Gattino solo a casa, come educarlo e limitarne la distruttività

Un gattino solo a casa può essere davvero dispettoso. Educarlo, allora, diventa fondamentale per una convivenza pacifica. Vediamo come

Il gattino solo a casa non usa la lettiera e si fa le unghie sul divano? Lo troviamo sul tavolo della cucina e sembra non seguire alcuna regola? Forse sbagliamo qualcosa a livello educativo.

gatto davanti alla finestra

Di certo, addomesticare un felino non è semplice come con un cane, ma – a differenza di quanto si possa pensare prima di eventuali esperienze dirette – non è poi così difficile fare in modo che ci obbedisca. Il segreto, però, quando è possibile, è cominciare la socializzazione già dalle prime settimane.

Tempi e toni

Parlare con Miao al momento giusto, e con il tono giusto, può fare davvero la differenza nella creazione di un rapporto che sia profondo e duraturo (molto simile a quello che si immagina tra un bipede e Fido).

In questo modo, oltretutto è più facile essere ascoltati quando vogliamo che faccia (o non faccia) qualcosa. Errori in questa fase possono farci perdere di vista l’obiettivo. A tal proposito potrebbe tornare utile saperne di più su come gestire un gattino agitato.

L’educazione di mamma gatta

gattino dispettoso

Se il gattino che rimane solo a casa non fa il monello, è molto probabile che la mamma sia stata brava durante le prime settimane di vita. Da lei, infatti, impara le cose più importanti: come lavarsi, difendersi o cacciare, ma anche a interagire con gli altri e a giocare senza fare male a nessuno. Ecco allora che lo svezzamento deve procedere nel modo corretto e non essere interrotto, né precocemente né in maniera brusca. Deve durare almeno due mesi, meglio tre.

Un amico a quattro zampe orfano, allattato e allevato da un essere umano, spesso da adulto ha problemi legati alla socializzazione. Prendersi cura del gattino, a questo punto, spetta a noi, che dobbiamo sopperire alla mancanza della figura più importante nella vita di qualsiasi essere vivente.

L’indole non va snaturata

In fase adulta, ma anche già da piccino, Miao ha il proprio carattere – può apparire pauroso o pieno di coraggio; affettuoso o schivo – e, qualsiasi esso sia, va tenuto in grande considerazione.

Perché ci ascolti, però, e non pensi di vivere nell’anarchia assoluta, una delle prime cose da fare è parlargli. Piano, piano – infatti – si instaurerà un filo comunicativo tra bipede e quadrupede. Fatto di parole, toni e modi di dire.

Il gattino solo a casa non deve essere lasciato troppo a lungo. È necessario che venga coinvolto in giochi che gli insegnino la relazione: il lancio della pallina, gli inseguimenti.

Inoltre, a Miao piace molto fare il letto e se miagola (un verso che riserva solo all’interazione umana) si aspetta e ha diritto di ricevere una risposta. Dobbiamo cercare di capire perché cerca la nostra attenzione e quali sono i suoi bisogni in un determinato momento.

Questione di dialogo

gatto monello

Per far sì che non distrugga casa quando non ci siamo, avere un buon rapporto con il nostro amico a quattro zampe è la prima cosa. Quando usciamo o al ritorno da una lunga giornata di lavoro, salutarlo è un’abitudine che apprezzerà, che lo farà sentire considerato, importante.

La stessa cosa vale quando è il momento della pappa. Inoltre, se è nella fase di apprendimento dell’uso della lettiera, complimentarsi quando la utilizza correttamente è fondamentale. Idem quando recupera la pallina o cattura il topolino di pezza. Creare delle associazioni è prioritario, con il tono di voce giusto: mi raccomando!

E quando sbaglia

Quando sta per fare un’azione rischiosa o proibita, come saltare dal punto più alto della casa o agguantare una pietanza non sua, usare un tono di rimprovero e collegarlo al suono di una parola, sarà utile nella fase di addestramento.

L’importante, però, è non alzare la voce o strepitare; ma avvisarlo con fermezza e con un tono allo stesso tempo pacato. I felini, infatti, sono molto sensibili ed è sufficiente un piccolo errore perché si spaventino (soprattutto se sono intenti a fare o a scoprire qualcosa di particolarmente interessante).

Basta un “no!” in modo secco e deciso. Può essere necessario se prova a fare un salto mortale sui fornelli o se cerca di mordere un cavo elettrico. Inoltre qualche accortezza pratica di certo non fa male.

Prevenire, un verbo magico

gatto in scatola di cartone

Usare dei tubi di plastica per coprire i fili, o tenere sott’occhio i fuochi mentre si cucina sono pratiche alla base di un comportamento responsabile da parte nostra, che abbiamo deciso di adottare un gatto.

Inoltre, conoscere ciò che è insito nella natura di Miao, e ciò che è sano, è un aspetto fondamentale quando lo si porta con sé e lo si tratta come un figlio. Che si faccia le unghie, per esempio, è assolutamente normale.

Come è normale, più che altro giusto per una corretta convivenza, che non lo faccia ovunque; ma che abbia degli spazi dedicati. In commercio esistono tiragraffi e deterrenti più che validi per proteggere il divano, per esempio. È una pratica che gli serve per segnare il territorio e per rilassarsi.

Giochi e luoghi dedicati

Ad alcuni felini piace la corda ad altri il legno, ad altri ancora entrambi. Tronchetti di albero e tavolette, scatole di cartone o altri giochi creati appositamente per loro sono indispensabili perché crescano in salute e non ci facciano impazzire.

Tutto questo serve principalmente per preservare il divano e le potrone: i luoghi di maggiore interesse per chiunque appartenga alla famiglia dei felini. Da parte nostra non ci deve essere nessuna induzione con la forza: si può solo sperare che tutto quello che mettiamo a loro disposizione li distragga da quello a cui teniamo di più (piante e orto inclusi, per esempio).

Niente urla

gatto rimasto solo a casa

Anche se il gattino resta da solo in casa e ci fa trovare l’inferno al ritorno da una gita domenicale, non serve a nulla sgridarlo. Più utile, invece, è capire la causa di un comportamento errato.

Alla base di un atteggiamento apparentemente antipatico ci possono essere tanti motivi. Se Miao non usa correttamente la lettiera, infatti, potrebbe avere disturbi all’apparato urinario – come la cistite o la struvite.

Il veterinario, un prezioso alleato

In questo caso specifico, per esempio, lo specialista lo sottoporrebbe a una visita accurata e a esami mirati, come quello delle urine. Se non viene riscontrato nulla dal punto di vista fisico, potrebbe esserci un problema di natura comportamentale o un errore da parte nostra.

A nessuno piace usare una toilette sporca, lo stesso vale per il nostro amico a quattro zampe. Se siamo distratti, e ci dimentichiamo di pulire e sostituire la sabbia, è altamente probabile che scelga luoghi alternativi per espletare i propri bisogni.

Quando in casa ci sono più gatti?

convivenza tra gatti

Se si hanno più gatti in giro per casa, gli spazi e gli oggetti a loro dedicati devono essere sufficienti e commisurati al loro numero. La lettiera, per tornare a uno degli oggetti più importanti nella vita di un gatto domestico, deve essere più di una. Inoltre, non va associata a cattive esperienze: è un ambiente sacro!

Se in gattino da solo a casa, dopo una serie di accortezze, continua a comportarsi male, potrebbe trattarsi di un problema psicologico che va affrontato con un etologo esperto. Un’analisi accurata e qualche rimedio potrebbero rappresentare la svolta.

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