Il gatto più indipendente d’Italia: ecco a voi Black e la sua vita piena di avventure
Oggi vi presenterò un vero e proprio spirito libero, andiamo a conoscere Black!
Amici miei, oggi vi mostro un dolcissimo pelosetto che, nonostante il suo caratterino niente male è riuscito ad aprire il suo cuore a due persone. Infatti, la storia che vi sto per raccontare tratta proprio del gatto più indipendente d’Italia. Si chiama Black e, nella vita, non rinuncerebbe mai al suo spirito libero come il vento e indomabile come un cavallo selvaggio. Non possiamo far altro che conoscerlo da più vicino!
Il gatto più indipendente d’Italia si chiama Black e non è un caso, proprio perché ha il mantello completamente nero. Jennifer e sua madre lo trovarono, lungo una strada provinciale che collega Taviano a Racale, in provincia di Lecce. Era molto affamato e non sembrava in ottime condizioni, tanto che le due donne, capito fosse un randagio, decisero di prenderlo con loro e cercare di dargli un tetto sulla testolina.
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Non fu cosa facile, perché Black non aveva nessuna intenzione di esser portato via dal luogo in cui più amava gironzolare. Ma, dato il suo stato precario di salute, dopo una mezz’ora in cui le donna cercavano di dargli il cibo, decise di cedere e entrare nel trasportino. Ma, badate bene, perché fu una sua scelta!
Quando arrivò a casa il gattino mangiò e dopo qualche giorno sembrava del tutto nuovo. Aveva riacquistato le forze e non sembrava più quasi esanime come quando lo trovarono in strada. Insomma, si poteva benissimo dire che Jennifer e la sua mamma fecero un ottimo lavoro e volevano adottare il piccoletto.
Ma, si resero subito conto che non era una cosa che si poteva fare. Proprio perché ogni volta che provavano ad avvicinarsi al pelosetto, lui soffiava e mostrava denti e artigli. Non ne voleva proprio sapere e faceva di tutto pur di darlo a vedere. Così, iniziarono a farlo uscire in giardino e dargli da mangiare lì.
Con loro sorpresa Black accettò di buon grado questo compromesso; sarebbe andato per la sua strada e ogni qualvolta ne avesse bisogno sarebbe tornato dalle donne che lo avevano salvato. Ed ora, ogni tanto, compare sulla finestra della casa in cui, anche se per poco, trovò una famiglia adottiva.
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