Non si fidava di nessuno, dopo tanto dolore: il gatto era fermamente convinto che tutti gli umani dovessero essere odiati – Video
Abbandonato dal precedente proprietario, il micio non voleva più saperne delle persone
Uno sguardo angelico, con i suoi grandi occhi blu penetranti l’anima, e un cuore ancora più puro, privo di malvagità. Bruno viveva una vita tranquilla a Los Angeles, almeno fino a quando il padrone non lo abbandonò in un ospedale per animali. Allora la situazione cambiò del tutto. Il povero gatto perse la gioia di vivere, dopo essersi sentito messo da parte dalla persona in cui credeva di più al mondo. Con tali premesse era ovvio il contraccolpo psicologico.
Purtroppo, se i nostri amici quadrupedi hanno un animo splendido, noi umani siamo capaci di commettere delle cattive azioni. Confuso e spaventato, l’ex genitore adottivo lo abbandonò in un ospedale per animali. Al risveglio, si ritrovò confuso e spaventato in una gabbia. Inizialmente, rifiutava l’idea di ogni rapporto con le persone. Faticava a comprendere cosa gli fosse appena successo e mostrava segni di aggressività. Di mangiare era escluso, idem avvicinare chiunque.
In passato portatore di gioia, era diventato pauroso e sospettava degli esseri umani. Venuto al corrente della storia, un team di soccorritori pensò di raggiungerlo. Desiderò mostrargli vicinanza, fargli capire che, sebbene in quel preciso istante stesse soffrendo, lo attendeva un domani migliore, circondato dall’amore. Arrivato di prima mattina, il team capì subito la portata dell’impresa, ciononostante tenne duro ed ebbe ragione. Superato lo scotto iniziale, durato all’incirca una settimana, Bruno riprese a mettere qualcosa sotto i denti.
Oltre a nutrirlo, gli amici appena incontrati lo ricoprirono di carezze e di dolci attenzioni. Man mano, il felino cominciò a permettere alle persone di toccarlo senza apparire scontroso. Dopo mesi di sforzi, i volontari riuscirono a conquistarne la fiducia. Finalmente, l’adorabile creatura mostrò il proprio vero animo, gentile e fiducioso.
Restava giusto il capitolo finale, quello dell’azione, scritto da una famiglia compassionevole disposta ad assicurargli una seconda occasione. Bruno smise di provare rancore e a guardare la società sotto una cattiva luce. Assistito dalle brave persone interessatesi al suo caso, tornò il micio di una volta, davanti allo sguardo ammirato dei buoni samaritani.