Perché i gatti odiano i topi?
È probabile che anche voi vi siate chiesti perché i gatti odiano i topi e siano considerati i loro predatori più accaniti. Ecco la risposta.
Tom e Jerry insegna: da sempre nell’immaginario collettivo i gatti e i topi sono considerati acerrimi nemici, in un conflitto perenne che alcuni stentano a spiegarsi e che in alcune forme di intrattenimento ha assunto tinte del tutto comiche. Ma nella realtà dei fatti, perché i gatti odiano i topi?
Forse sarebbe più corretto affermare il contrario, ossia che sono i topi a odiare i gatti e ad aver imparato a temerli. Il motivo è facilmente intuibile e presto detto: sono i nostri amici felini a rendere loro la vita un inferno nella maggior parte dei casi, poiché da che mondo è mondo sono i loro predatori apparentemente più accaniti, anche se non certo gli unici.
Il fatto che la saliva e l’urina del gatto contengano determinate proteine che scatenano nei topi una forte e immediata paura va interpretato quindi come una vera e propria risposta evolutiva, che a volte permette a questi animaletti di sfuggire alle loro “grinfie”.
I gatti, dal canto loro, difficilmente si accaniscono sui poveri roditori perché serbino nei loro confronti chissà quale ancestrale rancore: per loro si tratta semplicemente delle prede più comuni in circolazione nelle città e nelle campagne, dove alcune razze di gatti hanno trascorso parecchio tempo prima di essere addomesticati del tutto dall’uomo. E sono anche quelle più alla loro portata, per via delle dimensioni ridotte e della velocità inferiore alla loro.
Ma è interessante notare come un gatto, soprattutto se outdoor o allo stato selvatico, non disdegni assolutamente l’idea di cacciare anche altri animali come scoiattoli, piccoli rettili o uccelli se se ne presenta l’occasione, specie se c’è in gioco il proprio sostentamento.
Ciò ovviamente non nega la fama di “cacciatore di topi per eccellenza” che questi felini si sono inconsapevolmente guadagnati nel corso dei secoli, al punto da venire adottati a bordo di bastimenti invasi da topi per preservarne il carico o da essere importati in massa da Venezia per aiutare a debellare la peste facendo fuori i ratti responsabili del contagio; o ancora da essere assunti dalla città di Roma per proteggere dagli insidiosi parassiti i preziosi documenti archiviati negli uffici del Campidoglio, con tanto di premio sotto forma di… “trippa per gatti”!
Un altro fattore che ha probabilmente spinto l’uomo ad alimentare l’idea che ogni felino sia particolarmente crudele, quasi sadico, nei confronti dei topi è il fatto che molto spesso i gatti – soprattutto se domestici – non mangiano le loro prede e a volte nemmeno le uccidono. A volte si limitano a cacciarle e magari portarle sulla soglia di casa, lasciandole lì come macabro regalo per i loro umani.
In questi casi i nostri amici pelosi stanno semplicemente soddisfacendo il loro istinto naturale di cacciatori e predatori, anche se non ne hanno bisogno perché a casa li attende un ottimo pasto. Dubitiamo però che questo rappresenti una giustificazione sufficiente per i malcapitati animaletti di turno, che non possono fare a meno di considerare il nostro tenero micio un implacabile “serial killer”!