Gatto colpito con un’arma ad aria compressa: si cercano informazioni per rendergli giustizia
Un povero gatto ha perso la vita, dopo essere stato colpito con un'arma ad aria compressa. La Polizia chiede a tutti di dare informazioni per rendergli giustizia
La famiglia non si dà pace. Mentre polizia e Procura cercano informazioni per rendere giustizia al povero gatto colpito con un’arma ad aria compressa. Purtroppo il felino non ce l’ha fatta ed è volato sul ponte dell’arcobaleno troppo presto. Umberto, questo il nome del micio, non c’è più e tante persone oggi vogliono sapere la verità.
La Questura chiede che chi ha informazioni in merito alla brutta fine di Umberto si faccia avanti e lo stesso fa anche Lndc Animal Protection, dopo che il gatto è venuto a mancare dopo essere stato colpito con un’arma ad aria compressa. Il figlio dei proprietari del felino ha raccontato che un giorno ha visto Umberto tornare a casa ferito e dolorante. Usciva sempre e poi tornava. Quel giorno era rimasto fuori un po’ più a lungo rispetto al solito. Quando si sono resi conto che stava male, lo hanno portato subito dal veterinario. Il medico ha subito scoperto cosa era successo: dall’addome ha tolto un proiettile.
Il micino è venuto a mancare il giorno dopo il rientro a casa ferito, a Forlì nella sua casa tra via Firenze e via Sapinia. Erano circa le 18 e nessuno sa cosa possa essere successo. “Chiunque ha notato qualcosa di particolare non esiti a telefonare al numero d’emergenza unica 112, anche se si trattano di informazioni parziali“. Questo il commento della Questura, alla quale si unisce anche Lndc Animal Protection. “Quello che è successo al povero Umberto, un gatto di soli due anni, è vergognoso e inaccettabile. Non ci possono essere motivi per un gesto del genere, se non la pura e semplice crudeltà di una persona che di umano ha ben poco“. Queste le parole di Piera Rosati, presidente Lndc Animal Protection.
In tanti adesso chiedono giustizia per il povero Umberto, il gatto colpito da un’arma ad aria compressa. Tutti si augurano che chi ne ha causato la morte venga individuato e punito per quello che ha fatto.