Una lettera d’addio per te, gatto mio, che sei volato sul ponte dell’arcobaleno
Per salutarlo come si deve, la proprietaria ha dedicato al suo micio appena scomparso una struggente lettera
Cenere eravamo e cenere ritorneremo. Nulla è eterno, nemmeno i nostri adorati amici a quattro zampe. Accettarlo è, però, sempre difficile: richiede un delicato processo di introspezione, fatto di alti e bassi. Ma questo, se avete vissuto un’esperienza del genere, lo saprete già, altrimenti se il vostro gatto è ancora in vita cercate di godervi ogni singolo momento passato fianco a fianco. Non lasciatevi assorbire troppo dalle incombenze quotidiane e dal lavoro: nessuno vi restituirà il tempo perduto. Non ha rimpianti di sorta Anne, proprietaria di un micio che ha sviluppato un legame fortissimo con il piccolo.
Si sono dati manforte fino all’avvento del cancro, che ha colpito il felino, senza lasciargli scampo. Ha vissuto 15 anni e quand’è venuto a mancare la donna ne ha avvertito terribilmente la perdita. Percepiva un enorme senso di vuoto e niente sembrava aiutarla a voltare pagina. Poi, ecco l’intuizione, in grado di aiutarla a guardare oltre, senza autocommiserarsi né precludersi le belle opportunità concesse dalla vita. Nella speranza che la sua testimonianza possa essere di aiuto per altri gattofili, Anne ha condiviso la sua storia via social.
Un giorno ha preso la penna in mano per scrivere a Mass, il gatto di 15 anni scomparso, delle parole dolcissime. Attraverso una lunga lettera lo ha salutato, mentre se lo immagina attraversare il ponte dell’arcobaleno. Si “scusa” con lui per averlo sempre voluto tenere con sé, negandogli anche di fuggire di casa in un’occasione. Ma ne adorava la presenza e col senno del poi crede di aver preso la decisione migliore. Non intendeva tarpargli le ali, impedirgli di conoscere delle bellissime micette. Tuttavia, sentirlo vicino le trasmetteva sicurezza e pensava fosse reciproco.
Rammenta benissimo il primo incontro: Mass era l’unico “lui” della cucciolata e ha capito al volo quanto fosse speciale. Quando lo ha accolto era uno scricciolo e lo seguiva ovunque. Poi è diventato forte e indipendente. Anne ammette di sentire la mancanza dei giochi, dei trucchi esilaranti, ma soprattutto delle coccole. Averlo tra le sue gambe o sulla pancia le trasmetteva una straordinaria sensazione di pace. Ed era un piacere vederlo con il cane di famiglia, Dex. Lo ringrazia per averla resa una persona migliore. Dopo averlo perso, ha deciso di aiutare quanti più gatti possibile, adottandone ben sette. Ma non deve essere geloso poiché – conclude Anne – conserverà un posto unico nel suo cuore e il suo ricordo vivrà in eterno.