Cosa sappiamo del caso di peste bubbonica trasmessa da un gatto al padrone negli Stati Uniti
Il caso di peste bubbonica trasmessa da un gatto al suo umano negli Stati Uniti ha sollevato molti dubbi
Nelle ultime ore non si parla d’altro: un gatto ha trasmesso la peste bubbonica al suo padrone negli Stati Uniti. La questione ha sollevato non pochi dubbi, ma cosa sappiamo esattamente di questo caso? E quali sono i rischi?
A quanto pare, negli Stati Uniti, precisamente in Oregon un gatto ha trasmesso la peste bubbonica al suo umano. L’ipotesi più probabile è questa: il micio è la fonte del contagio poiché era anche sintomatico.
Infatti, i servizi sanitari della contea di Deschutes hanno confermato l’infezione nel micio che aveva avuto qualche sintomo riconducibile alla malattia. Si sono tutti attivati immediatamente e anche i contatti stretti del paziente, hanno ricevuto farmaci preventivi.
L’uomo si era recato in ospedale perché non si sentiva bene. Tutti i sintomi hanno spinto i medici a pensare alla peste bubbonica. L’esordio dei sintomi può verificarsi da 2 a 8 giorni dopo l’esposizione a un animale o a una pulce infetti.
E possono includere anche improvvisa comparsa di febbre, nausea, debolezza, brividi, dolori muscolari, linfonodi visibilmente ingrossati chiamati bubboni. La notizia di questa malattia ha lasciato tante persone senza parole.
È potenzialmente mortale e se non diagnosticata precocemente, può progredire in peste setticemica o in peste polmonare. Queste due forme sono molto più difficili da trattare. Ma non è questo il caso!
Il paziente, fortunatamente, è arrivato velocemente in ospedale e il rischio è molto basso per la comunità. Gli animali portatori della peste nell’Oregon centrale sono gli scoiattoli, ma anche i topi e altri roditori possono portare la malattia!
Per questo si è pensato subito al gatto, e dopo analisi approfondite, si è scoperto che è stato proprio lui a portare la peste bubbonica attraverso delle pulci. I funzionari sanitari hanno già provveduto a dare alcuni consigli per evitare la diffusione di questa malattia. Non c’è alcun rischio di contagio sproporzionato o di morte!