Come si chiamano i baffi del gatto?
I baffi del gatto si chiamano vibrisse e svolgono tante importanti funzioni. Scopriamo insieme questa particolarissima parte del corpo di Micio!
Sicuramente una delle prime cose che si notano guardandone uno sono i magnifici baffi del gatto, che non tutti sanno come si chiamano in realtà…siamo qui per scoprire questo e altre curiosità!
Innanzitutto forse non lo sapete ma i gatti hanno i baffi sul muso e anche su altre parti del corpo. E poi sono come dei sensori che gli consentono di svolgere tantissimi compiti differenti (come stare in equilibrio, tanto per citarne uno).
Scopriamo insieme come si chiamano i baffi del gatto e a cosa servono. Una nuova pagina di conoscenza felina che vale la pena approfondire e che renderà Micio ancor più fantastico ai vostri occhi!
Indice
- Il vero nome dei baffi del gatto
- Quanti baffi ha un gatto
- A cosa servono i baffi del gatto
- I baffi del gatto si possono tagliare?
- Il gatto perde i baffi: mi devo preoccupare?
- Falsi miti sulle vibrisse del gatto
Il vero nome dei baffi del gatto
Come si chiamano (davvero) i baffi del gatto? Il termine esatto è vibrisse (vibrissa, al singolare), una parola che viene dal latino vibrio, che significa “vibrare”.
La prima comparsa delle vibrisse risale a circa 250 milioni di anni fa nei cidonti terapsidi (quindi non solo nei gatti) e, nonostante a prima vista potrebbero sembrare semplici peli, in realtà posseggono alle loro estremità veri e propri organi di percezione tattile (chiamati propriocettori).
Per questo sono molto più spesse e dure rispetto ai normali peli che ricoprono il corpicino di Micio e le loro radici sono molto più profonde e direttamente connesse ai muscoli e al sistema nervoso del gatto.
Quanti baffi ha un gatto
Molti erroneamente credono che i baffi (o meglio, vibrisse) si trovino soltanto sul musetto di Micio, ma non è così. Le vibrisse in realtà sono 24, divise simmetricamente in 12 per ciascun lato del corpo, anche se può capitare che qualche gatto ne abbia di più.
La posizione delle vibrisse consente al piccolo felino di catturare una grande quantità di informazioni sull’ambiente che li circonda, dalla temperatura ai movimenti dell’aria, dalle distanze alle dimensioni di spazi e oggetti. Ecco perché sono fondamentali, ad esempio, durante le operazioni di caccia: al minimo spostamento d’aria il Micio sa individuare la preda e i suoi movimenti!
Tutto ciò ci fa capire quanto siano importanti i baffi per un gatto, un ulteriore strumento per sopravvivere ai pericoli e alle situazioni di ogni tipo. Ed ecco perché dobbiamo trattarli con molta attenzione, senza danneggiarli o (ancora peggio) strapparli o tagliarli.
A cosa servono i baffi del gatto
Sapere come si chiamano i baffi del gatto ci aiuta a capire ancora meglio quale sia la loro reale utilità. È vero che guardare il muso di Micio con quei bei baffoni che spiccano ai lati della bocca e sopra gli occhi gli dona un fascino unico, sottolineandone i tratti e tutta la sua felinità.
Ma d’altro canto le vibrisse per un gatto sono come delle piccole “antenne” che gli tornano utili in una miriade di situazioni diverse, da quelle più semplici e quotidiane fino a quelle inaspettate e imprevedibili. Il gatto mediante i baffi riesce a compensare le carenze della sua vista, a muoversi liberamente anche di notte e a evitare pericoli e ostacoli.
I baffi del gatto non sono propriamente sensibili, vale a dire che se li tocchiamo o se si spezzano il Micio non sente niente. Servono a trasmettere informazioni alle cellule sensoriali, cioè quando vengono sfiorati dall’aria o toccano un oggetto immediatamente rimandano la vibrazione fino ai nervi, e poi al sistema nervoso. Ma scopriamo nel dettaglio tutte le loro fantastiche funzioni!
