Il gatto nero paralizzato ricopre d’amore gli altri animali di questa clinica veterinaria
Ricopre di amore gli ospiti della casa!
Le apparenze ci fanno talvolta dimenticare quanto sia bello relazionarsi col prossimo. Da questo punto di vista, gli animali non hanno nessun tipo di problema. Anziché soffermarsi alle prime apparenze (e diversità), si danno una vera possibilità di entrare a contatto l’uno con l’altro. E il gatto nero di cui ora vi raccontiamo ne è uno splendido esempio. Grazie alla sua spiccata sensibilità, sa prendersi cura dei meno fortunati, come solo il miglior infermiere saprebbe fare.
Nei momenti difficili un po’ di conforto e calore umano aiutano senza dubbio alla guarigione. Soprattutto chi è ricoverato in ospedale ha bisogno di supporto emotivo. Lo capiamo noi e lo capiscono gli animali, la cui abilità di stabilire una connessione col prossimo non conosce barriere. Il servizio svolto da Lucifer (ma per tutti Luc), un adorabile gatto nero, è encomiabile e tende a commuovere. Presta assistenza presso la Clinic Fang, una clinica sita a Perm, città della Russia, dove tanti amici di pelo meno fortunati trovano rifugio. Anche lui ha avuto delle esperienze spiacevoli in passato.
Gli operatori della struttura lo hanno incontrato per la prima volta perché aveva l’esigenza di cure. Per qualche ragione, le zampe posteriori erano immobili e, così, pure eseguire i compiti più semplici costituiva una sorta di impresa. Ma ha avuto carattere da vendere. Senza mai lasciarsi sopraffare dai problemi di salute, ha lottato in modo tenace e oggi è indipendente.
Tuttavia, non ha dimenticato e oggi cerca di restituire il favore a chi si è preso cura di lui. Qualunque animale venga ospitato nel centro, va a incontrarlo, desideroso di stringere nuove conoscenze e di rendersi utile. Oltretutto, si è rivelato un partner perfetto per quei mici che richiedevano una trasfusione di sangue.
Il gatto nero Lucifer è una sorta di angelo custode della Clinic Fang. Che ha deciso di condividerne la sua meravigliosa storia, attraverso le moderne piattaforme social. Mica, però, con un semplice racconto in terza persona, bensì in prima! Lo staff ha provato a immaginare cosa direbbe Luc per presentarsi alla community: ne è uscita una testimonianza tanto simpatica quanto dolce.