Gli esseri umani lo avevano ferito così tanto che il povero gatto non riusciva neanche a farsi curare – Video
Le persone sbagliate incontrate lungo il cammino gli avevano lasciato delle evidenti cicatrici, nel corpo e nello spirito
Persino urlare gli era impossibile. Hercules era un povero gatto che aveva sperimentato sulla propria pelle la pratica del maltrattamento degli animali, purtroppo, ancora oggi, troppo diffusa. Non solo in alcune parti del mondo, anche nei Paesi più civilizzati c’è chi si macchia di bruttissime azioni verso le creature più innocenti e indifese. Dal mantello bianconero e gli occhi pieno di speranza, un giorno le sue certezze erano crollate.
Aggredito in modo violento, preso a calci in testa e colpito alla bocca, il suo musino era diventato una maschera di disperazione. La cattiveria di persone dall’animo spietato gli aveva arrecato dei danni tremendi. Lasciato sul ciglio della strada, pieno di dolori ovunque e sporco, la debolezza e il malessere lo avevano sopraffatto.
Ma, soprattutto, aveva smarrito fiducia nella vita e nel genere umano. La provvidenza ha, però, voluto che un buon samaritano lo trovasse. Non uno qualunque, bensì un veterinario. Con la bocca piena di terra, erba e sangue secco, il povero gatto era uno “spettacolo” da far accapponare la pelle. Spinto dall’amore nei confronti degli animali, in particolare dei randagi, lo ha raccolto e curato. Invitandolo a tenere duro, ad andare avanti nonostante le difficoltà affrontate, intendeva concedergli una seconda occasione. Purtroppo, aveva riportato delle ferite gravi: senza i denti, aveva la mascella rotta ed era quasi cieco. Talmente era messo male da non riuscire a mangiare nulla.
Il medico temeva in una resa, ma lo staff sanitario ha creduto nelle potenzialità del quadrupede. Sapeva andare oltre la superficie, scorgere la forza d’animo, forse ben nascosta, ma comunque presente. Una fiammella da alimentare e far crescere. Tormentato dagli incubi durante la notte, al risveglio il felino ha mostrato dei progressi.
Correndo verso l’infermiera che il giorno prima gli aveva fatto l’iniezione, cominciava a dare delle risposte importanti. Il viaggio, lungo e tortuoso ha avuto un lieto fine. Sottoposto all’operazione alla bocca, tutto è andato per il verso giusto. Di progressi ne deve ancora compiere, tuttavia regna fiducia: presto lo sguardo tornerà a brillare.