Enpa Thiene-Schio, niente più recuperi di gatti: sono troppi e vengono sempre insultati per il loro lavoro

Enpa Thiene-Schio, niente più recuperi di gatti: il motivo è perché sono troppi e vengono sempre insultati per il loro lavoro

Troppi recuperi di gatti e poco spazio per dar loro una vita dignitosa dopo i salvataggi effettuati. Inoltre, gli operatori vengono sempre insultati per il lavoro che fanno per dare una mano a queste creature innocenti. Questo un comunicato che arriva dall’Enpa di Thiene-Schio, nel quale si lamenta una situazione davvero al limite, di fronte alla quale c’è poco da fare.

Gatti recuperati
Fonte foto da pagina Facebook di ENPA Thiene Schio

Federica De Pretto, presidente di Enpa Thiene e Schio, ammette che il gruppo non riesce più a far fronte ai recuperi di gatti abbandonati. “È scontato che ce ne dobbiamo occupare noi e le persone chiamano Enpa, come se fossimo l’istituzione preposta per legge al recupero di anomali abbandonati, lo fanno con una pretesa talmente arrogante che ci becchiamo pure gli insulti se non riusciamo nell’immediatezza. Anche l’altra sera sono stata pesantemente offesa da una signora di Zanè perché non ho potuto recuperare il gattino che ha trovato”. Questa signora non ha reagito bene di fronte a una semplice richiesta.

Le ho chiesto di tenerlo qualche giorno in taverna, affinché io potessi trovare una soluzione. Fino a sabato, perché sabato ho una adozione e si libera un bagno (un bagno privato). Me ne ha dette di tutti i colori sulla nostra associazione. Ricordo ancora che noi non abbiamo una struttura di accoglienza per i gatti, che li teniamo a casa nostra, nei bagni, nei garage, anche nei ripostigli. Ma quando si arriva a saturazione non ce li possiamo mettere in tasca. La misura è davvero colma e siccome sono umana anche io devo dire stop. Enpa Thiene Schio non può più recuperare gatti. Ricominceremo a settembre, quando inizieranno le adozioni ora ferme”.

Gatto dallo sguardo furbo
Fonte foto da pagina Facebook di ENPA Thiene Schio

La Presidente si dice stanca, anche perché la chiamano a ogni ora del giorno e della notte per i recuperi di gatti. Ma soffre di più per l’atteggiamento di chi non vuole capire che si tratta di volontariato. “Serve un gattile, rivolgetevi al vostro Sindaco e chiedete a lui dove portare i gatti piccoli o ammalati che trovate. È il Sindaco il responsabile degli animali del proprio territorio, non io. Se sono ammalati non potete chiedere a noi di recuperarli e pagare tutte le spese perché l’Ulss vi dice di no. Rivolgetevi al Sindaco, che chiederà lui all’ Ulss di curarli. Beccarsi gli insulti perché non si vuole comprendere che la competenza è dei Comuni e noi siamo semplici volontari è un paradosso”.

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