Questo gattino molto particolare si sta facendo notare per le sue abilità da maestro della fuga
Lo hanno chiamato Flip Flop per via della sua andatura traballante: questo micio affetto da ipoplasia cerebellare è davvero dolce
Flip Flop è il nome di un gattino nato con una malattia genetica che gli impedisce di tenersi in equilibrio quando si muove, l’ipoplasia cerebellare. Nonostante le sue condizioni il piccolo oggi conduce una vita tranquilla e ha imparato ad essere agile quasi come i suoi simili.
Il micino è stato trovato mentre vagava per strada alla ricerca di cibo ed è stato immediatamente portato nel rifugio per animali della sua città, il Community Cat Club. Quando è arrivato il felino ha avuto qualche difficoltà ad “aprirsi” perché era in status confusionario e non sapeva dove si trovasse. Nonostante sembrasse un timidone con il tempo si è ambientato e ha fatto uscire allo scoperto il suo vero carattere. Flip Flop è un gatto che ama stare in compagnia, che adora giocare sia con i suoi simili che con le persone e che impazzisce all’idea di esplorare posti nuovi. I suoi giganteschi occhi gialli sono sempre alla ricerca di nuovi stimoli: è un tornado di energia!
La sua malattia non ha minimamente intaccato il suo carattere ma al contrario lo ha sempre spinto a volersi migliorare. Grazie a degli esercizi e all’aiuto dei volontari del centro Flip Flop sta imparando a spostarsi senza traballare come faceva all’inizio. Il ricordo dei giorni in cui ha vissuto per strada lo fanno tremendamente soffrire e proprio per questo motivo non vuole mai rimanere da solo. Alcuni volontari hanno raccontato in un’intervisa a LoveMeow quanto sia spaventato all’idea di tornare a vivere in completa solitudine: “Lui ama stare in nostra compagnia. Abbiamo realizzato all’uncinetto per lui dei giocattoli per distrarsi quando si sente giù di morale.”
La forza vitale di Flip Flop gli consentirà sicuramente di trovare ben presto una famiglia con cui andare a vivere. Adottare questo micio significa accettare di essere felice tutti i giorni. “Non è possibile stare nella stessa stanza con lui senza sorridere” ha affermato lo staff del centro.