Sì, questa grande città ha (finalmente) vietato la vendita di gatti e gattini nei negozi

Solo pochi giorni fa una notizia incredibile ha fatto il giro del mondo. La notizia riguarda la famosa legge denominata “Puppy Mill Pipeline Act” che interessa la città di New York. Per molti si tratta di parole assolutamente oscure, proprio per questo, però, oggi vogliamo parlarvi di questa legge, del suo significato e cosa andrà a disciplinare.

Si è cominciato a discutere di questa legge già due anni. In quel momento è stato chiaro che sarebbe stato necessario trovare una soluzione per la dilagante piaga dei Puppy Mills. Di cosa si tratta? La traduzione letterale è “Mulini di cuccioli” e si tratta di veri e propri luoghi di sfruttamento in cui gattine e cagnoline sono costrette a gravidanze continue. Questo serve per soddisfare la domanda del mercato di cuccioli di razza a prezzi stracciati.

Ovviamente, in tutto questo non solo viene completamente meno il rispetto verso i naturali tempi di recupero post gravidanza a cui avrebbe diritto chiunque, ma anche la cura dei cuccioli. Infatti, in questi posti, spesso non c’è assistenza medico veterinaria, le condizioni igieniche sono scarsissime e proprio per questo molti cuccioli muoiono lì. Oppure arrivano nei negozi gravemente malati e destinati a morire nelle braccia dell’acquirente.

La legge Puppy Mill Pipeline Act, servirà proprio a vietare la vendita di cuccioli nei negozi e quindi a mettere definitivamente un freno alla piaga dilagante di questi Puppy Mills. Dal 15 dicembre, come riporta Corriere, data di entrata in vigore della legge, sarà possibile acquistare dei cuccioli di razza solo tramite degli allevamenti certificati o adottarli tramite associazioni che si occupano della loro cura.

Insomma, si tratta di qualcosa di sicuramente innovativo che proteggerà senza dubbio i quattrozampe più sfortunati. Speriamo che, grazie a questa legge si possa debellare definitivamente questa piaga.

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