Con il corpo rigido e pochi ultimi respiri a disposizione, il gattino si era ormai rassegnato alla fine – Video
A furia di sentirsi trascurato, il micio aveva smarrito la scintilla
Tre giorni prima, una chiamata inattesa ha portato un piccolo micio nella vita della squadra di soccorso. Trovato da un passante, disteso sul ciglio della strada, il gattino sembrava essersi ormai rassegnato. Debole e senza forze, ha avuto la fortuna di imbattersi in un buon samaritano, sensibile ai diritti degli animali. Che non ha potuto ignorarne la situazione e, perciò, si è messo in contatto con l’associazione affinché prendesse a cuore il caso.
Di poche settimane, il felino aveva il pelo bianco come la neve, ma, a differenza dei coetanei vivaci e curiosi, giaceva immobile. La vitalità se n’era andata via, a causa della lenta, incessante agonia affrontata da randagio. Nessuno stimolo lo risvegliava dal torpore. Gli occhi, spenti e opachi, parevano sempre più sul punto di chiudersi, per via della stanchezza. Le circostanze erano critiche.
Tuttavia, qualcosa di magico è accaduto. Appena arrivato, un “batuffolo dal pelo nero”, salvato in precedenza, ha mostrato un interesse immediato nei suoi confronti. Aveva perso il proprio cucciolo in un incidente, e forse ha avvertito l’esigenza di vegliare sulla povera creatura, trattandola come fosse sua. Senza mai allontanarsi dal “neo inquilino”, lo ha protetto e accudito con una tenerezza straordinaria. Ha insistito per rimanergli accanto anche nel momento di affidarlo a una clinica veterinaria.
I medici lo hanno sottoposto a controlli approfonditi, al fine di tracciarne un quadro dettagliato, definendo un piano d’azione. Nulla andava lasciato al caso, altrimenti le chance di recuperarlo erano ridotte al lumicino, pressoché inesistenti. Con una zampetta fasciata, il quadrupede suscitava un enorme dispiacere. Eppure, il micio nero non si è mai allontanato da lui in ospedale.
A ogni visita, i soccorritori provavano un’immensa emozione nel vederlo vegliare sul cucciolo, proprio come una madre con il suo bambino. Grazie alle cure dei medici e al sostegno incondizionato della “mamma adottiva”, il gattino ha smesso di essere rassegnato. Nel giro di 72 ore dal ricovero, ha iniziato la ripresa. Ora mangia con appetito e appare prossimo a rimettersi in piene forze.