Il povero gatto era in condizioni così estreme che sembrava voler rinunciare a ogni possibilità di vita – Video
Stufo di soffrire, il micio pareva aver deciso di soccombere
Non tutti i giorni sono felici e spensierati. Magari abbiamo avuto un’incomprensione sul lavoro e torniamo a casa “distrutti”. Ci piacerebbe tanto allontanarci dal mondo esterno, chiuderci nella nostra bolla, a crogiolarci nel nostro dolore. Un atteggiamento del genere non porta a nulla di buono, e, anzi, rischia di farci ingigantire i problemi. Spesso delle sciocchezze le trasformiamo in drammi esistenziali, e in questo senso i nostri amici animali sono degli esempi da cui trarre ispirazione. Il gatto della storia che vi andremo ora a raccontare, di nome Kirpik, era in condizioni estreme. E mica lo diciamo per esasperare i toni. Aveva delle grosse sfide da affrontare.
Trovato in uno stato pietoso nel villaggio di Sivas, il gatto in condizioni estreme aveva una zampa anteriore paralizzata e la bocca ustionata. I peli circondanti il musino erano caduti, lasciando scoperta la pelle cruda: immaginatevi quanto possa aver sofferto. Era chiaro, Kirpik necessitava di cure mediche immediate, pertanto l’hanno portato in un ospedale veterinario a Istanbul, in Turchia, nella speranza di trarlo in salvo. Di certo, le criticità riscontrate richiedevano un trattamento approfondito e un monitoraggio costante, 24 ore su 24.
Il veterinario ha tentato in ogni modo di scongiurare delle drammatiche decisioni; purtroppo, però, la zampa anteriore era lesa irreversibilmente e indugiare poteva portare l’infezione a propagarsi sull’intero corpo. Di conseguenza, gliel’hanno rimossa. Poco dopo, però, ha sviluppato delle terribili piaghe.
La diagnosi iniziale era di una banale allergia. E, in seguito a un lungo trattamento, sembrava sulla via della guarigione. Peccato che i dolci aiutanti avessero sottovalutato la gravità della situazione. Da successivi accertamenti, è, infatti, emersa la reale causa del malessere: il lumus pemfigo.
Si tratta di una patologia complessa e abbastanza rara compromettente il sistema immunitario. L’errato attacco alle cellule della pelle aveva lasciato delle evidenti tracce, ma gli operatori confidano nella ripresa, grazie a uno spirito indomito e risoluto, alimentato dall’ambiente positivo costruitogli intorno. Speriamo di cuore che abbiano ragione.