Gatti randagi presi a fucilate e bastonate, cuccioli gettati nei rifiuti: accade nel bresciano
In provincia di Brescia molti gatti, anche piccoli e appena nati, sono stati maltrattati perché entrano nei giardini privati
In provincia di Brescia è allarme per animali che subiscono maltrattamenti. Si parla di gatti randagi presi a fucilate e a bastonate e di poveri gattini appena nati e di cucciolate intere che vengono gettati tra i rifiuti, con tutti i rischi che possono correre se non sono individuati in tempo. Chi lo fa, commette tali atrocità perché non ne vuole sapere di avere gatti nei giardini privati di casa.
Nella provincia di Brescia, in Franciacorta e sul Sebino, le autorità hanno ricevuto molte segnalazioni di maltrattamenti di animali e di violenze nei confronti di poveri felini. La situazione è decisamente allarmante. Le segnalazioni raccontano di poveri gatti randagi raggiunti da colpi di fucile o picchiati con un bastone, soprattutto nelle zone residenziali. In questo modo i proprietari delle case tenterebbero di tenere lontani questi animali dai loro giardini privati. Ci sono intere cucciolate di gattini che qualcuno ha gettato nei bidoni dell’immondizia. Gettati via come se fossero dei rifiuti di cui disfarsi.
I veterinari hanno lanciato l’allarme, perché la situazione è preoccupante e decisamente ingestibile. I gatti randagi continuano a subire violenza e per questi motivi i medici veterinari hanno deciso di intervenire per proteggerli. Tania Raggi, la responsabile dell’associazione Laica di Erbusco, ha raccontato che “quasi tutti gli esemplari adulti a cui facciamo una radiografia di controllo, presentano dei pallini di fucile. Sull’orecchio, nella zampa, nel costato, un pallino lo si trova sempre“. Fino a oggi i dottori hanno soccorso decine di micetti. Chi è riuscito a salvarsi, dovrà vivere per sempre con le conseguenze dei maltrattamenti subiti.
La situazione è allarmante perché chi ha colpito dei poveri gatti randagi innocenti e inermi a fucilate o a bastonate può mettere a rischio anche le persone. Chi ha usato dei colpi di fucile o di pistole ad aria compressa avrebbe potuto causare danni anche ai residenti.