Gattini e latte artificiale: qual è quello giusto e come bisogna darglielo
Gattini e latte artificiale: cosa c'è da sapere? Come va somministrato al gattino appena nato? Di seguito è proposta una breve guida che lo spiega.
Non appena un gattino nasce, passa le prime ore della sua vita letteralmente attaccato alla sua mamma. Ed è proprio in questi momenti che inizia l’allattamento. A volte, però, potrebbero manifestarsi dei problemi e ciò potrebbe non succedere. Serve un’alternativa. Vediamo cosa succede in caso di gattini e latte artificiale.
Gattino senza mamma
Uno dei motivi per cui ci si trova a sperimentare l’accoppiata gattini e latte artificiale è la mancanza della mamma gatta. I gattini potrebbero essere trovatelli oppure la mamma, purtroppo, potrebbe non avercela fatta a sopravvivere al parto.
Il gattino ha già bisogno del latte massimo venti minuti dopo che nasce, quindi risulta necessario trovare un’alternativa. Le due più comuni sono o trovare una mamma gatta “di riserva” che stia già allattando i suoi cuccioli e può aiutare quelli non suoi oppure ricorrere al latte artificiale.
La prima opzione non sempre è la più facile a meno che non si sia già a conoscenza della presenza di una gatta che possa allattare.
Non dare mai latte vaccino
Pensare di poter nutrire il piccolo gattino con del latte vaccino facilmente reperibile al supermercato è pura follia. Non perché questo genere di latte non sia buono, ma perché non adatto alle esigenze nutrizionali del piccolo.
La fase successiva alla nascita, per un gattino, è quella fondamentale in cui si scopre se lo sviluppo di determinate patologie o problemi di crescita sono presenti.
Questo genere di latte, non gli consentirebbe lo sviluppo adeguato. Perché? Perché è povero dei valori nutrizionali che servono a un gattino appena nato per affrontare la prima fase di vita e di crescita.
Ha bisogno di molto calcio e di molte proteine. Per questo motivo per i gattini viene creato un latte artificiale adatto alle sue esigenze.
Il gattino non si attacca alla mammella della gatta
Il comportamento di ogni gattino è un caso a sé e questo va sempre ricordato. Nel momento in cui si ha davanti una cucciolata, non è detto che tutta reagisca allo stesso modo.
Alcuni gattini si attaccano direttamente alla mamma, ma alcuni, inspiegabilmente potrebbero avere la tendenza a non farlo. Alcuni poi cedono dopo qualche minuto, altri proprio non ce la fanno.
Per questo motivo, nel caso in cui il piccolo felino non si attacchi alla mammella della gatta, è il caso di sperimentare l’accoppiata gattini e latte artificiale. Per scegliere quello più adatto è il caso di contattare il veterinario che ti aiuterà a decidere e indicherà le alternative migliori.
Gattini e latte artificiale: come darglielo?
Dare il latte artificiale ai propri gattini, seppur possa sembrare un gesto molto facile, richiede invece un grosso senso di responsabilità. Questo gesto necessita di molta attenzione e altrettanta precisione.
È molto importante sottolineare che dobbiamo sostituirci in tutto e per tutto alla loro mamma naturale. Quindi, per quanto possibile, dobbiamo imitarla nei suoi gesti più comuni.
Ma intanto vediamo che posizione devono assumere i gattini quando bevono il latte artificiale. Per allattarli, è il caso di tenerli all’interno di una mano, in posizione dritta e con la testa compresa tra il nostro pollice e il nostro indice.
Questa è la posizione più consigliata in quanto i gattini che bevono il latte artificiale da sdraiati rischiano di soffocare, non essendo ancora in grado di bere autonomamente.
L’ambiente circostante deve essere caldo, il piccolo felino non dovrebbe mai abbassare la sua temperatura corporea. È per questo che nei primi giorni di vita sono costantemente attaccati alla mamma gatta. Li accudisce, li nutre, li riscalda e li aiuta nella digestione.
Può capitare che la prima volta il gattino mostri resistenza per bere il latte. Bisogna stare tranquilli, non è nulla di preoccupante.
Lo sta bevendo per la prima volta, non conosce il suo sapore e non ha nemmeno idea di cosa stia facendo. In questo caso è consigliato utilizzare qualche goccia da spalmare sul musino per stimolarlo.
D’altronde anche i gattini sono dei piccoli neonati, un po’ come quelli umani.
Dosi e modalità di somministrazione
Come anticipato, è necessario essere molto precisi se si parla della somministrazione di latte artificiale per i gattini. Le dosi vanno seguite con scrupolo, non bisogna mai darne di più o di meno, neanche se abbiamo l’impressione che il nostro gattino sia ancora affamato.
Deve abituarsi alle dosi e agli orari di somministrazione del latte artificiale. Rispettare le dosi è inoltre altamente consigliato per garantire una corretta diluizione della polvere ed evitare problemi a gattino che deglutisce per le prime volte.
