Torre del Greco: il gatto Red ha perso la vita dopo sette ore di attesa
Da Torre del Greco arriva una brutta notizia di cronaca che ha come protagonista uno sfortunato gatto chiamato Red.
Un nome che, purtroppo, ha ricevuto solo dopo la sua morte. Perché quel felino era sicuramente un randagio e un nome non ce l’aveva mai avuto.
Una condizione che già di per sé crea difficoltà nella vita di un gatto. Una condizione che poi si è purtroppo conclusa con la morte dello stesso.
Una morte che, nel giro di poche ore, ha creato non poche polemiche. Perché il gatto poteva essere salvato, ma le procedure per il soccorso sono sempre più complicate e lente. E, in casi come questo, la velocità è di vitale importanza.
La storia conosciuta del gatto Red inizia in Via Torretta Fiorillo, a Torre del Greco, in provincia di Napoli.
Il felino viene ritrovato in condizioni disperata da una cittadina. Qualcuno lo ha investito e il gatto sta già lottando tra la vita e la morte.
Immediatamente, la donna allerta i soccorsi. Chiama prima le Guardie Zoofile che, a loro volta, si mettono in contatto con i Vigili Urbani.
Le forze dell’ordine giungono sul luogo dell’incidente in pochissimo tempo e, vista l’urgenza della questione, decidono di chiamare chi di dovere per prestare soccorso al gatto.
Ma, purtroppo, la procedura non è così semplice. I Vigili Urbani per far partire i soccorsi devono inviare una Pec all’asl veterinaria.
Purtroppo però dopo ben 7 ore di attesa nessuno si è presentato. E il gatto Red è morto così, tra atroci sofferenze, in attesa che qualcuno venisse ad aiutarlo.
Come è possibile che in 7 ore nessuno si sia fatto vivo? La polemica si è ovviamente diffusa in pochissimo tempo.
Red poteva salvarsi, se solo qualcuno fosse intervenuto. Purtroppo, però, è la procedura a ritardare il tutto.
Secondo il regolamento, infatti, le guardie zoofile non possono intervenire. Esiste un divieto, infatti, che vieta loro di soccorrere gli animali feriti e di portarli in una clinica veterinaria.