Anita: la gatta che ha sconfitto anche il veleno più potente, conosciamola
Questa gattina ha superato una situazione di emergenza grave: aveva il veleno che le scorreva in corpo ed è sopravvissuta
Purtroppo, cari lettori, sappiamo benc ome al mondo esistano persone malvagie che non esitano a porre fine alla vita di altri esseri viventi. Tra questi, ci sono anche i nostri piccoli amici a quattro zampe e soprattutto i nostri piccoli felini. Loro, molto spesso, sono bersaglio di cattiverie e azioni terribili solo perché esistono. E, questo caso di cui vi parlerò oggi ne è l’ennesimo esempio. La dolce pelosetta, protagonsita di queste brevi righe, si chiama Anita. Lei è una gatta speciale perché è riuscita a sopravvivere ad un veleno davvero forte e potente. Andiamo a conoscerla e vediamo nel dettaglio come sono andati i fatti.
Questa tenera pelosetta dal mantello arancione si chiama Anita e vive nel suo appartamento di Brescia. Purtroppo, da qualche tempo è scomparsa la sua dolce sorellina felina, che si chiamava Conchiglia. E, amici miei, indovinate il motivo: veleno. Anche lei vittima di una terribile azione!
La loro mamma adottiva, che si chiama Francesca, quando la piccola Conchiglia ebbe i primi sintomi pensava fosse gastoenterite. Perché questo tipo di veleno, il gricole etilenico, i gattini lo ingeriscono per bocca e i primi sintomi che si hanno sono a livello gastro-intestinale.
Così, andarono dal veterinario ma, purtroppo, al loro arrivo non c’era già più nulla da fare. Il dolore fu incredibile, lo posso quasi avvertire. Conseguentemente, pochi giorni fa, Francesca si accorse che la sua dolce Anita cominciava a non stare per niente bene.
Già ai primi sintomi capì, ricordando la tragedia di Conchiglia. Sapeva che anche lei aveva preso del veleno, così corse immediatamente in clinica veterinaria dove i medici, avvertiti da Francesca, confermarono la sua ipotesi. Si trattava, anche in questo caso, di avvelenamento. Iniziarono subito le manovre di urgenza e, dopo qualche ora, Anita si riprese.
Ora è fuori pericolo ma il fatto che la piccola felina si sia salvata non deve farci abbassare la guardia. Purtroppo queste cose sono all’ordine del giorno e non bastano due occhi per accorgersi di avere delle trappole velenose a pochi metri dai propri pelosetti.