A soli sette giorni era rimasto bloccato dentro una pozzanghera: questo gattino aveva bisogno di aiuto e amore
A soli sette giorni, il micio era bloccato in una pozzanghera: da solo avrebbe avuto vita breve
Chi non ha mai visto un film dell’epica saga Rocky? Lo “stallone italiano” è un personaggio iconico nella storia del cinema. Ideato da Sylvester Stallone, che ne indossa i guantoni pure sul ring, ha soprattutto una qualità: la resilienza. Spesso cade, ma grazie alla sua incrollabile forza di volontà riesce ogni volta a rimettersi in piedi. Ecco, le stesse doti possiamo trovarle nel gattino protagonista della storia che aveva bisogno di aiuto, di cui vi andremo a raccontare, chiamato proprio come il pugile.
Al momento del ritrovamento, Rocky aveva appena sette giorni, ma già era in bilico tra la vita e la morte. In una pozzanghera, con una ferita al petto, necessitava dei soccorsi immediati. Provvidenzialmente arrivati grazie a un team di soccorritori, attenti ai bisogni del dolce micio. Fin da subito mostra sintomi neurologici, quali tremore e difficoltà a muoversi. Attendere ancora avrebbe significato esporlo a immane conseguenze.
I buoni samaritani hanno, così, deciso di portarlo presso una clinica veterinaria, affinché un professionista del campo ne potesse tracciare un quadro accurato. Purtroppo, aveva un’infezione batterica non curata, rea di rompere la barriera ematoencefalica. Ovunque fosse, la mamma non era lì con lui ed era sprovvisto di qualsiasi mezzo utile a sopravvivere.
Da ulteriori approfondimenti, è emerso un quadro piuttosto preoccupante. Infatti, aveva un idrocefalo, vale a dire un liquido cerebrospinale nel cervello, e uno shunt epatico, un canale anomalo reo di collegare l’arteria all’atrio destro del cuore.
Senza esitazioni, i medici gli hanno somministrato antibiotici, farmaci per l’ipotiroidismo, della zucca affinché ne stimolasse la digestione e un trattamento con ossigeno.
Nelle prime settimane, le condizioni di salute di Rocky continuavano a essere preoccupanti. Non riusciva a espletare i suoi bisogni corporali e la sua crescita aveva conosciuto un brusco rallentamento. Di conseguenza, onde evitare di gonfiare eccessivamente la pancia, i dottori gli hanno ridotto i pasti.
Nonostante le avversità poste lungo il cammino, Rocky ha dimostrato una tempra straordinaria. Man mano si è messo sui binari giusti, finché, trascorsi circa un paio di mesi, degli ulteriori controlli hanno dimostrato il calo di liquidi. Dunque, l’operazione chirurgica precedentemente messa in conto non era più necessaria.
Il gattino che aveva inizialmente tanto bisogno di supporto, ha portato avanti il percorso di guarigione e oggi, a distanza di un anno, vive felicemente in una casa piena di animali. L’ambiente ideale per essere felice.