La storia di Simba: il gatto riuscito ad arrivare in Italia dopo la fuga della sua famiglia dalla guerra in Ucraina
Quando è scoppiata la guerra nessun ucraino sapeva che sarebbe durata così a lungo, perciò Simba è rimasto lì ad attendere il suo viaggio verso l'Italia
Il conflitto armato tra Russia e Ucraina si è esteso nel tempo molto più di quanto molti credessero all’inizio. Molte famiglie, costrette a fuggire per salvarsi la vita, speravano che sarebbero presti tornati a casa, ma purtroppo questo sogno per loro non si è ancora realizzato. Molte persone nella fretta della fuga dalla guerra si sono trovati costretti a tralasciare i propri animali domestici, ma fortunatamente sono molte le iniziative messe in atto per recuperarli. Simba ad esempio, la sera in cui la sua famiglia stava per fuggire dal territorio ucraino, non voleva proprio saperne di entrare nel trasportino; i suoi padroni si sono trovati costretti a lasciarlo lì, non potevano perdere altro tempo rischiando di mettere in pericolo tutti i membri della famiglia.
Svetlana e Enzo sono una coppia che vive in Italia, ma quando la guerra è scoppiata l’intera famiglia si trovava dai parenti di Svetlana, a Leopoli, in Ucraina. Nel trambusto della fuga l’organizzazione non è stata, giustificatamente, eccellente, perciò sono partiti con una macchina a dir poco straripante. A bordo erano presenti: la coppia, la figlia, la nonna, tre nipotini e anche un cane; in tutto ciò Simba faceva i capricci per non voler entrare nel trasportino. Una vicina di casa ha dichiarato di prendersi lei cura del gatto durante la loro assenza in quanto era intenzionata a restare; Svetlana ha acconsentito ma non aveva idea della gravità che avrebbe investito l’intera situazione ucraina.
Quando Svetlana si è resa conto di cosa stava realmente accadendo ha iniziato a preoccuparsi molto per il suo Simba e a cercare delle soluzioni per farlo arrivare salvo in Italia. “Abbiamo contattato la Peta con la quale collaboriamo per la campagna Cruelty Free Cosmetics, che a sua volta ha contattato la Peta Germany presente a Leopoli e i volontari Peta Daniel, e Petya hanno recuperato Simba e lo hanno portato in Polonia. Restava da coprire il tragitto fino in Italia. Negli stessi giorni, sulla mail ucraina@enpa.org, alcune persone di Roma ci hanno scritto dando la disponibilità a portare in Italia qualcosa o qualcuno dall’Ucraina. Le persone giuste per portare Simba a Roma. Li abbiamo contattati e l’ultima tappa del viaggio che ha riportato Simba a Svetlana è stata coperta con successo”, afferma Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa.
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