Mamma gatta era così feroce quando i soccorritori l’hanno trovata che per fare qualcosa hanno dovuto “armarsi”
Il timore di finire vittima di violenza aveva spinto la mamma gatta a non tollerare nessun contatto con gli umani
Sulle strade, la mamma gatta aveva subito un evento traumatico legato al cibo. Ma qualcosa ha cominciato a cambiare, quando una signora è venuta al corrente della triste storia, in un modo quantomeno curioso: vedendola partorire nel garage di casa sua! A quel punto, si è messa in contatto con una squadra di volontari, affinché intervenissero. Se solo fosse stato facile…
Una volta raggiunto il luogo indicato, la squadra di operatori ha tentato di avvicinarsi alla mamma gatta, tuttavia non si lasciava avvicinare. Probabilmente era preoccupata perché i piccoli avevano bisogno di mangiare.
Dopo averla acciuffata, la donna ha insistito per riaverla indietro una volta ristabilita: desiderava diventasse parte della famiglia. Con il loro atteggiamento, le randagie provano a tenere lontano il mondo esterno, che talvolta cela dei seri pericoli. Ma l’impegno della buona samaritana di accoglierla ha infuso un po’ di speranza in più agli aiutanti. Non avevano bisogno di trovarle una padrona, in quanto ce l’avevano già di fronte.
Il processo di ambientamento non è stato una passeggiata. Selvaggia e difficile da gestire, la mamma gatta cercava a ogni costo l’autonomia, anche se le sarebbe convenuto affidarsi alle persone appena incontrate. Urlava finché non le veniva dato da mangiare, mentre rifiutava il contatto umano, così i cuccioli sono stati lasciati in affido, in maniera da concentrarsi sulla capofamiglia.
Man mano, i muri difensivi eretti hanno iniziato a sgretolarsi, a suon di coccole e dolci attenzioni quotidiane. Confortata nel sentirsi accettata e amata senza condizioni, la mamma gatta ha dimostrato di apprezzare le coccole. Ancora desiderava nasconderlo, ma i veri sentimenti sono emersi a galla.
A circa un mese e mezzo di distanza dal ritrovamento, finalmente si è calmata. Allora è stata introdotta nella stanza dei micini e la mamma umana, felice dei passi in avanti ha constatato di essere finalmente in grado di prendersene cura. Chiamata affettuosamente “little shadow”, piccola ombra, la felina ha stretto un bel legame con la figlia della donna e il suo micino, accolto come se fosse il suo. Le sue vicende sono un inno alla perseveranza e alla pazienza nel salvare un animale e nell’assicurargli un avvenire migliore.