British Longhair VS Persiano: le differenze
Il gatto British Longhair e il Persiano hanno un passato in comune ma soprattutto molte differenze che li separano: ecco di quali si tratta.
Il British Longhair è sicuramente un gatto molto meno conosciuto rispetto al Persiano, pur avendo con lui parecchie caratteristiche in comune. Eppure anche le differenze tra queste due razze sono importanti, soprattutto per chi stesse cercando di decidere se prendere con sé l’uno o l’altro. Se questo è il vostro caso, vi chiariremo le idee in questo articolo mettendoli direttamente a confronto.
La storia
Il gatto Persiano è uno dei più famosi al mondo e soprattutto in Europa, dove vanta una popolazione vastissima e almeno altrettanti estimatori. È stato uno dei primi gatti da esposizione in assoluto insieme al Turco d’Angora, e da quando è stato portato nel nostro continente la sua popolarità non ha fatto che crescere nonostante gatti come lui abitassero questo pianeta già da lunghissimo tempo. Il suo passato è in parte avvolto da un alone di mistero e questo contribuisce ad aumentare il suo fascino.
Per quanto questa razza discenda dai gatti addomesticati in tempi antichissimi, essi non erano caratterizzati dal pelo lungo che invece questo animale sfoggia da sempre: si pensa quindi che si sia trattato di una mutazione genetica spontanea che agì sugli animali che abitavano le zone più fredde della Persia (prima Mesopotamia, oggi Iran). Introdotto in Europa tra il XVII e il XVIII secolo, inizialmente patì la concorrenza con il suo “rivale” Angora Turco ma dal 1800 in poi ha cominciato a fare tendenza nel continente, catturando l’interesse di innumerevoli appassionati in tutto il mondo.
Il British Longhair è una razza più recente del Persiano, ma in un certo possiamo dire che condivide parte della sua storia: i primi tentativi di crearla consistono infatti nell’unione tra questo gatto e il British Shorthair. L’obiettivo di questo incrocio, effettuato per la prima volta all’inizio del XIX secolo, era quello di fornire delle caratteristiche fisiche affascinanti e fuori dall’ordinario ai robusti gatti britannici a pelo corto che nelle esposizioni feline di quell’epoca non riuscivano a reggere il confronto con razze asiatiche come il Siamese, considerate molto più pregiate, eleganti e alla moda.
Se l’esperimento riuscì, producendo molti esemplari a pelo lungo, le due Guerre Mondiali rischiarono seriamente di decimarli: per scongiurare questa ipotesi, il numero e il pool genetico di quelli che in seguito sarebbero stati chiamati British Longhair vennero ampliati con incroci successivi che oltre al Persiano includevano Certosini, Burmesi e Blu di Russia. Molte associazioni feline hanno regolarmente registrato questa razza anche se a volte sono state utilizzate terminologie diverse, dando origine a non pochi fraintendimenti: uno dei nomi alternativi è ad esempio Highlander, che già indicava una variante dell’American Curl che poco ha a che fare con i British; un altro è Highland Straight, che insieme all’Highland Fold costituisce la versione a pelo lungo di Scottish Straight e Scottish Fold.
L’aspetto fisico
Quando si pensa a un Persiano lo si associa quasi sempre a una serie di caratteristiche fisiche particolarmente distintive: testa quadrata, naso minuscolo, occhi molto grandi e mandibola piuttosto lunga, anche se il dettaglio più riconoscibile di tutti è il muso schiacciato. C’è ben poco di naturale in queste sembianze, conseguenza di ripetuti accoppiamenti all’interno della razza effettuati proprio allo scopo di accentuare determinati tratti somatici particolarmente richiesti alle esposizioni feline; le altre conseguenze sono costituite purtroppo da frequenti problemi di salute per l’animale, che vanno dalle malattie ereditarie a più o meno gravi disturbi respiratori e rischi di infezione.
Quello che non tutti sanno è che questi tratti somatici così estremi sono propri solo di una parte dei Persiani, denominati Ipertipici o Peke Face. All’interno della stessa razza esistono infatti altre categorie, come ad esempio i Persiani Normotipo: detti anche Doll Face per la caratteristica dolcezza della loro espressione, essi presentano un muso più sporgente e dei lineamenti più proporzionati tra loro, come la maggior parte dei gatti. Se gli Ipertipici sono quelli che la maggior parte delle persone associano alla razza dei Persiani, sono i Normotipo a rappresentarne la versione autentica e puramente naturale, nonché più diffusa anche rispetto ad altre tipologie di Persiano come i Cincillà e i Teacup. Volendo generalizzare possiamo dire che la maggior parte dei Persiani presenta una corporatura tozza con una ossatura pesante e un fitto pelo lungo; il suo peso si aggira tra i 3,5 e i 7 kg.
Per quanto riguarda il British Longhair, come si potrà facilmente intuire la lunghezza del pelo è eredità proprio del Persiano: rispetto al suo è leggermente più corto ma ugualmente fitto e provvisto di un denso sottopelo. La maggior parte delle sue rimanenti caratteristiche fisiche lo avvicinano però molto di più al British Shorthair: corpo robusto, muscoloso e compatto, schiena larga e collo corto. La testa è tonda, con lineamenti che in effetti potrebbero sembrare affini a quelli di un Doll Face e in generale ben proporzionati. Il suo peso varia dai 4-6 kg della femmina agli 8 kg medi del maschio.
Il carattere
Il Persiano è il gatto indoor per eccellenza, anzi è molto spesso considerato un perfetto gatto da salotto per la sua scarsa tendenza a esplorare, correre e in generale dedicarsi ad attività particolarmente dinamiche che pure fanno gola a moltissimi suoi simili: ad un albero tiragraffi o a un giro di perlustrazione per la casa preferirà nella maggior parte dei casi il comfort del divano, magari in compagnia di un umano fidato che lo riempia di coccole e carezze.
È infatti un tipo estremamente affettuoso e gentile che ama stare con le persone, bambini compresi (purché sappiano già interagire con lui in modo corretto); allo stesso tempo è però molto selettivo nel concedere la sua fiducia, che dovrete imparare a meritarvi. Una volta ottenutala scoprirete che pur non assillandovi mai troppo quando è in cerca di affetto e tempo da dedicargli, considera la vostra presenza molto importante e tende a soffrire la solitudine se particolarmente prolungata.
Dal Persiano il British Longhair ha senz’altro ereditato l’indole tranquilla e pacifica, mai troppo insistente nel richiedere l’attenzione della propria famiglia umana. Vi è però in lui anche il temperamento indipendente e l’intraprendenza dello Shorthair, che lo rendono più equilibrato e versatile. Si sa adattare maggiormente a viaggi, cambiamenti e periodi di solitudine, in cui si mostra autosufficiente; se ha voglia di trascorrere del tempo con voi non si farà problemi a seguirvi in giro per casa, facendosi coinvolgere in qualunque attività stiate svolgendo. Va da sé che anche le attività all’aperto e i giochi, come anche le esplorazioni della casa, sono per lui momenti estremamente gradevoli che ricerca con piacere.