Sono importanti per l’equilibrio
I gatti probabilmente sono tra gli animali più dotati di equilibrio in assoluto e ciò si deve al loro sistema vestibolare. Si tratta di una importantissima componente del sistema nervoso e dell’orecchio, responsabile di tutte le loro straordinarie capacità: arrampicarsi su superfici verticali, compiere salti altissimi, camminare su superfici strette e scivolose.
Eppure contribuiscono all’equilibrio del gatto anche le sue vibrisse! O meglio, quegli organi sensoriali (propriocettori) situati alla loro estremità inviano messaggi al cervello su tutto ciò che lo circonda, tenendo conto della posizione del corpo e degli arti. Ecco perché ad esempio i gatti cadono sempre in piedi su quattro zampe!
Funzionano come dei radar
I gatti sono famosi per avere dei sensi sviluppatissimi, soprattutto olfatto e udito. Eppure, anche se la cosa potrebbe sembrare alquanto strana, la loro vista non è un granché. Forse non tutti lo sanno ma il gatto è in grado di vedere benissimo da lontano, ma da vicino non riesce a mettere a fuoco persone e oggetti!
E qui torniamo all’importanza dei baffi per un gatto. In pratica compensano la vista e gli permettono di “vedere” meglio le cose che si trovano a un palmo dal loro musetto, inviando continuamente informazioni al cervello. O per contatto diretto o per via dello spostamento d’aria, il gatto riesce così a individuare ogni minimo cambiamento nell’ambiente circostante proprio come se i suoi baffi fossero dei radar!
Gli consentono di vedere al buio
Tutto questo ci porta a una delle caratteristiche più affascinanti della vista dei gatti…possono vedere anche al buio! O meglio, gli occhi dei gatti brillano al buio perché hanno ereditato dai loro antenati il tapetum lucidum, una sottilissima membrana (che un tempo si dice avevamo anche noi umani) che gli consente di catturare anche il minimo barlume di luce e sfruttarlo per la visuale notturna.
Dato che a notte fonda è molto difficile trovare fonti di luce e che, quando presenti, talvolta sono davvero deboli, il gatto automaticamente compensa questa mancanza proprio con le sue vibrisse! Così si affida ai cambiamenti nell’aria, alle vibrazioni invisibili delle sue particelle per captare gli oggetti, sia animati che inanimati. Il gatto grazie ai suoi bei baffi può percepire le distanze dagli oggetti e le loro dimensioni anche senza vederli, muovendosi con grazia e a grandi velocità anche in spazi stretti e bui.
Gli servono per “prendere le misure”
I baffi del gatto (che si chiamano vibrisse) sono uno strumento importantissimo per Micio, che gli permette di percepire bene dimensioni, distanze e traiettorie, posizione e movimenti (anche minimi) di tutti gli oggetti o gli esseri viventi che li circondano.
Così questi mini-radar (potentissimi), che sono lunghi poco più della lunghezza complessiva del corpo, lo agevolano anche quando vuole infilarsi in spazi stretti (come ben sappiamo i gatti amano gli spazi piccoli), o quando si imbatte in una preda e vuole percepirne spostamenti e posizione durante la caccia, in modo da rendere più efficace e preciso ogni attacco.
Lo aiutano a mangiare
C’è un’altro aspetto molto simpatico che riguarda le vibrisse. Ciascun gatto le utilizza anche quando deve mangiare la sua pappa! Sicuramente avrete notato che spesso Micio quando sta davanti alla ciotola inizia a spostare il cibo con la zampetta, quasi come se volesse appurarne il contenuto.
Questa azione non è un capriccio, bensì un modo per dirci che probabilmente la ciotola è troppo stretta in base alla lunghezza dei suoi baffi. Quando ciò accade, il Micio prova a spostare la sua pappa con la zampa facendola anche cadere al di fuori dalla ciotola, perché le vibrisse gli permettono di individuare la quantità di cibo presente e di mangiare senza sporcarsi.