Se e solo se il veterinario lo consiglia, può anche essere opportuno aggiungere una piccola dose di antibiotico all’interno della quantità di latte somministrata. Questo potrebbe aiutare il gattino, soprattutto se trovatello, a creare o migliorare le sue difese immunitarie.
Dopo la poppata, vi sono dei piccoli accorgimenti da tenere in considerazione. In qualche modo, è necessario stimolare la digestione dei nostri gattini che hanno appena bevuto il latte artificiale.
Come fare? Se vogliamo restare dell’idea che ci atteniamo il più possibile alla gestualità della mamma gatta, allora potremmo praticare una sorta di massaggino che va fatto in maniera un po’ particolare.
Basta prendere un po’ di cotone inumidito per bene e passarlo sull’addome del piccolo cucciolo. Così viene simulato il famoso massaggino che fa mamma gatta con la lingua per stimolare la digestione del piccolo.
Nella maggior parte dei casi, il tutto si svolge senza particolari complicazioni. Se mai se ne dovesse manifestare qualcuna, allora è il caso di consultare un veterinario che potrebbe dare il consiglio giusto per risolvere il problema.
Come distribuire le poppate
Questo è un altro dei dettagli da non sottovalutare o ignorare si parla dell’accoppiata gattini e latte artificiale. Intanto, è bene specificare che le poppate dovranno essere somministrate in maniera frequente, sia di notte che di giorno. Non è il caso di saltarne una, quindi richiede molta costanza e molto impegno.
La quantità di poppate richieste dal gattino appena nato, varia col passare dei giorni di vita. Solitamente vengono distinte in settimane diverse.
Durante le prime due settimane dalla nascita del piccolo felino, i cuccioli necessitano di essere allattati ogni tre o quattro ore. Il che significa che in una giornata, dovranno bere il latte almeno sette o otto volte. Non vi sono differenze tra dosi somministrate di giorno o di notte.
Non appena si varca la soglia della terza settimana di età, il numero di poppate diminuisce leggermente. Se inizialmente sono necessarie almeno sette o otto somministrazioni di latte, adesso ne bastano cinque o sei.
Se la dose deve cambiare leggermente, bisogna chiederlo al veterinario. Non è mai consigliato variare dosi e tempi di somministrazione in maniera “fai da te”.
Superata questa fase, ci si avvicina allo step finale. Arrivati ai due mesi di vita, se tutto è andato bene e il gattino non ha mostrato particolari problemi, si può procedere con lo svezzamento.
Attenzione però, non bisogna mai forzare i gattini al distacco dal latte artificiale. Va fatto gradualmente e soltanto quando si capisce che è pronto.
Il piccolo felino dovrà iniziare a mangiare la carne se si sceglie il cibo domestico o i croccantini se si opta per quello industriale.
Non abbandonare direttamente il latte
Come anticipato, dopo i primi due mesi di vita del gattino, si può iniziare a pensare di procedere con lo svezzamento. Questo però non significa che il latte debba essere escluso dall’alimentazione del felino in maniera improvvisa e decisiva.
Un brusco cambiamento potrebbe solo provocare dei disagi al nostro piccolo felino. Serve un po’ di tempo. Vi sono dei consigli per cambiare l’alimentazione in maniera del tutto graduale.
È consigliato un distacco graduale. In che modo?
Per passare da un’alimentazione soltanto a base di latte ad una più varia e adatta ad un adulto, è necessario che il cambiamento sia graduale. Tutti i padroncini dei piccoli felini, hanno utilizzato un metodo che sembra funzionare.
Se il gattino che lascia il latte artificiale dovrà seguire un piano alimentare domestico, consumando quindi della carne, il consiglio è uno soltanto. Pochi giorni prima dello svezzamento effettivo, è possibile utilizzare degli omogeneizzati da diluire con il latte.
A cosa serve? Serva semplicemente a far conoscere il sapore della carne al gatto. Una volta che lo riconoscerà familiare, sarà più semplice eliminare il latte e sostituirlo completamente alla carne.
Se invece si opta per degli alimenti industriali come le crocchette e simili, è più opportuno pestarle e amalgamarle col latte. È consigliata una consistenza abbastanza liquida del composto, il gattino è ancora abituato a consumare soltanto liquidi.
Può capitare che non gradisca il sapore, ma non c’è nulla da temere. È un alimento completamente nuovo e potrebbe non gustarlo inizialmente. Tuttavia, in commercio, vi sono diversi tipi di mangimi industriali, aromatizzati in maniera diversa.
A volte basta solo provarne diversi fino a quando si trova quello più adatto e consono al gusto del nostro piccolo felino. Alcuni potrebbero avere un sapore più intenso e altri, al contrario, un sapore più leggero. È necessario aspettare qualche giorno prima che il gattino sostituisca con gusto il mangime industriale al latte artificiale.