Perché le gatte attaccano i gatti dopo l’accoppiamento
Il calore è difficile da decifrare senza gli strumenti giusti. Le gatte attaccano i gatti dopo l’accoppiamento per un motivo preciso. I dettagli
Urlano, lottano, si rifiutano e poi si accettano. Due felini in amore sono enigmatici e ogni domanda sull’argomento è legittima, soprattutto se si vuole conoscere – e accudire – al meglio la nostra piccola palla di pelo.
Ad attirare l’attenzione sono i miagolii parecchio rumorosi (e a volte delle vere e proprie urla) che si sentono quando una coppia di randagi amoreggia sui tetti. Facciamo un po’ di ordine e comprendiamo tutte le cause sottostanti a un comportamento ai nostri occhi molto strano.
La gatta inizia a miagolare rumorosamente nel momento in cui entra in calore, lo fa per attirare l’attenzione dei maschietti, che a loro volta rispondono. Ma perché le gatte attaccano i gatti dopo l’accoppiamento? È la conclusione di un rituale molto affascinante ed enigmatico.
Indice
Accoppiamento della gatta in calore
Perché le gatte attaccano i gatti dopo il rapporto sessuale
Gatte attaccano i gatti durante l’accoppiamento, perché urlano
Molte persone ci hanno chiesto
Accoppiamento della gatta in calore
Per comprendere il processo è necessario fare un passo indietro. Le gatte diventano mature dal punto di vista sessuale tra i cinque e i nove mesi circa. I maschietti ci arrivano un po’ in ritardo – come spesso accade – e ci mettono più o meno nove mesi/un anno.
Il calore della femminuccia si riconosce a occhi chiusi (e orecchie ben tese): oltre ai miagolii che noi tutti abbiamo sentito almeno una volta nella vita (e che somigliano tanto al pianto di un bebè), ci sono tantissimi altri segnali.
Perché le gatte attaccano i gatti dopo l’accoppiamento? Prima di rispondere a questa domanda nel dettaglio, partiamo dal presupposto che la nostra amica a quattro zampe quando è in calore dice chiaramente al maschietto di essere disponibile. Cammina con la coda alzata e si strofina su qualsiasi superficie le capiti sotto tiro.
È una fase che corrisponde ai mesi in cui la temperatura climatica è più elevata: in genere tra marzo e ottobre. Non è infatti un caso che determinati versi siamo più frequenti durante le miti sere estive. In questo lasso di tempo una gatta può avere dai due ai tre cicli di calore, ognuno dei quali può variare da un minimo di tre a un massimo di 20 giorni.
Fra uno e l’altro, poi, possono passare dai 10 ai 40 giorni: tutto dipende dall’eventuale gravidanza. Se la micia rimane incinta, infatti, il ciclo si interrompe e l’organismo si prepara alla gestazione e al conseguente parto. Su questo meccanismo possono incidere anche diversi fattori, fra cui l’età e la razza.
Perché le gatte attaccano i gatti dopo il rapporto sessuale
Quando la gatta va in calore vuol dire che è pronta a lanciare segnali inequivocabili ai maschietti che bazzicano nelle vicinanze. Il suo comportamento cambia radicalmente e non rifiuta certo le avances, anzi: le cerca in tutti i modi. A tal proposito, potrebbe tornare utile saperne di più sul primo calore del gatto.
Fra i comportamenti che non lasciano spazio all’immaginazione c’è l’incedere: la gatta pronta per l’accoppiamento cammina con il sedere e la coda all’insù e il ventre verso il basso. Il messaggio che manda è chiaro: è pronta a tutto e non si lascerà certo pregare. A tal proposito, ecco perché i gatti mostrano il sedere.
Subito dopo avere assunto la posizione ideale per permettere al maschio di agire, inizierà a fare movimenti pelvici; mentre il gatto si concentrerà su quelli copulatori. La fase preliminare all’accoppiamento vero e proprio è simile a quella che si crea tra due gatti aggressivi e pronti alla lotta.
L’amplesso, in media, dura circa 20 minuti; ma può variare da un minimo di 11 a un massimo di 95 minuti. I maschi arrivano ad accoppiarsi anche 10 volte in un’ora, mentre le femminucce sino a 50 (con diversi maschi, per cause di forza maggiore).
Un ovulo viene fecondato da un solo spermatozoo, ma se la femmina si accoppia con più soggetti, i vari spermatozoi hanno la possibilità di fecondare diversi ovuli. Questo è facilmente traducibile: da una stessa cucciolata possono nascere piccoli con padri diversi.
Gatte attaccano i gatti dopo l’accoppiamento, perché urlano
Subito dopo aver concluso il rapporto sessuale, la nostra amica a quattro zampe è tutt’altro che amichevole con il suo partner. Via via che quest’ ultimo ritira il pene, le pupille della gatta si dilatano e nel 50% dei casi emette un grido molto forte.
La maggior parte, poi, attacca il maschio con fare parecchio aggressivo. Subito dopo si lecca le parti intime per un intervallo di tempo che va dal minuto ai sette circa. In conclusione, tanto rumore ma nessun dolore.
Molte persone ci hanno chiesto
Le gatte attaccano i gatti dopo l’accoppiamento? Questa non è l’unica domanda che ci si fa in quest’ambito. Le stranezze, ai nostri occhi, sono tante e suscitano curiosità. Fra le domande più frequenti ci sono le seguenti.
L’accoppiamento della gatta è doloroso?
Perché le gatte attaccano i gatti dopo il rapporto sessuale forse ha a che fare con il dolore che si dice provino gli esemplari di sesso femminile durante l’atto in sé? Ormai sappiamo che non è così.
Infatti l’anatomia del pene di un felino è molto particolare: sulla sua superficie infatti sono presenti delle spine, come dei piccoli aculei di cheratina che hanno un ruolo determinante nella fecondazione: sono loro che la rendono possibile stimolando l’ovulazione delle femminucce. Oltretutto, impediscono che il pene scivoli via durante l’amplesso.
Nonostante i versi e gli atteggiamenti possano far pensare l’esatto opposto, le spine non sono per nulla dolorose e non provocano alcun tipo di sanguinamento. Più precisamente danno il via a un meccanismo neuroendocrino, che provoca una scarica ormonale di LH. Questo ormone comincia ad agire tra le 24 e le 36 ore successive al coito.
Gatte che attaccano i gatti dopo l’accoppiamento scappano?
Se non si vuole avere a che fare con dolci attese indesiderate, o perlomeno non vogliamo che l’accoppiamento avvenga fuori dal sicuro e monitorato giardino di casa nostra, dobbiamo fare attenzione agli istinti di fuga: sono più forti di qualsiasi rapporto bipede-quadrupede.
È per questo motivo che i veterinari fanno una campagna di sensibilizzazione 365 giorni l’anno contro il randagismo e le colonie feline incontrollate. Le conseguenze delle nascite senza freni colpiscono in primis i nostri adorati felini, e noi siamo gli unici nelle condizioni di mettere dei paletti.