E se vi dicessimo che i nostri amati gatti potrebbero anche aver causato delle estinzioni?
I nostri gatti grazie al loro dolce musino sanno essere degli abilissimi incatatori. Avreste mai pensato che dietro a quei grandi occhi dolci possono nascondersi i responsabili dell’estinzione di alcune specie di animali? Dobbiamo tenere in conto che i nostri animali domestici in passato erano dei temutissimi predatori.
I gatti che oggi vivono con noi derivano da degli antenati che hanno iniziato il loro percorso di evoluzione circa 30 milioni di anni fa. I progenitori dei nostri amici in origine popolavano i boschi dell’Africa, in Europa e in Asia. Questo ci fa capire che inizialmente erano esemplari selvatici e che il loro processo di domesticazione è avvenuto dopo molti anni, parliamo di circa 10000 anni fa! Secondo alcune ricerche condotte dagli scienziati a quanto pare l’inserimento dei gatti delle nostre vite ha apportato più danni che benefici. In un articolo pubblicato dal ricercatore Scott R. Loss nel 2013 i gatti oggi sarebbero i predatori più pericolosi dell’America Settentrionale.
Questi animali, anche se in casa possono sembrare decisamente esigenti, sono in grado di adattarsi a molteplici ambienti. Per di più dobbiamo pensare al fatto che se anche sono passati moltissimi anni conservano pur sempre un istinto predatorio. Sempre nel 2013 degli scienziati hanno pubblicato su Nature un articolo in cui si menzionavano le vittime dei nostri amici felini: ogni anno cacciano 1,3-4,0 miliardi di uccelli e 6,3-22,3 miliardi di mammiferi solo all’interno degli Stati Uniti. Questi dati, oltre a farci vedere i gatti sotto una luce diversa, ci mostrano quanto questi in reltà possano costituire un pericolo per l’equilibrio dell’ecosistema.
Dopo la pubblicazione di questi dati non sono certamente mancate le polemiche. Molti animalisti ritengono che i gatti siano del tutto innocenti e hanno accusato gli scienziati di diffusione di notizie false. L’opinione pubblica oggi è ancora divisa a metà: voi da che parte state?