Bobtail Giapponese, origini e storia: tra templi e leggende
Il Bobtail Giapponese è un gatto dalle origini antiche e misteriose e ancora oggi in Giappone è considerato un animale portafortuna
Viene dal lontano Oriente e le sue origini si perdono nel tempo: il Bobtail Giapponese è un gatto dalla storia davvero particolare.
La razza felina è stata per secoli prerogativa dei Paesi asiatici e soltanto in tempi recenti si è diffusa anche nel resto del mondo.
Gli antenati del Bobtail Giapponese
Secondo le testimonianze più attendibili il Bobtail Giapponese affonda le sue origini all’inizio del Sesto secolo.
In quell’epoca i primissimi antenati approdarono in Giappone dalla Corea e dalla Cina, trasportati dalle navi mercantili.
Era abitudine imbarcare i gatti insieme ai membri dell’equipaggio per contrastare le infestazioni di topi che sulle navi abbondavano.
Così gli antenati del Bobtail Giapponese in origine avevano il compito di proteggere i preziosi carichi di bachi da seta che venivano esportati nel Paese del Sol Levante.
Origini del Bobtail Giapponese tra storia e leggenda
Dal Sesto secolo in poi il Bobtail Giapponese si diffuse in tutto l’Estremo Oriente diventando una delle razze più celebri.
La sua fama crebbe nel tempo grazie al folklore locale che iniziò ad attribuirgli un alone di mistero tra mito e leggende.
Non si sa con esattezza se già a quel tempo possedesse la sua peculiare caratteristica: un’insolita coda molto corta, simile a un pon pon.
Quel che è certo è che non solo il Bobtail Giapponese ha origini antichissime ma che proprio la sua coda lo ha reso tanto famoso.
Troviamo numerosissimi riferimenti a un gatto dalle fattezze simili (praticamente identiche) nel folklore locale.
Xilografie e serigrafie, ovvero stampe su legno e su seta, raffigurano proprio gatti con il tipico pelo tricolore e la coda molto corta.
Parliamo di testimonianze risalenti già al periodo Asuka, che comprende l’arco temporale che va più o meno dal 538 al 710 d.C.
È il primo periodo buddhista nella storia del Giappone e non a caso i gatti erano spesso raffigurati all’interno dei templi.
Il gatto preferito dalla famiglia reale
Più o meno dal Quindicesimo secolo in poi la storia del Bobtail Giapponese è strettamente legata non solo all’ambiente dei templi ma anche ai palazzi del potere.
Per tradizione i monaci continuarono ad accogliere esemplari di questi felini che erano sempre i benvenuti nei luoghi di culto.
Ma il cambiamento epocale si ebbe quando a posare gli occhi sul Bobtail Giapponese fu la famiglia imperiale.
Da quel momento in poi anzi la razza felina diventò prerogativa dei sovrani e dell’aristocrazia giapponesi perché ritenuti a loro volta nobili e pregiati.
Il Bobtail Giapponese era apprezzato per le sue fattezze e l’aspetto elegante, oltre che per la particolare coda corta considerata di buon auspicio.
Bobtail Giapponese: storia più recente
Gli esemplari vennero reintrodotti nelle strade delle città giapponesi quando l’aumento di topi e ratti iniziò a compromettere il commercio della seta.
Una vera e propria invasione che rischiò di mettere in ginocchio l’economia del Paese e motivo per cui i Bobtail Giapponesi vennero liberati per proteggere le merci.
Grazie a questa decisione governativa gli esemplari iniziarono a diffondersi a macchia d’olio in tutto il Giappone, sia nelle città che nelle campagne.
Anzi soprattutto qui vennero accolti dai proprietari di tenute e fattorie per la protezione delle merci e del raccolto.
Inoltre ci si rese conto che il Bobtail Giapponese era anche un ottimo felino domestico, una compagnia dal carattere dolce e amorevole.
Tutto ciò spiega il grandissimo successo di questa razza felina e la sua grande diffusione, insieme alla spiccata intelligenza tipica di questi mici.
Belli nell’aspetto ma arguti e socievoli, i Bobtail Giapponesi potevano (e possono) essere addestrati quasi come se fossero dei cani.
Fino ai primi decenni del secolo scorso la razza felina restò confinata entro i confini giapponesi e nei Paesi limitrofi.
Soltanto nel 1968 il Bobtail Giapponese sbarcò nel Nuovo Continente grazie a Elisabeth Freret dando il via a uno studio più approfondito della razza.
Le analisi genetiche hanno dimostrato che il Bobtail Giapponese non è geneticamente simile agli altri gatti giapponesi. Il mistero sulle sue reali origini resta oscuro!
Riconoscimento e standard di razza
Dopo il 1968 il Bobtail Giapponese si diffuse non solo negli Stati Uniti ma anche in Europa dove oggi possiamo trovare diversi allevamenti dedicati alla razza.
Nonostante ciò, però, resta poco diffuso e conosciuto per lo più dagli appassionati di felini orientali.
La prima varietà di Bobtail Giapponese a essere ufficialmente riconosciuta dalla CFA – Cat Fanciers’ Association fu quella a pelo corto nel 1976.
Dovremmo aspettare il 1993 per il riconoscimento ufficiale della varietà a pelo lungo, tuttora abbastanza rara.
Un gatto portafortuna
Al Bobtail Giapponese è legata una tra le più diffuse e antiche leggende giapponesi, quella del Maneki Neko.
In sostanza gli esemplari nati con una particolare combinazione di rosso, nero e bianco venivano chiamati Mi-Ke, tradotto “tre pellicce” e venivano considerati dei portafortuna.
Così le raffigurazioni del Maneki Neko rappresentano proprio un Mi-Ke e ancora oggi questa creatura viene considerata di buon auspicio e portatrice di gioia e prosperità.
Vi sarà capitato di entrare in un negozio o un ristorante giapponesi e vedere delle graziose statuine raffiguranti un simpatico gatto che tiene la zampina alzata come in segno di saluto.
Ebbene, si tratta proprio el Maneki Neko che ancora oggi tutti i negozianti e i commercianti tengono in bella vista per assicurare successo alla propria attività!