Gattini avvelenati a Capriolo: è rischio strage
Ancora una brutta notizia dalla cronaca del nostro paese, con dei gattini avvelenati a Capriolo, un comune in provincia di Brescia.
Una notizia che si va ad aggiungere a quella dei gattini abbandonati dentro ad un sacco salvati dai pompieri, ancora in provincia di Brescia, a Chiari.
Ma soprattutto, una notizia che si va ad aggiungere alle tante notizie che purtroppo ogni giorno vi diamo. Notizie di amici a quattro zampe vittime della crudeltà umana.
Gatti abbandonati, maltrattati o peggio ancora uccisi da coloro che dovrebbero definirsi i migliori amici degli animali.
Felini con un’unica colpa: esser finiti nelle mani sbagliate. Come dimostra la storia del gattino senza un occhio soccorso a Savona. O ancora la notizia della gattina annegata per gioco a Pagani.
E anche la notizia dei gattini avvelenati a Capriolo non mette certo in buona luce l’essere umano. Perché non si tratta di un incidente, ma di un gesto che aveva un unico scopo: uccidere quanti più felini possibile.
Un gesto che, purtroppo, ha anche raggiunto il suo scopo. Perché purtroppo, per il momento, sono tre i felini che sono rimasti vittime dell’avvelenamento.
Uno è morto. Un altro sta ancora lottando tra la vita e la morte e il terzo, per fortuna, è già stato dichiarato fuori pericolo.
La notizia delle esche lasciate tra Via Mazzini e Via Urini (le zone più colpite, ma non le uniche) ha scosso la comunità di Capriolo.
Un comune che con più di 9mila anime che ora devono difendersi da questo brutto gesto. E sui social e tra le strade di Capriolo non si parla d’altro.
Un po’ perché vista la vicinanza con la scuola materna e il campo sportivo si teme anche per la salute dei bambini.
E poi perché i gatti che girano per Capriolo sono davvero molti, domestici e non. Secondo la polizia locale si tratta di un gesto ad opera di qualcuno che voleva liberarsi di una colonia di felini.
Ovviamente, per il momento non ci sono indizi. Come sempre succede in questi casi, infatti, sarà molto difficile risalire al colpevole. Sembra che il veleno sia stato sparso sotto forma di polpette imbevute di antiparassitari o lumachicida.