli ostacoli
Visto che, a maggior ragione se per il nostro amico a quattro zampe è una novità, tutto ciò che trova sul suo cammino può rappresentare un pericolo, dobbiamo ridurre al minimo gli ostacoli e le barriere architettoniche (senza per questo fare revisioni catastali).
Mantenendo il pavimento sgombro, gli spostamenti del micio saranno molto più semplici e assisteremo a molti urti in meno rispetto ai primi giorni, quando ancora non avevamo preso coscienza del problema.
Contrariamente a quanto si possa immaginare, non spostiamo i mobili, lasciamoli sempre al solito posto e facciamo sì che il felino prenda le distanze da e le misure con l’ambiente che lo circonda.
Manteniamo il più possibile l’appartamento pulito e in ordine e, qualora ci fossero dei bimbi, insegniamo loro a raccogliere e a riporre a posto i giocattoli dopo averli usati.
Un’atmosfera rilassata
Anche se la vista è compromessa, tutti gli altri sensi del gattino cieco sono molto sviluppati e, anzi, sopperiscono alla mancanza. Questo vuol dire che è molto sensibile a qualsiasi cosa, stati d’animo compresi. Ecco allora che garantirgli un ambiente il più tranquillo possibile lo aiuta a gestire la sua condizione senza troppi turbamenti, magari anche con estrema naturalezza.
Evitiamo, quindi, qualsiasi cosa rappresenti una minaccia o possa essere decodificata come tale. I rumori forti, per fare un esempio eclatante, potrebbero essere molto più spaventosi senza la decodifica visiva di quello che sta succedendo.
Alzarsi lentamente da una sedia può essere un buon inizio. Se si ha la casa su più livelli, per parlare con un altro componente della famiglia, non urliamo: meglio salire e scendere qualche gradino in più durante la giornata. Stessa cosa vale per le porte e le ante degli armadi: non sbattiamole.
Il dialogo è fondamentale
Parliamo con il micio. Oltre a tenergli compagnia e a rendere più profondo e simbiotico il rapporto bipede-quadrupede, gli diamo degli elementi da decodificare quando entriamo (o entra) in una stanza.
Potrebbe anche sentirsi più sicuro e a suo agio se sussurriamo qualche parola in sua presenza. Inoltre, così evitiamo anche carezze inaspettate che potrebbero farlo saltare letteralmente in aria. Più rituali creiamo, in generale, più elementi di certezza acquisirà.
Le misure di sicurezza all’esterno
Se il gattino cieco era abituato a stare fuori casa, magari in giardino o nel cortile, quando esce cerchiamo di passare più tempo possibile insieme a lui. Le avventure restano bellissime, ma i pericoli aumentano.
Meglio, se possibile, creare una zona recintata, un luogo protetto. Così saranno minori i rischi che possa farsi del male. Qualora non risultassero troppo invasivi, valutiamo anche l’eventualità di usare pettorina e guinzaglio. Mi raccomando, però, se non riusciamo a tenere la situazione sotto controllo fuori casa, evitiamo a monte che esca.
La terapia farmacologica
Se il veterinario ha formulato una diagnosi e prescritto una cura, facciamo in modo che Miao la segua. Qualora le condizioni dovessero peggiorare, chiamiamo subito lo specialista per un consulto ulteriore.
Questo ovviamente è possibile solo quando non siamo di fronte a una condizione irreversibile. In questo caso, valgono le indicazioni precedentemente fornite.
Giochiamo, la vita è comunque un’avventura
Un gattino cieco resta un essere vivente normale, che merita di vivere al meglio la propria vita. Anche se ha perso un senso molto importante, non vuol dire abbia perso la voglia di vivere e di divertirsi.
Nei negozi specializzati oppure sul web si trovano dei giocattoli pensati ad hoc per un’esigenza così specifica. Quelli che si basano sull’emissione dei suoni sono perfetti.
Fruscii, cigolii, topi finti che squittiscono o uccelli che cinguettano sono abbastanza stimolanti per il nostro amico a quattro zampe. Inoltre, giocare è un ottimo modo per condividere un momento insieme.
Facciamolo sentire normale
Prendiamoci cura di Miao come abbiamo sempre fatto. Spazzoliamolo con regolarità, assicuriamoci che segua una dieta sana ed equilibrata e concediamogli qualche leccornia extra qualche volta. Inoltre, non dimentichiamoci di rispettare le visite e i vaccini di routine. Le orecchie e il naso devono essere monitorati: sono gli unici che gli sono rimasti.
Cibo e acqua devono stare sempre nello stesso posto, lo stesso vale per la lettiera (se c’è lo spazio, meglio tenerne due così che possa raggiungerle sempre con facilità).
Consigli utili
I sensi dei felini sono molto più sviluppati rispetto ai nostri, possono benissimo compensare la mancanza della vista. Inoltre, non trasferiamo nel gattino cieco le nostre paure: è molto probabile che viva la sua condizione meglio di quanto non siamo capaci noi. Impegniamoci soltanto a rendere la sua vita il più normale possibile.
Una veranda recintata è più sicura di un balcone, e dei bambini consapevoli e responsabili possono rappresentare uno stimolo in più per Miao, non l’ennesima fonte di paura e stress. Importantissimo è che non lascino i giocattoli o altri oggetti in giro per casa.
Incoraggiamo il nostro amico a quattro zampe ad arrampicarsi, invece che a correre. In questo modo è più difficile che urti contro eventuali ostacoli non considerati. Delle strutture verticali sono perfette per il raggiungimento dell’obiettivo.
Infine, il diabete nel gatto potrebbe essere una causa di cecità, ecco allora che le visite periodiche dal veterinario di fiducia, che conosce eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza, diventano ancora più importanti: la prevenzione in questi casi è determinante.