Proteggono gli occhi
I baffi del gatto si chiamano vibrisse perché appunto captano le vibrazioni dell’aria e degli oggetti in movimento, aiutando Micio a destreggiarsi nell’ambiente in cui cammina, corre, si arrampica e quant’altro. Ma hanno un’ulteriore, importante funzione.
Questi “peli” spessi e lunghi sono utili al gatto anche perché fungono da protezione per i suoi occhi. Quando ad esempio sul baffo cade un granello di polvere o un corpuscolo qualsiasi, il Micio istintivamente scuote la testa o sbatte le palpebre, allontanandolo. Così gli occhi sono naturalmente protetti dai corpi estranei!
Esprimono il suo umore
Ebbene sì, se pensavate che le funzioni delle vibrisse fossero finite qui, vi diamo una bella notizia: ce n’è un’altra che dovete assolutamente conoscere! Oltre a saltare, mantenere l’equilibrio, prendere le misure e muoversi al buio, i baffi permettono al gatto di comunicare il suo umore e le sue emozioni.
Facciamo gli esempi più classici, che potete tranquillamente osservare nel vostro Micio domestico. Quando i baffi formano un arco e si trovano quindi in posizione rilassata, vuol dire che il gatto è tranquillo e sereno. Se, invece, il gatto tira i baffi all’indietro, probabilmente sta puntando qualcosa ed è pronto a sferrare un attacco. Infine, i baffi che virano in avanti indicano uno stato di eccitazione del gatto, scena visibile quando ad esempio sta curiosando in un luogo che non conosce.
I baffi del gatto si possono tagliare?
Le vibrisse sono di vitale importanza per la mobilità del gatto (e non solo), perché gli consentono di muoversi con quell’agilità, quell’eleganza e quella sicurezza che lo contraddistingue. In più proteggono gli occhi da particelle potenzialmente dannose, lo aiutano a destreggiarsi in spazi stretti e in condizioni di scarsa luminosità, consentendogli di evitare ostacoli che potrebbero danneggiarlo.
Tutto ciò ci porta a un’unica conclusione, cioè che è sbagliatissimo tagliarle o accorciarle! Senza i suoi bei baffi, Micio perderebbe un utilissimo strumento per la sopravvivenza!
Il gatto perde i baffi: mi devo preoccupare?
Può capitare – e a tutti i gattari sicuramente la situazione non è nuova – di trovare in giro per casa qualche vibrissa, di tanto in tanto. Dobbiamo preoccuparci? Micio è in pericolo?
Assolutamente no. Niente paura se il gatto perde qualche vibrissa ogni tanto, quando la caduta è spontanea e naturale non costituisce un pericolo per la sua salute e la sua incolumità. Proprio come il resto del pelo che ricopre il corpo, anche le vibrisse seguono un processo di crescita e caduta, quindi di ricambio.
Falsi miti sulle vibrisse del gatto
Abbiamo visto come si chiamano i baffi del gatto, a cosa servono e quanto sono importanti per le nostre adorate palle di pelo. Ora andiamo a tutte quelle leggende metropolitane che spesso ci fanno cadere in errore, falsi miti da sfatare per il bene di Micio.
Innanzitutto tra le più diffuse “fake news” sui baffi del gatto c’è quella che sanguinano quando si spezzano o li tagliamo, cosa assolutamente errata perché non vi passano vene né capillari. C’è chi dice anche che quando i gatti hanno i baffi spezzati o tagliati non sono più in grado di atterrare sulle zampe (non è vero!). Infine, c’è un altro falso mito che afferma che i baffi dei gatti non ricrescono quando cadono naturalmente. Insomma, non affidatevi troppo al “sentito dire”, piuttosto se avete dubbi o volete togliervi qualche curiosità rivolgetevi a un veterinario o a un esperto!
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