L’uomo rischia tutto adottando il gatto più aggressivo del rifugio, ma dopo pochissimo tempo la situazione cambia
Questo gatto aveva solo bisogno di qualcuno che credesse in lui, leggiamo la sua storia
Sappiamo bene, amici miei carissimi, che non tutti i gatti sono uguali. Loro si differenziano non solo per colore del mantello, degli occhi, per la loro razza o per le dimensioni. Ma anche per il loro meraviglioso carattere. Infatti come noi esseri umani ognuno dei pelosetti felini ha un temperamento diverso e non tutti vanno d’accordo tra di loro o con noi uomini. Ecco che, quindi, oggi vi racconterò la storia di un gatto molto particolare che ha deciso di non comportarsi, inizialmente, in modo molto amichevole con i volontari e con ogni persone che vedeva in generale. Ma che poi si è ricreduto quando finalmente qualcuno ha avuto fiducia in lui.
Il gatto che vedete in questa foto, appollaiato come fosse un piccolo pappagallo sulla spalla di questo ragazzo, era chiamato da tutti il “gatto più aggressivo del rifugio”. Tutto iniziò quando l’uomo, che si chiama David, vide un post che parlava del pelosetto sui social media, pubblicata dal rifugio nel quale il gattino soggoirnava.
Non appena lo vide decise di andarlo a trovare, voleva sapere di più su quel gattino, lo aveva colpito particolarmente. I volontari del rifugio della Humane Society lo misero subito in guardia: “quello è il gatto più aggressivo di tutta la struttura.” Ed era vero perché non si faceva avvicinare da nessuno, neanche da chi gli portava da mangiare ogni giorno. Soffiava a tutti e graffiava se provavi ad entrare nella sua zona più prossima.
Ma David aveva deciso che con lui sarebbe stato diverso e, con pazienza andò al rifugio ogni giorno, per moltissimo tempo. Fin quando il piccolo pelosetto non iniziò a sbloccarsi. Pian piano capì che David era lì per lui. Per la sua felicità e, dopo essersi abbandonato a qualche carezza e coccola, capì che cosa significasse avere una famiglia.
A quel punto, sotto gli occhi increduli di tutti David decise di adottare il piccolo gattino. Lo chiamò Albus: “L’abbiamo portato a casa il giorno dopo. Sì… ora guarda le partite di hockey dei Wild sulle mie ginocchia ed è un gatto davvero fantastico, la sua irritabilità è evidente ogni singolo giorno con i suoi sibili, ma abbaia e non morde.” Insomma, Albus ama farsi rispettare ma di certo ora adora anche un pò di sane coccole!