Il gattino sembrava ossessionato da una spaccatura, ma solo dopo qualche tempo i soccorritori hanno capito perché – Video

L'attenzione del micino era monopolizzato da un punto in particolare

In procinto di rincasare, i soccorritori hanno all’improvviso notato un micino al piano di sotto agitato. Spinti dalla curiosità, si sono avvicinati, nel tentativo di scoprire cosa vi si trovasse. Di certo, qualcosa di importante, almeno per lui. Infatti, il gattino sembrava ossessionato nel vero senso della parola, fissava una fessura del muro e andava avanti a fare cenni con la zampina. Nel mentre, era possibile udire voci e miagolii andare avanti, senza soluzione di continuità.

Gattino ossessionato da un buco dell'abitazione

C’era la mamma, intenta ad allungare la zampa cercando di tirarlo su, invano: faticava ancor più ad arrampicarsi. Purtroppo, lo spazio era ridotto al minimo e il “batuffolo di pelo” è caduto. Vedendo, però, la mamma dimenarsi si è rianimato. Ancora una volta, il tentativo è andato a vuoto. A dispetto degli sforzi profusi, i risultati stentavano ad arrivare, ma colei che lo aveva dato alla luce perseverava. Credeva nella capacità del “batuffolo di pelo” e gli rimaneva accanto. All’interno dell’abitazione era presente pure un quadrupede dal pelo nero, in teoria il padre.

Gattino senza più genitori

A questo punto, veniva da chiedersi come i genitori fossero riusciti a entrare. Purtroppo, il gattino che sembrava ossessionato faticava a seguirne le orme. Lasciato alla fine fuori, ha cominciato a spaventarsi e si è rintanato in un magazzino. In quel frangente, diverse persone assistevano alla scena nelle vicinanze. I volontari sono intervenuti sul posto, in pena per il tenero baffuto. Siccome rompere il muro avrebbe significato commettere un illecito, i buoni samaritani hanno architettato un “piano B”: un finto miagolio e della invitante pappa.

Man mano sembrava cominciare a fidarsi della coppia di aiutanti. Trascorsi una buona mezz’ora, i genitori biologici sono usciti, senza prenderlo con sé. Siccome lasciarlo in balia di sé stesso sarebbe stato un po’ come consegnarlo a morte prematura, il ragazzo e la ragazza lo hanno ospitato a casa. Inizialmente, il micino era timido, poi, però, da uno scambio di sguardi è scattato qualcosa. Il giorno successivo lo hanno condotto in una clinica veterinaria, che ha definito un quadro incoraggiante: tolti dei lievi acari nell’orecchio, Little Grey (questo il nome affidatogli) è in forze e con i simili in precedenza adottati dai genitori umani ha saputo presto stringere amicizia.

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